Al Gitex Global 2025 nella sezione dedicata alle startup North Expand Star abbiamo scovato questa startup francese che ha condotto l'esperimento su un milione di persone sulle spiagge di Cannes

Il mondo dell’ospitalità, a livello globale, è uno dei settori che consuma maggiori grandi quantità di acqua. Anche se è difficile fare una stima, si considera che una singola persona consumi da 300 a 1.200 litri di acqua al giorno e che negli hotel di lusso, con piscine e grandi cucine, si arrivi anche 2mila litri.
Da qui, l’idea della startup francese Aquaspot, presente a Gitex Global 2025 di Dubai, nella sezione dedicata alle imprese innovative all’interno di North Expand Star, che ha sviluppato un sistema di riciclo che consente un risparmio idrico del 90%. Una doccia che ricicla l’acqua.
L’innovazione di Aquaspot
A Dubai, Rinnovabili ha incontrato il founder di questa azienda, Yann Choukhoun, che la scorsa estate ha concluso un esperimento lungo 4 anni sulle spiagge francesi di Cannes, dove ha installato delle docce esterne in grado di riusare l’acqua senza filtraggio con sostanze chimiche.
“Abbiamo progettato una tecnologia di riutilizzo dell’acqua appositamente per gli usi di igiene corporea. Siamo la prima azienda europea ad aver condotto un esperimento su oltre un milione di persone per quattro anni, per dimostrare che la nostra tecnologia può essere usata per il risciacquo e l’igiene personale“.

Doccia che ricicla acqua, niente chimica
Attualmente, esistono altri dispositivi con lo stesso concetto, ma ci dice l’imprenditore, possono riutilizzare fino al 70% di acqua ed usano sostanze chimiche. “Abbiamo creato due linee di prodotti. Docce da spiaggia e per piscina, che possono essere installate in stabilimenti balneari, spiagge pubbliche e private, attorno alle piscine di resort“.
Dunque una soluzione di economia circolare, che potrebbe avere un impatto importante sul risparmio idrico del mondo hospitality. Secondo il founder di Aquaspot, gli ospiti degli hotel tendono a consumare più acqua rispetto alla normalità, circa il doppio, motivo per cui questo sistema potrebbe fare la differenza.
Ma a complicare quella che sembra un’invenzione utile, c’è la regolamentazione europea che non è ancora aggiornata per consentire l’uso di acqua riciclata per usi corporei. “L’esperimento serve per dimostrare che è possibile e sicuro. Siamo l’unica azienda in Europa a poter fornire la letteratura scientifica necessaria per aggiornare l’attuale regolamento e il nostro obiettivo è ottenere un’esenzione per operare legalmente in questo settore” racconta Yann Choukhoun, molto interessato anche al mercato italiano, vista l’enorme presenza di spiagge e stabilimenti nel nostro Paese.
La tecnologia di riciclo dell’acqua
A livello meccanico, il sistema mescola filtri già presenti sul mercato, ma che vengono usati in modo nuovo. “Abbiamo co-progettato e co-sviluppato con i fornitori protocolli brevettati per poterli utilizzare senza alcuna sostanza chimica per processi come il controlavaggio dei filtri. Questo significa zero rischi di rilascio di sottoprodotti tossici”.
A gestire il tutto c’è una tecnologia chiamata Oracle Technology, il risultato di tre anni di ricerca e sviluppo, che gestisce la fornitura della rete idrica e il sistema di riciclo.
Da Aquaspot ci dicono anche che lo step successivo è rendere l’acqua nuovamente potabile, obiettivo già raggiunto, ma da dimostrare con la necessaria letteratura scientifica di supporto. “Le sue proprietà microbiologiche e fisico-chimiche sono equivalenti a quelle dell’acqua potabile. Non c’è alcun rischio neanche nell’ingerirla. A garanzia di ciò, il nostro servizio include un registro sanitario digitale a disposizione dei nostri clienti e degli organismi di controllo“.
Cosa serve per installare un Aquaspot
Per installare un Aquaspot, saranno necessari, nel punto di installazione:
- Un approvvigionamento di acqua potabile con una portata minima di 5 L/min per ogni soffione doccia e una pressione minima di 3 bar.
- Una fornitura elettrica di 230 V con una potenza di 3 kW.
- Un collegamento alla rete fognaria (opzionale, se si desidera che le acque reflue utilizzate per la manutenzione operativa del sistema vengano raccolte e trattate dalla rete fognaria urbana).
Aquaspot non è ancora autonomo dal punto di vista energetico, ma l’azienda sta lavorando allo sviluppo di nuove soluzioni in questo campo, ed è comunque possibile collegarlo ad altre fonti di energia.












