Nell'ambito del Pacchetto Summit la Commissione europea e il Regno Unito hanno concordato di collaborare per stabilire un collegamento tra i rispettivi sistemi di scambio di quote di emissione

di Ermina Voccia
Il Regno Unito e l’Unione Europea lavoreranno per favorire il collegamento tra i rispettivi mercati del carbonio. L’intesa rientra in un più ampio accordo per rivedere e promuovere la collaborazione bilaterale nell’era post Brexit. Il primo vero accordo tra Bruxelles e Londra da quando il Regno Unito ha lasciato l’Unione riguarda una molteplicità di temi, tra cui il collegamento tra i rispettivi sistemi delle quote di carbonio. Tuttavia, l’intesa non è ancora definitiva e le parti non hanno ancora delineato una tempistica precisa.
Il sistema ETS europeo
Di conseguenza, i permessi di emissioni di carbonio rilasciati sia dall’Ue che dal Regno Unito possono essere riconosciuti conformi ai sensi del sistema di scambio di crediti di gas serra della controparte. Il sistema europeo di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra (European Union Emissions Trading System – EU ETS) è il più importante strumento messo in campo da Bruxelles per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2.
Attraverso il sistema, ciascun operatore industriale o aereo ad alte emissioni, che opera nei settori coperti, è chiamato a monitorare e compensare su base le proprie emissioni, calcolate da un soggetto indipendente, comprando un corrispondente quantitativo di quote. Il quantitativo di quote disponibili si riduce nel tempo per consentire all’Ue di una riduzione delle emissioni di gas serra nei settori ETS. Al 2030, il meccanismo prevede una contrazione del 43% rispetto ai livelli del 2005.
I vantaggi reciproci del collegamento tra i mercati del carbonio
Il vantaggio per entrambe le parti nel collegare i mercati di carbonio è facilitare il commercio di beni ad alta intensità di carbonio imponendo delle tasse di importazione per evitare che le aziende li acquistino a basso costo da Paesi che impongono norme meno rigide sulle emissioni. Dal punto di vista di Bruxelles, l’intesa sul collegamento dei mercarti di carbonio facilita il raggiungimento degli obiettivi climatici, compresa la cattura e lo stoccaggio del carbonio nel Regno Unito.
“Un significativo passo avanti nella riduzione delle frizioni commerciali con l’Ue, il nostro maggiore mercato delle esportazioni, nel settore dell’acciaio – ha commentato Frank Aaskov, direttore delle politiche per l’energia e il cambiamento climatico di UK Steel – l’intesa riduce anche il fardello sulle piccole e medie imprese in base al meccanismo di adeguamento del carbonio dell’Unione Europea“
Inoltre, la decisione rende possibili le reciproche esenzioni dai rispettivi Meccanismi di Adeguamento del Carbonio dell’Unione Europea e del Regno Unito. Dovrebbe assicurare anche il dinamico allineamento di Londra alle norme europee attinenti al funzionamento del sistema ETS. Nell’ambito di un modello di risoluzione delle controversie basato sull’arbitrato, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea resta la massima autorità per le tutte le questioni riguardanti le leggi dell’Ue.
La differenza tra il prezzo delle quote di carbonio
La differenza tra il prezzo delle quote di carbonio nel Regno Unito e nell’Unione si è ampliata da quando Bruxelles ha imposto norme più rigide per ragliere le emissioni del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli degli anni Novanta. All’inizio dell’anno, la cifra aveva toccato i 40 euro per tonnellata di CO2 prima di scendere al di sotto dei 10 euro quando si erano diffuse le speculazioni su un possibile collegamento tra i due mercati.
Una collaborazione più stretta tra Regno Unito e Unione Europea sulle politiche climatiche è anche un segnale a Washington, con il presidente Donald Trump interessato a scuotere i mercati e distruggere le norme ambientali.