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Mercati contadini, una rete mondiale di 28mila realtà che difendono la biodiversità

I mercati contadini riuniscono una rete mondiale di 28mila realtà impegnate in difesa della biodiversità. L’incontro alla FAO è stato l’occasione per una esposizione sulla biodiversità alimentare dei mercati contadini, mentre i giovani agricoltori hanno lanciato il loro Manifesto

Mercati contadini, una rete mondiale di 28mila realtà che difendono la biodiversità
Foto Coldiretti

Assemblea alla FAO da 80 Paesi di tutti continenti

I mercati contadini, in un anno, sono cresciuti quasi del 40%. La World Farmers Markets Coalition è nata da un progetto della FAO Food Coalition su iniziativa di Coldiretti e Campagna Amica.

Il successo crescente dei mercati contadini

Un successo enorme, se consideriamo che rappresenta più di 100 associazioni, 330.000 famiglie di agricoltori e oltre 400 milioni di consumatori.

28mila realtà aderenti alla World Farmers Markets Coalition, provenienti da ogni parte del mondo, si sono incontrate a Roma nella sede della FAO, che ha allestito una mostra per festeggiare i suoi 80 anni.

In questa occasione, è stata organizzata anche una grande esposizione sulla biodiversità alimentare dei mercati contadini: prodotti unici, peculiari dei diversi territori, che hanno testimoniato la ricchezza e la qualità dei mercati contadini.

Rafforzare le filiere locali

L’anniversario della FAO è stato l’occasione per affrontare i temi legati al cibo, alla sovranità alimentare e allo sviluppo di filiere locali.

Come sottolinea spesso Coldiretti, le filiere costituiscono un antidoto e una risposta operativa ai drammi del nostro tempo: fame, guerre, conflitti commerciali (l’imposizione dei dazi USA ha sconvolto l’ordine dei mercati globali).

I progetti per sviluppare i mercati contadini nel Sud del mondo

Insieme alla FAO e a partner internazionali, la coalizione sostiene in Africa e nel Sud del mondo i sistemi alimentari locali, la biodiversità e i piccoli agricoltori, rafforzando nello stesso tempo il legame tra i produttori e consumatori delle città.

Un progetto concreto è quello che vede la partecipazione di World Farmers Markets Coalition, insieme a Coldiretti e Campagna Amica, al progetto Mami.

Finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano e realizzato dal Ciheam di Bari, Mami punta a sviluppare nuovi mercati contadini in Africa e nel Mediterraneo, attraverso assistenza tecnica e programmi di formazione.

Foto Coldiretti

No a omologazione e standardizzazione del cibo

La mostra sulla biodiversità ha fatto conoscere specie per noi completamente sconosciute, ma di grande valore negli altri mercati:

  • le noci tigre del Ghana in realtà sono dei piccoli tuberi, a metà tra fagioli e patate;
  • il dashi è un brodo giapponese artigianale con tonno essiccato e alghe;
  • il miele rosso viene dai ciliegi inglesi;
  • il pipilongo è una rara varietà colombiana di pepe dalle note agrumate;
  • l’estratto di Cempasúchil è una varietà di calendula messicana usata come colorante vegetale ma anche come antinfiammatorio naturale nelle tisane;
  • la polvere di banana del Vietnam;
  • il cubio è un’altra varietà di tubero simile a una carota.

Questi prodotti sono presenti nei mercati contadini dei diversi Paesi: proteggerli dal rischio di estinzione vuol dire combattere l’omologazione e la standardizzazione del cibo.

Inoltre, continuare a coltivarle assicura la sopravvivenza degli agricoltori.

L’alleanza dei giovani agricoltori

Giovani agricoltori, cuochi, imprenditori, consumatori e attivisti di tutto il mondo hanno lanciato ufficialmente la Young Alliance for Local Food, un’alleanza internazionale dei giovani per la valorizzazione del cibo locale.

Nata all’interno dei mercati contadini, mette in contatto giovani produttori, imprenditori, consumatori e attivisti per promuovere sistemi alimentari locali equi, sostenibili e resilienti.

Attraverso questa alleanza, i giovani condividono le conoscenze e costruiscono alleanze per rimodellare il futuro del cibo.

Il Manifesto per il futuro del cibo

Alla FAO, l’alleanza ha presentato il Manifesto per un futuro comune del cibo che ha un doppio valore: un invito all’azione e un modello per un cambiamento sistemico.

Infatti pone i mercati degli agricoltori al centro della trasformazione dei sistemi alimentari, evidenziando il ruolo dei giovani come innovatori, custodi della biodiversità locale e motori di economie eque e resilienti.

Il messaggio che emerge dal Manifesto è chiaro: i mercati contadini dimostrano che il cibo locale può nutrire le comunità, proteggere il Pianeta e creare economie più eque per tutti.

Foto Coldiretti

I WorldFMC Awards 2025

In chiusura dell’evento, sono stati assegnati World FMC Awards 2025 che premiano agricoltori, gestori dei mercati e città che incarnano i valori dei sistemi alimentari locali: biodiversità, resilienza della comunità, filiere corte, rigenerazione ambientale ed equo accesso ad alimenti freschi e nutrienti.

Spesso, dietro ai premi ci sono storie difficili, ma le persone hanno avuto la forza e la capacità di non arrendersi.

Il premio Best Farmer Award 2025 è stato assegnato a Mili Saravia, un’agricoltrice agroecologica di Huánuco, in Perù. Coltiva specie autoctone come l’alchechengi e le fave, oltre a broccoli, spinaci, ravanelli e barbabietole. Utilizza cicli di semina e riposo scaglionati che permettono al terreno di rigenerarsi naturalmente, garantendo produttività e resilienza a lungo termine.

Il premio Best Market Manager Award 2025 è stato assegnato a Dennis Andaye, ideatore del Farmers Market a Nairobi in Kenya. Oltre ad aver creato un sistema digitale di gestione dei fornitori, ha inventato un sistema per raccogliere i prodotti invenduti a fine giornata e ridistribuirli alle case famiglia. Inoltre, ha partecipato al progetto Mami.

Il premio Best City Award 2025 è stato assegnato a Roma. La rete decentralizzata di mercati pubblici garantisce la disponibilità di prodotti freschi, stagionali e locali in ogni quartiere. Sostenendo i rapporti diretti tra produttori e consumatori, si riduce l’inquinamento, si rafforzano le filiere locali e si migliora la resilienza urbana.

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About Author / Isabella Ceccarini

Europeista sostenitrice dell’Italia, non ama i confini mentali e geografici. Di formazione umanistica, è curiosa delle novità e affascinata dalla contaminazione tra saperi diversi. Giornalista da più di trent’anni, ha lavorato a lungo come caporedattore per un trimestrale di politica universitaria e ricerca. Ha scritto a quattro mani il libro Perché l’università. Riflessioni sull’etica del sapere che raccoglie pensieri e interviste a esponenti di spicco del mondo dell’istruzione superiore e di organizzazioni internazionali. Ha collaborato con diverse case editrici alla stesura di libri e cataloghi per mostre ed eventi occupandosi di progettazione e coordinamento editoriale. È attenta ai temi etici di cui ha scritto per il mensile della Società San Vincenzo de’ Paoli e ha fatto parte della giuria del Premio letterario Città di Castello nella sezione riservata ai giovani. Organizza e modera tavole rotonde su temi che spaziano dalla salute all’agricoltura, nonché corsi di formazione per i giornalisti. Ha ideato e condotto due eventi per il format #leparolevalgono di Treccani. Dal 2017 è entrata a far parte del team di Rinnovabili dove si dedica in particolare all’agrifood ma ama anche allungare lo sguardo ai temi ambientali. Per Rinnovabili progetta e conduce Agrifood Forum, evento annuale sulla sostenibilità alimentare.