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MED FEST 2025, testimonial della magia del Mediterraneo

A conclusione della seconda edizione del MED FEST, l’evento di 4 giorni che quest’anno si è tenuto nella stupenda location del porto di Olbia, abbiamo incontrato due delle figure apicali dell’organizzazione, il Direttore generale Daniele Petirro e la Vicepresidente Daniela Ropolo. L’obiettivo? Capire la visione e le ambizioni di un format giovane e con importanti potenzialità. 

MED FEST 2025, testimonial della magia del Mediterraneo

Daniele Petirro lei, con Gianfranco De Francisci è il principale ispiratore, e fondatore, del MED FEST. Su quali presupposti nasce l’idea dell’evento?

DP: Il MEDFEST, di fatto è un Made in Sardegna. Nasce da un ragionamento fatto insieme a Gianfranco De Francisci proprio qui ad Olbia. L’idea prende forma da una riflessione  profonda su quel che stava accadendo a livello globale e di quanto questa Isola potesse offrire.

Premessa: noi siamo da sempre organizzatori di grandi eventi, e ci siamo chiesti: fino ad ora abbiamo maturato una profonda esperienza nell’organizzazione di eventi per terzi, perché non creiamo un progetto autentico ed autoctono, che rispecchi i nostri valori e le nostre passioni? La Sardegna è stata terra di ispirazione, territorio unico , che diventa il palcoscenico ideale per avviare un’iniziativa dedicata al Mediterraneo, con l’obiettivo di affrontare in modo nuovo e integrato le principali tematiche e le potenzialità di quest’Isola meravigliosa dai mille contenuti. Ci sembrava che i tanti eventi ed iniziative presenti siano spesso troppo monotematiche e che non sempre abbiano avuto la capacità di affrontare in modo integrato le questioni che interessano il territorio. Viviamo in un’epoca di complessità e dinamismo e ci sembrava importante affrontare, contemporaneamente e nello stesso evento, le diverse problematiche che insistono sul bacino del Mediterraneo. E tutto questo utilizzando un linguaggio appositamente diversificato per i diversi target. 

La cultura del Mediterraneo come cuore del progetto

Lei Petirro parla di potenzialità del Mediterraneo. Quali sono secondo voi?

Innanzi tutto il Mediterraneo è la mia casa: io sono partenopeo, musicista, la musica napoletana ed araba ha sempre influenzato la mia identità. Il Mediterraneo è scelto come fulcro dell’evento per la sua ricchezza culturale e la sua capacità di essere luogo di incontro e contaminazione tra le tante culture che vi si affacciano. Poi c’è stata la contaminazione sarda con Gianfranco, altra terra pluricentenaria al centro del Mediterraneo. E Il progetto parte proprio dalla cultura mediterranea per poi evolversi verso temi di sostenibilità, inclusione ed attualità. L’idea è di creare un evento capace di affrontare dinamiche globali e locali, portando il Mediterraneo e la Sardegna al centro dell’attenzione europea e internazionale.

La forza di dialogare con linguaggi diversi

Daniela Ropolo, Il Med Fest si distingue per la sua trasversalità: integra contenuti culturali, artistici, ambientali, tecnologici e turistici. Come ha risposto il pubblico, e gli operatori, alla vostra offerta diversificata?

DR: Direi davvero molto bene. Nella seconda edizione abbiamo sentito la necessità di rinforzare il posizionamento dell’evento con contenuti ancora più specifici, attrattivi e specialmente attuali. Contenuti che oggi potremmo chiamare “call to action” nei vari settori strategici, in particolare cultura, energia e turismo. L’evento non si rivolge solo a esperti o tecnici, ma abbraccia anche i giovani, riconoscendo in loro i futuri custodi di questo nostro mondo. Una delle chiavi vincenti dell’iniziativa è proprio la capacità di adattare il linguaggio e le attività a pubblici differenti: dai panel tradizionali con aziende, istituzioni e giornalisti, fino a “Med Young”, un programma parallelo pensato per i giovani, realizzato con format innovativi, musica e progetti didattici in collaborazione con le scuole. E questa è la forza più grande del MED FEST: dialogare contemporaneamente, con linguaggi e target diversi, sulle varie tematiche del Mediterraneo.

Progetti e testimonianze dai mercati di tutto il mondo

Parliamo del carattere internazionale dell’evento, la cifra più distintiva del MED FEST. Ropolo, quali presenze straniere avete registrato?

DR: L’edizione più recente del Med Fest ha richiesto un grande sforzo organizzativo per arricchirsi di nuovi contenuti e piattaforme, come Med Fest Business Act. L’evento ha accolto circa 70 buyer provenienti da tutto il mondo – Australia, Stati Uniti, Cina, America Latina, India – soprattutto dal settore turistico. L’obiettivo era creare connessioni tra i partecipanti, favorire la condivisione di idee e progetti e far conoscere il territorio sardo per promuoverlo nei rispettivi Paesi.

Grande successo di pubblico per l’innovazione tecnologica

All’interno del MED FEST abbiamo notato anche progetti dai settori più diversi…

DR: Uno degli aspetti più innovativi del MED FEST è il modello di evento diffuso all’interno della città di Olbia, con “domus” tematiche che ospitano contenuti diversi: mostre d’arte, esposizioni aerospaziali, l’acqua, gli squali e tante attività divulgative per i ragazzi. Il pubblico ha risposto con entusiasmo, partecipando numeroso e con interesse alle proposte. Le attività divulgative dedicate ai giovani, come le mostre sullo spazio e i progetti sulle onde gravitazionali, hanno riscosso particolare successo, avvicinando temi specialistici anche ai non addetti ai lavori e favorendo la curiosità delle nuove generazioni.

Collaborazione e supporto istituzionale

Petirro, possiamo iniziare a tirare dei consuntivi e definire la portata del vostro progetto?

DP:  Più che numeri, che potremo avere a brevissimo, parlerei di percezioni: la felicità e l’entusiasmo delle persone. Non è facile creare un villaggio, con attività diffuse e diversificate, all’interno di una città, un tessuto urbano che ha la sua organizzazione, le sue regole. Direi quindi che un progetto così ambizioso si è reso possibile grazie specialmente alla forte collaborazione con le istituzioni locali: Regione Sardegna, Comune di Olbia, sindaco e assessori che si sono impegnati attivamente, mettendo a disposizione spazi, supporto logistico e coinvolgendo operatori turistici e culturali. Questa sinergia ha permesso di realizzare un evento complesso e articolato, capace di valorizzare il patrimonio locale e di aprirsi a collaborazioni internazionali. E il nostro principale orgoglio è che la fruizione dei contenuti e degli eventi del MED FEST sono completamente gratuiti per il pubblico. 

MED FEST 2025, testimonial della magia del Mediterraneo

Ambizioni e Prospettive Future

Ropolo, in conclusione: quale sarà il futuro del vostro progetto?

DR: Vorrei premettere che Il Med Fest è un progetto molto ambizioso, nato dalla visione e dalla determinazione dei suoi ideatori. Ed è questo il motore principale dell’iniziativa. Per il futuro l’obiettivo principale è quello di consolidare quanto costruito, arricchendo ulteriormente l’offerta e valutando la possibilità di espandersi oltre la Sardegna, in altri Paesi del bacino mediterraneo.

Sono già arrivate proposte per nuove edizioni, sia in questa regione che in altre località, ma la scelta finale dipenderà dalla capacità di garantire accoglienza, strutture adeguate e il mix giusto di contenuti, alleanze e collaborazioni. L’impegno rimane quello di proporre un evento unico ed originale capace di dialogare con pubblici diversi, mantenendo saldo il legame con il territorio e con le tematiche di attualità. Ci vediamo il prossimo anno.

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About Author / Mauro Spagnolo

Giornalista e comunicatore scientifico, si occupa da oltre trenta anni di sostenibilità energetica ed ambientale. È cofondatore della testata e suo direttore responsabile. È stato docente di “Impianti e compatibilità ambientale” presso la facoltà di architettura Università La Sapienza, responsabile scientifico del Corso di Alta formazione in “Efficienza energetica negli edifici” presso il Dipartimento di meccanica ed aeronautica della facoltà di Ingegneria Università La Sapienza oltre che docente in decine di Master universitari. Autore di vari libri, editoriali ed articoli tecnici, è tra gli esperti energetici della RAI per la quale fornisce contenuti e partecipazioni in diverse produzioni televisive e radiofoniche.