COP25: il Cile rinuncia ad ospitare il vertice ONU sul climate change

Il presidente cileno Sebastian Piñera fa un passo indietro per permette al governo di affrontare la crisi cilena e le proteste civili. Intanto, le Nazioni Unite cercano una nuova sede, dovendo affrontare le complicazioni dovute alle difficoltà logistiche dei grandi eventi ONU

COP25
Credits: konferenzadhs da Pixabay

Dopo il Brasile, anche il Cile sospende la COP25 per le proteste che attraversano il paese

 

(Rinnovabili.it) – Ieri mattina, sui gradini di La Moneda, il palazzo presidenziale, il presidente del Cile Sebastian Piñera – accompagnato dal ministro dell’Ambiente, dal presidente della Cop25 Carolina Schmidt e dal ministro degli Esteri Teodoro Ribera – ha annunciato la sospensione della COP25, il vertice Onu sul Clima che doveva svolgersi dal 2 al 13 dicembre a Santiago del Cile. Una decisione, a detta di Piñera, dovuta alla necessità da parte del governo di “concentrarsi sul ristabilimento dell’ordine pubblico, della sicurezza dei cittadini e della pace sociale”, riporta l’Ansa.

 

Lo stato di emergenza è stato dichiarato in Cile proprio ad ottobre, dopo che il paese è stato colpito da un’ondata di proteste come non si era mai vista dalla fine della dittatura di Pinochet. I manifestanti, che denunciano la disuguaglianza sociale e la privatizzazione dei servizi e delle risorse, hanno incontrato violente repressioni da parte della polizia cilena e delle forze armate.  Non a caso, l’alto commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e l’ex presidente cilena Michelle Bachelet hanno reso nota la prossima apertura di un’indagine relativa alle accuse di violazione dei diritti umani.

 

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Patricia Espinosa, segretaria esecutiva delle Nazioni Unite per i Cambiamenti Climatici, ha dichiarato che in questo momento l’Onu sta cercando soluzioni alternative per ospitare la COP25, durante la quale si dovrebbero finalizzare gli aspetti critici dell’accordo di Parigi. Il vertice non sembra però avere molta fortuna, visto che era già stato spostato dopo che il presidente Bolsonaro aveva rinunciato ad ospitare la COP in Brasile.

 

Dopo che anche il Cile ha dato forfait, la Cop25 potrebbe tenersi in Costa Rica, il paese che ha ospitato la pre-Cop dall’8 al 10 ottobre e aveva inizialmente gareggiato con il Cile per ospitare il vertice principale. C’è da dire, però, che gli eventi delle Nazioni Unite presentano notevoli difficoltà logistiche, rendendo estremamente difficile organizzare una conferenza con breve preavviso. A questo proposito, il ministro dell’Ambiente del Costa Rica, Carlos Manuel Rodríguez, ha dichiarato di essere in dialogo con la presidenza cilena per decidere i prossimi passi: “sosterremo le decisioni che vengono prese al fine di trovare un’alternativa di successo in modo che la Cop25 possa avvenire presto”.

 

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Un’altra alternativa potrebbe essere Bonn, in Germania, dove si trova la sede dell’Unfccc. Infatti, in passato, quando è capitato che alcuni paesi non siano stati in grado di ospitare i negoziati a causa di problemi logistici e di capacità, i colloqui si sono svolti proprio nella città tedesca. Ciò è accaduto, ad esempio, nel 2017 con le Figi. Tuttavia, in un tweet relativo alla COP25, Jochen Flasbarth, segretario tedesco per l’Ambiente, ha dichiarato: “Non si tratta solo di professionalità e impegno, la questione è anche logistica. Questo è il problema per molte potenziali località, anche per Bonn. E inoltre, non è necessariamente desiderabile farlo sempre più frequentemente nel nord globale.

 

 

 

 

 

 

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