Rinnovabili • Protesta degli allevatori olandesi: i populisti di BBB si prendono il senato

La protesta degli allevatori olandesi scende dal trattore e fa ingresso in senato

BoerBurgerBeweging (BBB), il Movimento Contadino-Cittadino che fa da megafono alle istanze di aziende agricole e grandi allevatori dei Paesi Bassi, ha ottenuto più seggi del partito del premier in senato. Da dove potrà bloccare la proposta sul dimezzamento dei capi di bestiame per limitare l’inquinamento da azoto

Protesta degli allevatori olandesi: i populisti di BBB si prendono il senato
By kees torn – https://www.flickr.com/photos/68359921@N08/48826532952/in/photolist-2hoCKa3-2hoA2rJ-2hoBXab-2hoA2qM-2hoBX7A-2hoA2oN-2honxtx-2ho4T3p, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=82797749

La misura più radicale mai proposta per ristabilire il ciclo dell’azoto vacilla sotto la spinta della protesta degli allevatori olandesi

(Rinnovabili.it) – La protesta degli allevatori olandesi fa irruzione in senato e conquista più seggi del partito del premier. Le elezioni regionali di ieri hanno segnato l’ingresso nella camera alta del nuovo partito populista BoerBurgerBeweging (BBB), il Movimento Contadino-Cittadino che fa da megafono alle istanze di aziende agricole e grandi allevatori dei Paesi Bassi. Un fronte in lotta ormai da 4 anni contro la proposta del governo di dimezzare il numero di capi di bestiame per ridurre l’inquinamento da azoto nei terreni.

Exploit elettorale

Alle elezioni regionali nelle 12 province olandesi i cittadini non scelgono soltanto i loro rappresentanti locali ma, indirettamente, anche i senatori (saranno indicati proprio dai politici locali fra due mesi). Secondo le proiezioni, il BBB sarebbe riuscito a ottenere 15 seggi su 70, mentre il partito del premier Mark Rutte sarebbe sceso da 12 a 10 senatori.

Un risultato che mette in discussione la capacità politica del governo di portare avanti la riforma degli allevamenti. E permette al partito di vigilare sulle proposte del parlamento. “Nessuno può più ignorarci”, ha dichiarato la leader del BBB, Caroline van der Plas, a una radio olandese. “Gli elettori si sono espressi molto chiaramente contro le politiche di questo governo”. Finora, il Movimento Contadino-Cittadino aveva ottenuto appena 1 seggio in parlamento alle elezioni del 2021.

I motivi della protesta degli allevatori olandesi

Tutto inizia nel 2017. Una piccola ong, Mobilisation for the Environment, si rivolge alla Corte europea di giustizia per denunciare le mancanze nel sistema governativo di prevenzione dell’inquinamento da azoto nelle aree Natura 2000, obbligatorio secondo la Direttiva Habitat. L’anno dopo arriva la sentenza: le regole olandesi sono troppo blande, dice la Corte, in un parere che viene poi confermato a maggio 2019 da un tribunale amministrativo olandese. Qui arriva il primo scossone: la decisione congela tutti i permessi di rilascio di azoto nei terreni, colpendo circa 18mila tra allevamenti, cantieri e altri progetti.

Un comitato di esperti nominato dal governo indica due soluzioni: diminuire i limiti di velocità (per limitare i NOx) e agire sugli allevamenti. Se la prima misura incide solo sul 6% dell’inquinamento da azoto, agricoltura e bestiame sono responsabili del 46% delle concentrazioni eccessive di azoto. Nasce qui la proposta del governo (formulata da Tjeerd de Groot di D66) di dimezzare i capi di bestiame del paese per ottemperare alla sentenza della Corte europea di giustizia. È il secondo scossone: la scintilla che innesca la protesta degli allevatori olandesi.

Una lunga fila di trattori marcia sull’Aia il 1° ottobre 2019, raggiunge la città, blocca il traffico (le code in tutto raggiungono i 1.000 km), occupa spazi pubblici e distrugge segnaletica e arredi urbani in alcune zone. È la prima di molte proteste simili che si succederanno negli anni, intrecciandosi poi anche con altri moventi (con la pandemia e il movimento contro i lockdown e i vaccini) e ispirando analoghe proteste altrove, dal Belgio al Canada.

Il governo vacilla, ma dopo le nuove elezioni del 2021 il premier Rutte ripropone il taglio radicale dei capi di bestiame. E con esso continuano le proteste, l’ultima l’11 marzo di quest’anno, sempre all’Aia, dove a fianco degli allevatori sfilano anche Samen voor Nederland (Insieme per l’Olanda) e altri movimenti nati come anti-lockdown e poi trasfigurati in anti-establishment.

Cosa vuole fare il governo contro l’inquinamento da azoto?

L’Olanda è grande appena come Lombardia e Veneto e ha solo 17 milioni di abitanti, ma deve sostenere circa 100 milioni di capi di bestiame. Una densità altissima che grava sul ciclo dell’azoto – arriva negli ecosistemi in forma di ammoniaca contenuta nei liquami e nel letame – e mette il paese al 1° posto in Europa per export di carne.

L’ultima versione della proposta di legge per dimezzare la concentrazione di azoto nei terreni prevede un ampio ventaglio di misure di supporto agli allevatori durante la fase di transizione. Resta l’obiettivo centrale, il -50% entro il 2035, ma temperato da 25 miliardi di incentivi agli allevatori per trasferire il loro business in aree meno inquinate oppure per abbandonarlo del tutto. È previsto un supporto anche per chi sceglie di lasciare un modello intensivo di allevamento a favore di uno estensivo.

Non c’è alcun obbligo per gli allevatori: la scelta se sfruttare gli incentivi o continuare come prima è totalmente libera. Ma sul tavolo resta una opzione estrema che il governo può attivare se il target non dovesse essere raggiunto: il ricorso all’esproprio.

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Rinnovabili • Batterie al sodio allo stato solido

Batterie al sodio allo stato solido, verso la produzione di massa

Grazie ad un nuovo processo sintetico è stato creato un elettrolita di solfuro solido dotato della più alta conduttività per gli ioni di sodio più alta mai registrata. Circa 10 volte superiore a quella richiesta per l'uso pratico

Batterie al sodio allo stato solido
via Depositphotos

Batterie al Sodio allo Stato Solido più facili da Produrre

La batterie allo stato solido incarnano a tutti gli effetti il nuovo mega trend dell’accumulo elettrochimico. E mentre diverse aziende automobilistiche tentano di applicare questa tecnologia agli ioni di litio, c’è chi sta percorrendo strade parallele. É il caso di alcuni ingegneri dell’Università Metropolitana di Osaka, in Giappone. Qui i professori Osaka Atsushi Sakuda e Akitoshi Hayash hanno guidato un gruppo di ricerca nella realizzazione di batterie al sodio allo stato solido attraverso un innovativo processo di sintesi.

Batterie a Ioni Sodio, nuova Frontiera dell’Accumulo

Le batterie al sodio (conosciute erroneamente anche come batterie al sale) hanno conquistato negli ultimi anni parecchia attenzione da parte del mondo scientifico e industriale. L’abbondanza e la facilità di reperimento di questo metallo alcalino ne fanno un concorrente di primo livello dei confronti del litio. Inoltre l’impegno costante sul fronte delle prestazioni sta portando al superamento di alcuni svantaggi intrinseci, come la minore capacità. L’ultimo traguardo raggiunto in questo campo appartiene ad una ricerca cinese che ha realizzato un unità senza anodo con una densità di energia superiore ai 200 Wh/kg.

Integrare questa tecnologia con l’impiego di elettroliti solidi potrebbe teoricamente dare un’ulteriore boost alla densità energetica e migliorare i cicli di carica-scarica (nota dolente per le tradizionali batterie agli ioni di sodio). Quale elettrolita impiegare in questo caso? Quelli di solfuro rappresentano una scelta interessante grazie alla loro elevata conduttività ionica e lavorabilità. Peccato che la sintesi degli elettroliti solforati non sia così semplice e controllabile. Il che si traduce in un’elevata barriera per la produzione commerciale delle batterie al sodio allo stato solido.

Un Flusso di Polisolfuro reattivo

É qui che si inserisce il lavoro del team di Sakuda a Hayash. Gli ingegneri hanno messo a punto un processo sintetico che impiega sali fusi di polisolfuro reattivo per sviluppare elettroliti solidi solforati. Nel dettaglio utilizzando il flusso di polisolfuro Na2Sx come reagente stechiometrico, i ricercatori hanno sintetizzato due elettroliti di solfuri di sodio dalle caratteristiche distintive, uno dotato della conduttività degli ioni di sodio più alta al mondo (circa 10 volte superiore a quella richiesta per l’uso pratico) e uno vetroso con elevata resistenza alla riduzione.

Questo processo è utile per la produzione di quasi tutti i materiali solforati contenenti sodio, compresi elettroliti solidi e materiali attivi per elettrodi“, ha affermato il professor Sakuda. “Inoltre, rispetto ai metodi convenzionali, rende più semplice ottenere composti che mostrano prestazioni più elevate, quindi crediamo che diventerà una metodologia mainstream per il futuro sviluppo di materiali per batterie al sodio completamente allo stato solido“.  I risultati sono stati pubblicati su Energy Storage Materials and Inorganic Chemistry .

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa quotidianamente delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.


Rinnovabili • fotovoltaico materiale quantistico

Fotovoltaico, ecco il materiale quantistico con un’efficienza del 190%

Un gruppo di scienziati della Lehigh University ha sviluppato un materiale dotato di una efficienza quantistica esterna di 90 punti percentuali sopra quella delle celle solari tradizionali

fotovoltaico materiale quantistico
via Depositphotos

Nuovo materiale quantistico con un assorbimento solare medio dell’80%

Atomi di rame inseriti tra strati bidimensionali di seleniuro di germanio e solfuro di stagno. Questa la ricetta messa a punto dai fisici Srihari Kastuar e Chinedu Ekuma nei laboratori della Lehigh University, negli Stati Uniti, per dare una svecchiata alla prestazioni delle celle solari. Il duo di ricercatori ha così creato un nuovo materiale quantistico dalle interessanti proprietà fotovoltaiche. Impiegato come strato attivo in una cella prototipo, infatti, il nuovo materiale ha mostrato un assorbimento solare medio dell’80%, un alto tasso di generazione di portatori fotoeccitati e un’efficienza quantistica esterna (EQE) record del 190%. Secondo gli scienziati il risultato raggiunto supera di gran lunga il limite teorico di efficienza di Shockley-Queisser per i materiali a base di silicio e spinge il campo dei materiali quantistici per il fotovoltaico a nuovi livelli. 

leggi anche Fotovoltaico in perovskite, i punti quantici raggiungono un’efficienza record

L’efficienza quantistica esterna

Tocca fare una precisazione. L’efficienza quantistica esterna non va confusa con l’efficienza di conversione, il dato più celebre quando si parla di prestazioni solari. L’EQE rappresenta il rapporto tra il numero di elettroni che danno luogo a una corrente in un circuito esterno e il numero di fotoni incidenti ad una precisa lunghezza d’onda

Nelle celle solari tradizionali, l’EQE massimo è del 100%, tuttavia negli ultimi anni alcuni materiali e configurazioni avanzate hanno dimostrato la capacità di generare e raccogliere più di un elettrone da ogni fotone ad alta energia incidente, per un efficienza quantistica esterna superiore al 100%. Il risultato di Kastua e Ekuma, però, rappresenta un unicum nel settore.

Celle solari a banda intermedia

Per il loro lavoro due fisici sono partiti da un campo particolare della ricerca fotovoltaica. Parliamo delle celle solari a banda intermedia (IBSC – Intermediate Band Solar Cells), una tecnologia emergente che ha il potenziale per rivoluzionare la produzione di energia pulita. In questi sistemi la radiazione solare può eccitare i portatori dalla banda di valenza a quella di conduzione, oltre che direttamente, anche in maniera graduale. Come?  “Passando” per l’appunto attraverso stati di una banda intermedia, livelli energetici specifici posizionati all’interno della struttura elettronica di un materiale creato ad hoc. “Ciò consente a un singolo fotone di provocare generazioni multiple di eccitoni attraverso un processo di assorbimento in due fasi“, scrivono i due ricercatori sulla rivista Science Advances.

Nel nuovo materiale quantistico creato dagli scienziati della Lehigh University questi stati hanno livelli di energia all’interno dei gap di sottobanda ideali. Una volta testato all’interno di una cella fotovoltaica prototipale il materiale ha mostrato di poter migliorare l’assorbimento e la generazione di portatori nella gamma dello spettro dal vicino infrarosso alla luce visibile. 

La rivoluzione dei materiali quantistici

Il duo ha sviluppato il nuovo materiale sfruttando i “gap di van der Waals”, spazi atomicamente piccoli tra materiali bidimensionali stratificati. Questi spazi possono confinare molecole o ioni e gli scienziati dei materiali li usano comunemente per inserire, o “intercalare”, altri elementi per ottimizzare le proprietà dei materiali. Per la precisione hanno inserito atomi di rame tra strati di seleniuro di germanio e solfuro di stagno. “Rappresenta un candidato promettente per lo sviluppo di celle solari ad alta efficienza di prossima generazione – ha sottolineato Ekuma – che svolgeranno un ruolo cruciale nell’affrontare il fabbisogno energetico globale“.

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Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa quotidianamente delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.