Rinnovabili • IEA: Emissioni mondiali di metano vicine al record storico nel 2024 Rinnovabili • IEA: Emissioni mondiali di metano vicine al record storico nel 2024

IEA: Emissioni mondiali di metano vicine al record storico nel 2024

Secondo il Global Methane Tracker 2025 della IEA, la concentrazione di metano nell'atmosfera è ora oltre due volte e mezzo superiore ai livelli preindustriali e sta aumentando più rapidamente di quella di tutti gli altri principali gas serra.

IEA: Emissioni mondiali di metano vicine al record storico nel 2024
Pubblicati gli ultimi dati IEA sulle emissioni mondiali di metano del settore energetico. Foto di Ratfink1973 da Pixabay

Pubblicato il Global Methane Tracker 2025

Il pianeta continua a “perdere gas”. Ed è un problema sia per il clima che per la sicurezza energetica. Secondo quanto riportato nel Global Methane Tracker 2025, pubblicato ieri dall’Agenzia internazionale dell’Energia (IEA), le emissioni mondiali di metano (CH4) hanno imboccato una strada in rapida risalita. Al punto che oggi la concentrazione atmosferica di questo gas serra – responsabile di circa il 30% dell’aumento delle temperature globali – è oltre due volte e mezzo superiore ai livelli preindustriali.

Una crescita che viaggia veloce, superando il ritmo di tutte le altre emissioni climalteranti, e che deve i suoi nuovi livelli record soprattutto al settore energetico.

IEA (2025), Variazioni annuali delle concentrazioni atmosferiche di CO2 e metano, 2000-2023
IEA (2025), Variazioni annuali delle concentrazioni atmosferiche di CO2 e metano, 2000-2023 , IEA, Parigi , Licenza: CC BY 4.0

Le emissioni mondiali di metano nel 2024

Secondo l’ultimo Bilancio Globale del Metano, le emissioni annuali di CH4 dovrebbero aver raggiunto i 610 Mt a livello mondiale. Di questi, spiega la IEA, circa 145 Mt sono attribuibili alla sola attività energetica umana, la principale leva dell’aumento registrato.

Nel dettaglio, nel 2024 le attività petrolifere hanno rilasciato circa 45 Mt di metano, le operazioni legate al gas naturale quasi 35 Mt e i pozzi abbandonati circa 3 Mt. Ulteriori 2 Mt provengono dalle perdite delle apparecchiature di utilizzo finale. Il carbone ha contribuito “al budget” con oltre 40 Mt (inclusi oltre 4 Mt provenienti da miniere abbandonate), mentre altri 20 Mt provenivano dalle bioenergie (per lo più dalla combustione incompleta della biomassa).

IEA (2025), Emissioni di metano da miniere di carbone abbandonate e impianti petroliferi e del gas in paesi selezionati, 2024
IEA (2025), Emissioni di metano da miniere di carbone abbandonate e impianti petroliferi e del gas in paesi selezionati, 2024. Credits: IEA. Licenza: CC BY 4.0

L’influenza del metano su clima e sicurezza energetica

La quota di emissioni rappresenta un doppio problema. Da un lato prettamente climatico: il CH4 possiede un elevato potenziale di riscaldamento globale. Sebbene rimanga in atmosfera per un periodo di tempo più breve rispetto all’anidride carbonica (circa 10-12 anni contro secoli), può intrappolare un quantitativo di calore circa 80 volte maggiore.

Nel contempo influisce anche sulla qualità dell’aria, dal momento che può portare alla formazione di ozono troposferico, potente ossidante e componente chiave dello smog fotochimico. Secondo un recente studio, concentrazioni di questo inquinante oltre i limiti stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sono direttamente legate all’aumento di ricoveri per malattie cardiovascolari come infarti, insufficienze cardiache e ictus

Tuttavia, come evidenzia il dettaglio delle fonti emissive, in gioco c’è anche una questione di sicurezza energetica. Lo scorso anno, “il settore dei combustibili fossili ha emesso circa 200 miliardi di metri cubi di metano a livello globale”, scrive la IEA. “Non tutto questo avrebbe potuto essere catturato e utilizzato come fonte energetica, ma stimiamo che l’abbattimento del metano avrebbe potuto rendere disponibili quasi 100 bcm di gas naturale”.

Come ridurre le emissioni mondiali di metano

Secondo il rapporto, circa il 70% delle emissioni mondiali di metano del settore energetico potrebbe essere evitato già con le tecnologie esistenti. E una quota significativa delle misure di abbattimento potrebbe ripagarsi entro un anno, dal momento che il gas catturato può essere rivenduto.

“Affrontare le perdite di metano e il flaring offre un doppio vantaggio: allevia la pressione sui mercati del gas in difficoltà in molte parti del mondo, migliorando la sicurezza energetica, e riduce al contempo le emissioni”, ha affermato il direttore esecutivo dell’IEA, Fatih Birol. “Tuttavia, i dati più recenti indicano che l’attuazione delle misure di contrasto continua a essere al di sotto delle ambizioni. L’Agenzia sta lavorando per garantire che governi e industria dispongano degli strumenti e delle conoscenze necessari per rispettare gli impegni presi e raggiungere gli obiettivi prefissati”.

Uno dei problemi principali è la poca trasparenza del settore. Le stime dell’Agenzia internazionale dell’Energia sono infatti considerevolmente superiori ai livelli indicati nei resoconti ufficiali. Come facciamo ad essere sicuri che i dati IEA siano affidabili? Grazie agli oltre 25 satelliti in orbita, tra cui gli innovativi MethaneSAT e Tanager-1, in grado di fornire informazioni essenziali.

Rinnovabili •

About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori seguendo l'evoluzione dei primi sistemi incentivanti italiani e internazionali e intervistando i pionieri del settore, da Bertrand Piccard a Michael Gratzel. Nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili, le rassegne regionali e le newsletter tecniche. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa della copertura quotidiana delle novità normative sulle fonti rinnovabili, delle politiche energetiche nazionali, europee ed asiatiche, e dei grandi temi connessi all'innovazione e al mercato. Segue da vicino i brevetti e le ricerche scientifiche sulle tecnologie, con un focus su sistemi di accumulo, fotovoltaico, eolico e geotermia. Ha pubblicato articoli legati all'hi-tech e alle rinnovabili su Repubblica.it. Dal 2025 è Vice Direttrice della testata.