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La blue economy dell’Unione Europea è sempre più sostenibile

La blue economy promuove la crescita economica e il benessere delle popolazioni costiere senza compromettere la salute degli ecosistemi marini. La crescita del suo valore economico va di pari passo con quello della sostenibilità ambientale

La blue economy dell’Unione Europea è sempre più sostenibile

Innovazione, competitività e resilienza

La blue economy è un modello di sviluppo che sfrutta in modo responsabile e sostenibile le risorse marine e costiere: promuove la crescita economica e il benessere delle popolazioni costiere senza compromettere la salute degli ecosistemi marini.

Dopo un periodo di crisi successivo al COVID-19, la blue economy ha ripreso vigore ed è tornata a creare opportunità di lavoro e quindi di crescita economica.

Gli obiettivi economici sostenuti dall’innovazione

L’ottava edizione di The EU Blue Economy Report 2025, curato dalla Direzione Generale per gli Affari marittimi e la Pesca della Commissione Europea e dal Joint Research Centre, offre una panoramica sul valore della blue economy all’interno dell’Unione Europea e dei suoi obiettivi di economia sostenibile, competitiva e resiliente. Inoltre, illustra le possibilità di investimenti nel settore.

L’innovazione rappresenta un fattore chiave per la sostenibilità e per la crescita della blue economy che, negli anni, ha dimostrato di seguire un percorso verso la neutralità climatica.

Il Rapporto sulla blue economy analizza i dati sullo sviluppo del settore dal 2009 al 2022 (ultimi dati disponibili di Eurostat), anno che mostra una crescita rispetto all’anno precedente.

Nel 2022 l’incremento dei lavoratori del settore (4,82 milioni di persone) è stato del 16% rispetto al 2021 ed ha generato un fatturato di circa 890 miliardi di euro (+29% rispetto al 2021). Nello stesso periodo il valore aggiunto lordo (VAL) è stato di 250,7 miliardi di euro (+33%).

Tra il 2013 e il 2022 il VAL è cresciuto in tutti i settori della blue economy. 

Turismo costiero, settore leader

Il turismo costiero si conferma il settore leader: nel 2022 ha generato il 33 % del valore aggiunto lordo ed ha occupato il 54 % della forza lavoro totale. Una netta ripresa, dopo la grave flessione di VAL e fatturato (rispettivamente -64 % e -59 %) del 2020 dovuta alla pandemia.

Nello stesso periodo, l’energia eolica offshore ha registrato la crescita più elevata (+1.049%), seguita dal trasporto marittimo (+99%), dalla costruzione e riparazione navale (+73%), dalle risorse biologiche marine (+44%) e dalle attività portuali (+36%). 

L’energia rinnovabile marina, e in particolare l’eolico offshore, è in piena espansione. I primi progetti pilota risalgono all’inizio degli anni Duemila, oggi fornisce energia a più di 6 milioni di famiglie con una capacità di 18,9 GW distribuiti in 11 Paesi.

Per dare una dimensione economica, nel 2022 gli investimenti nell’energia rinnovabile marina hanno raggiunto i 48,53 miliardi di euro, pari al 53 % degli investimenti globali nel settore.

Una crescita che si è tradotta in maggiori profitti (4,1 miliardi di euro, + 56% rispetto al 2021) e che ha confermato il medesimo trend positivo anche nel 2023 (4,88 milioni di occupati).

La blue economy e l’ambiente

La blue economy dell’UE procede senza incertezze verso la sostenibilità, in linea con gli obiettivi del Green Deal: efficienza delle risorse, resilienza, competitività, riduzione delle emissioni di gas climalteranti, rispetto dell’ambiente.

Ad esempio, nel periodo 2013-2022 il trasporto marittimo ha ridotto del 10 % le emissioni per tonnellata di merci trasportate.

Nello stesso periodo, la flotta peschereccia dell’UE ha ridotto le emissioni di CO2 del 31 % e il consumo di carburante del 17 %.

Leggi QUI The EU Blue Economy Report 2025

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