I ricercatori dell'Università di Milano hanno effettuato un monitoraggio di 31 anni (1993-2023) di una popolazione di rondini (Hirundo rustica) nella Pianura Padana. I maschi hanno perso il 4% della massa corporea in 3 decenni

Il cambiamento climatico sta causando una riduzione delle dimensioni corporee delle rondini in Italia. Non per selezione naturale: gli esemplari più piccoli non ne traggono alcun vantaggio selettivo apparente. Le modifiche alla morfologia degli animali rispondono alla pressione del climate change su questi uccelli migratori.
A mettere in luce questa dinamica è uno studio pubblicato sul Journal of Animal Ecology e condotto dall’Università Statale di Milano, che spiega come i meccanismi alla base di questo fenomeno siano diversi da quanto precedentemente ipotizzato.
L’impatto del cambiamento climatico sulle dimensioni corporee degli animali
Come rispondono le specie al riscaldamento accelerato del Pianeta è una questione cruciale nell’ecologia evolutiva contemporanea. Tra le risposte biologiche al cambiamento climatico antropico, la variazione delle caratteristiche morfologiche legate alla termoregolazione è particolarmente rilevante.
La regola di massima? Gli animali a sangue caldo tendono ad avere dimensioni corporee maggiori e appendici relativamente più piccole negli ambienti più freddi. È una configurazione che limita la dissipazione del calore e riduce i costi di termoregolazione.
Il team di ricercatori dell’Università di Milano ha predisposto un monitoraggio di 31 anni (1993-2023) di una popolazione di rondini (Hirundo rustica) nella Pianura Padana. Da cui emergono modificazioni morfologiche significative, correlate all’aumento delle temperature medie.
Durante questo periodo, le temperature nell’area di studio sono aumentate in modo consistente, con un incremento di 2,3°C nei mesi riproduttivi (aprile-luglio), corrispondente a un tasso di +0,075°C all’anno.
Uno studio a lungo termine su una specie sentinella
Lo studio si basa sull’analisi delle storie di cattura e ricattura di quasi 9.000 rondini riproduttive provenienti da 66 colonie nel nord Italia. I ricercatori hanno raccolto dati morfometrici dettagliati e monitorato la sopravvivenza annuale e il successo riproduttivo degli individui per 3 decenni, creando un database unico e prezioso per studiare gli effetti del cambiamento climatico sugli organismi.
Durante questo arco di tempo, la popolazione di rondini nell’area ha subito un declino del 40-50%, un fenomeno che riflette la crisi demografica che sta colpendo molte popolazioni di uccelli migratori europei, potenzialmente legata anche ai cambiamenti climatici.
Risultati principali: corpi più piccoli ma non per selezione naturale
I dati raccolti mostrano un chiaro pattern di riduzione delle dimensioni corporee negli ultimi 3 decenni. In particolare:
- la massa corporea è diminuita significativamente, con una riduzione fino al 4% nei maschi;
- anche la lunghezza della carena e delle ali ha mostrato una tendenza alla diminuzione;
- al contrario, la lunghezza del becco e, in parte, del tarso non ha mostrato la stessa tendenza alla riduzione.
L’aspetto più sorprendente dello studio riguarda i meccanismi alla base di questi cambiamenti. Le analisi di selezione sulla sopravvivenza e la fecondità hanno rivelato che gli individui più piccoli non godono di un maggiore successo rispetto a quelli più grandi. Per alcune caratteristiche morfologiche, è stato osservato addirittura il contrario.
Questi risultati suggeriscono che la diminuzione delle dimensioni corporee osservata non rappresenta una risposta evolutiva adattativa al riscaldamento climatico, ma piuttosto una risposta “fenotipicamente plastica” alle mutevoli condizioni ambientali che si verificano durante le prime fasi di sviluppo degli individui.