Il pesticida glifosato è cancerogeno: nuovo studio sullo stress ossidativo

L’analisi delle urine di un gruppo di agricoltori che fanno regolarmente uso del prodotto fitosanitario e di un gruppo di controllo senza contatto diretto col pesticida trova un legame tra la presenza di molecole di glifosato e quella dei marcatori dello stress ossidativo, una caratteristica chiave dei tumori ematologici

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Lo ha stabilito uno studio sul pesticida glifosato apparso sul Journal of the National Cancer Institute

(Rinnovabili.it) – Aumento dello stress ossidativo. Uno dei segnali dell’esposizione a sostanze cancerogene. È ciò che avviene a chi viene a contatto con il pesticida glifosato. L’ennesimo segnale di un legame tra l’uso del prodotto chimico fitosanitario più diffuso al mondo e l’insorgenza di gravi patologie.

Lo ha stabilito uno studio apparso sul Journal of the National Cancer Institute, il primo a segnalare una relazione fra stress ossidativo ed esposizione al pesticida glifosato nell’uomo. Le prove di un legame, infatti, finora erano accertate solo negli animali e con esperimenti in vitro, ma non direttamente sugli esseri umani.

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Lo stress ossidativo è una condizione che si può verificare nel corpo umano quando appare uno squilibrio tra la produzione e l’eliminazione di sostanze chimiche ossidanti. Questa condizione è in genere associata a decine di patologie tra cui Parkinson, Alzheimer, malattie cardiovascolari, e tumori ematologici come linfomi, mielomi e leucemie.

Lo studio ha analizzato l’urina di un campione di 268 agricoltori maschi che hanno dichiarato di usare regolarmente, incluso di recente, il pesticida glifosato, e di un gruppo di controllo di 100 persone non impiegate in agricoltura. In particolare, i ricercatori si sono focalizzati sulla concentrazione di biomarcatori dello stress ossidativo come 8-idrossi-2′- deossiguanosina (8-OHdG), l’8-isoprostano e la malondialdeide (MDA) e, ovviamente, sulle concentrazioni di glifosato.

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Risultato? “Le concentrazioni urinarie di glifosato erano positivamente associate ai livelli di 8-OHdG”, scrivono i ricercatori. “Tra gli agricoltori che hanno riferito un uso recente di glifosato (negli ultimi 7 giorni), anche l’uso nei giorni precedenti è associato a un aumento significativo dei livelli di 8-OHdG e MDA. Rispetto ai non agricoltori, abbiamo osservato livelli elevati di 8-isoprostano tra gli agricoltori con un uso di glifosato recente, elevato negli ultimi 12 mesi o elevato nel corso della loro intera vita”.

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