Clima: a rischio la riproduzione del granchio violinista

La temperatura che cambia sta modificando le abitudini sessuali del granchio violinista, costretto ad adattarsi al clima ormai imbizzarrito

granchio violinista(Rinnovabili.it) – Neanche i granchi violinisti possono stare tranquilli quando la minaccia che incombe è il cambiamento climatico. Un recente studio dimostra infatti che la specie dovrà cambiare le proprie abitudini sessuali se vorrà garantire il proseguimento della specie. Una delle ragioni che determina l’elevato numero di questi granchi sulle spiagge di Panama è la loro capacità di riprodursi durante tutto l’anno riuscendo a sfruttare le alte maree per garantire la sopravvivenza della prole e il clima in mutazione sta portando a modificare i tempi di corteggiamento e di incubazione delle larve.

 

Molte specie mantengono questo andamento anche durante il periodo freddo dell’anno quando la temperatura della superficie dell’oceano si abbassa e aumentano i rischi di mortalità dei cuccioli. Un recente studio pubblicato in PLoS ONE e condotto dagli scienziati del Smithsonian Tropical Research Institute mostra come due specie di granchi violinisti cambiano il loro comportamento per mantenere il successo riproduttivo, anche quando le temperature scendono. I due ricercatori, che hanno monitorato per due anni il comportamento dei granchi, hanno potuto constatare che nei periodi freddi il corteggiamento viene anticipato e si allungano i tempi di incubazione, proprio per contrastare la temperatura non troppo favorevole.

 

“Questo meccanismo di adeguamento alle variazioni di temperatura è stato dimostrato per molte specie di uccelli, in risposta alla comparsa anticipata della primavera con il cambiamento climatico, ma fino ad oggi, poco si sa su come gli organismi marini rispondono alle variazioni di temperatura e, in particolare, come gli organismi rispondono ai cambiamenti a breve termine”, ha detto la ricercatrice a capo del progetto Kecia Kerr.

Articolo precedenteBicing, il bike sharing elettrico arriva a Barcellona
Articolo successivoEolico off-shore: il no della Consulta alla legge della Sardegna