Il Fondo Globale per il Clima è a secco

A Parigi, l’Oxfam accusa i paesi più ricchi di star facendo troppo poco per aiutare i paesi più poveri nella lotta contro i cambiamenti climatici. Il Fondo conta solo 7,5 miliardi di dollari rispetto ai 15 promessi e molte Nazioni non hanno mai dato il loro contributo, Italia compresa

Fondo Mondiale per il Clima
Credits: andreas160578 da Pixabay

Oxfam denuncia l’attuale situazione del Fondo Globale per il Clima

 

(Rinnovabili.it) – È iniziata ieri a Parigi la Conferenza Internazionale sul Fondo Globale per il Clima e non sono mancati i primi contrasti. A denunciare l’attuale situazione del Fondo è stata Oxfam, che ha apertamente accusato i paesi più ricchi e più inquinanti – come l’Australia, il Canada, i Paesi Bassi e gli Stati Uniti – di stare sostanzialmente derubando i paesi poveri dei miliardi di dollari di cui questi ultimi hanno bisogno per ridurre le emissioni e adattarsi alla crisi climatica.

 

>>Leggi anche Green Climate Fund, cosa cambia e perché è importante<<

 

Istituito nel 2010 come il principale canale multilaterale attraverso il quale i paesi ricchi possono sostenere i paesi poveri per affrontare la crisi climatica, il Fondo Globale per il Clima è una scatola vuota, e lo è quasi letteralmente, poiché mancano all’appello circa la metà dei fondi necessari a finanziare le azioni di mitigazione ai cambiamenti climatici. L’allarme è stato lanciato da Oxfam sulla base di un rapporto che fotografa le azioni dei paesi più ricchi. Il risultato è sconcertante: l’impegno preso da questi ultimi è fermo a “7,5 miliardi di dollari di finanziamenti nei prossimi quattro anni, ossia a poco più della metà dei 15 miliardi di quanto Oxfam stima necessario a sostenere le oltre 300 azioni e progetti già in cantiere”, si legge del rapporto. Nello specifico, Canada, Austria e Paesi Bassi hanno contribuito per un terzo a ciò che Oxfam ritiene essere la loro quota equa; l’Australia ha indicato che si rifiuterà di fornire nuovi fondi; paesi come Giappone, Italia, Svizzera, Belgio, Finlandia, Portogallo e Nuova Zelanda devono ancora annunciare il loro contributo. Dall’altra parte, Germania, Regno Unito, Francia, Norvegia e Svezia hanno raddoppiato i loro contributi.

 

Ma, come se non bastasse, oltre al danno sembra arrivare anche la beffa, poiché solo nel 2018 – rileva ancora Oxafam – “gli investimenti in energia da fonti fossili hanno superato i 933 miliardi di dollari, ossia circa 100 volte la quota che i paesi più ricchi dovrebbero destinare per supportare i processi di gestione del rischio e adattamento ai cambiamenti climatici”.

 

>>Leggi anche COP sui cambiamenti climatici: la strada percorsa fino a oggi<<

 

Come ha dichiarato Armelle Le Comte, Responsabile per la difesa del clima e dell’energia di Oxfam, il Fondo Globale per il Clima è un’ancora di salvezza per i paesi poveri che hanno bisogno di aiuto per ridurre le emissioni e adattarsi a un clima sempre più irregolare ed estremo. Negli ultimi quattro anni, ad esempio, oltre 110 progetti hanno ricevuto finanziamenti dal Fondo, come quelli per l’espansione dell’energia solare in Nigeria e Mali, il ripristino delle foreste in Honduras e la creazione di sistemi agricoli più resilienti in Bhutan e Belize.

 

Per questo, si rende necessario “l’appello a tutti i Paesi più ricchi a contribuire con quella giusta quota di investimenti e al Governo italiano di non tirarsi indietro”, ha dichiarato all’Ansa la direttrice delle campagne di Oxfam Italia, Elisa Bacciotti.

Articolo precedenteCO2, il MIT sviluppa un nuovo sistema per separarla dall’atmosfera
Articolo successivoPannelli solari in perovskite, in Cina si raggiunge un nuovo record

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui