Secondo i dati di Aniasa il noleggio, nei primi sei mesi del 2025, ha superato 1,3 milioni di veicoli della flotta
Il noleggio a lungo termine piace. E continua a crescere la quota di utenti delle quattro ruote che scelgono l’auto, ma senza averne la proprietà. Da gennaio a giugno 2025 la flotta di noleggi ha raggiunto 1.327.000 veicoli. Il 3% in più rispetto a dicembre 2024, cioè oltre 40 mila nuovi driver che hanno abbracciato questa nuova forma di mobilità. A privilegiarla: le aziende, la pubblica amministrazione, i privati con o senza partita IVA che hanno raggiunto quota 165 mila. Dati che provengono dall’analisi semestrale di Aniasa, l’Associazione che rappresenta il settore dei servizi di mobilità, sugli utilizzatori dei servizi di noleggio long term.
Identikit degli utenti del noleggio a lungo termine
Secondo Aniasa però, sono le aziende con oltre 1 milione di vetture noleggiate, +4,6% sull’anno precedente, ad essere gli utenti top del noleggio, seguiti dalle Pubbliche Amministrazioni, che superano quota 116 mila mezzi. Ma come dicevamo, cresce anche la platea di privati e professionisti, ormai 165 mila, che si dividono in privati con partita IVA (94.240) e codici fiscali (71.184). Motivo della scelta? Il noleggio evita costi imprevisti, burocrazia e incertezze legate al valore residuo dell’usato.
Quali motori si apprezzano di più?
Il diesel continua la sua discesa anche nel noleggio, ma accelerano benzina e ibride. Il gasolio scende dal 48% al 44% del parco in un anno, mentre era al 55% nel 2023. Le benzina sono al 13% di quota e le ibride HEV, ormai al 30%. Stabili invece le elettriche pure, con il 4% e le plug-in hybrid con il 7% che confermano la loro presenza in un contesto di transizione energetica in continua evoluzione.
Perché piace il noleggio?
Per Alberto Viano, Presidente di Aniasa, si tratta di “un settore che, in un momento di forte incertezza congiunturale, significativo aumento dei costi di listino delle vetture e confusione sul tema delle alimentazioni, offre a imprese, privati cittadini, partite IVA e PA la certezza di un costo mensile fisso e la libertà dalla complessità della gestione dell’auto, dalle spese impreviste e dalle incognite sulla rivendita“.
Viano però, sottolinea che ai cambiamenti del settore non corrisponde un adeguamento del Codice della Strada, che risale al 1992, quando in Italia circolavano poche migliaia di vetture a nolo, che ora “necessita di una normativa specifica e unitaria, che regolamenti in modo omogeneo e stabile tutti gli aspetti, dall’immatricolazione alla circolazione, con particolare focus sulla fiscalità”.
