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L’Unione Europea vicina a raggiungere gli obiettivi climatici del 2030

A detta della Commissione, l'Ue avrebbe già tagliato le emissioni del 37% rispetto al 1990, solo nel 2023 la riduzione è stata dell'8%.

L'Unione Europea vicina a raggiungere gli obiettivi climatici del 2030
Credits: Christophe Licoppe. Copyright: European Union, 2025

di Erminia Voccia

L’Unione Europea è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi climatici del 2030. Considerati i piani clima ed energia degli Stati Membri, le stime della Commissione Europea prevedono una riduzione del 54% delle emissioni di gas serra entro la fine del decennio rispetto ai livelli del 1990. L’Unione Europea, sarebbe quindi molto vicina all’obiettivo del 55% fissato per il 2030.

Unione Europea in linea con gli obiettivi climatici del 2030

Le temperature in Europa sono salite molto più velocemente che in qualsiasi altro continente negli ultimi 30 anni, secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale. Le inondazioni minacciano le colture e gli incendi boschivi alimentati dal cambiamento climatico sono sempre più frequenti. Tuttavia, l’analisi della Commissione dimostrerebbe che negli ultimi due anni i governi avrebbero potenziato gli sforzi per tagliare le emissioni.

A detta della Commissione, l’Ue avrebbe già tagliato le emissioni del 37% rispetto al 1990, solo nel 2023 la riduzione è stata dell’8%. Molti Paesi, inoltre, sono già allineati al target del 42,5% di energia da fonti rinnovabili entro il 2030.

Ciononostante, molti membri del Blocco chiedono fortemente di alleggerire le norme sul clima. Il continente sta vivendo un momento poco felice a causa della congiuntura geopolitica. La guerra in Ucraina, gli alti costi dell’energia, la minaccia dei dazi da parte di Trump hanno portato alcuni Paesi a chiedere una revisione dell’agenda verde dell’Ue.

Il percorso futuro

La Commissione si è impegnata a tagliare del 90% le emissioni climalteranti entro il 2040, seguendo le indicazioni degli scienziati. Bruxelles è pronta a offrire agli Stati maggiore flessibilità senza tuttavia compromettere la possibilità di arrivare agli obiettivi prefissati. La vicepresidente dell’esecutivo Ue, Teresa Ribera, ha spiegato che tra gli strumenti considerati per garantire tale flessibilità ci sarebbero i crediti di carbonio.

Permangono molte differenze tra gli Stati europei su come arrivare a questi obiettivi. Alcuni sono in ritardo. Ad esempio, Belgio, Estonia e Polonia non hanno ancora presentato i loro piani nazionali definitivi.

“I piani nazionali definitivi per l’energia e il clima mostrano che l’UE è sulla buona strada per conseguire l’obiettivo in materia di emissioni per il 2030”, ha sottolineato Wopke Hoekstra, Commissario per il Clima. “Le emissioni sono diminuite del 37% dal 1990, mentre l’economia è cresciuta di quasi il 70%, dimostrando che l’azione per il clima e la crescita vanno di pari passo. Ora dobbiamo costruire su questo slancio. Investire nelle tecnologie pulite e nell’innovazione è essenziale per la competitività industriale e apre nuovi mercati alle imprese dell’UE”.

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