Almeno la metà della forza lavoro a livello mondiale - l'equivalente di 1,5 miliardi di persone - sarà interessata dal processo di Green Growth
“Il modello di sviluppo attuale ha dimostrato di essere inefficiente e insostenibile, non solo per l’ambiente, ma anche per le economie e le società”, ha dichiarato Il Direttore Generale dell’ILO Juan Somavia. “Abbiamo urgente bisogno di passare ad un percorso di sviluppo sostenibile con un insieme coerente di politiche mettendo al centro persone e salute del pianeta”. Il rapporto – pubblicato quasi quattro anni dopo il primo studio del Green Jobs Initiative – esamina l’impatto che l’ecologizzazione dell’economia può avere sull’occupazione, sui redditi e lo sviluppo in generale. Almeno la metà della forza lavoro a livello mondiale – l’equivalente di 1,5 miliardi di persone – sarà interessata dal processo di Green Growth e mentre otto settori chiave svolgeranno il ruolo centrale: agricoltura, silvicoltura, pesca, energia, produzione ad alta intensità di risorse, riciclaggio, edilizia e trasporti.
Decine di milioni di green job sono già stati creati da questa trasformazione. Ad esempio, il settore delle energie rinnovabili oggi impiega quasi 5 milioni di lavoratori, oltre il doppio di quelli registrati tra il 2006 e il 2010. Nella sola UE, 14,6 milioni di posti di lavoro diretti e indiretti in materia di tutela della biodiversità e la riabilitazione delle risorse naturali e foreste. Mentre gli investimenti internazionali (30 miliardi di dollari/anno) mirati alla riduzione della deforestazione e del degrado delle foreste sono in grado di sostenere fino a 8 milioni di lavoratori a tempo pieno nei paesi in via di sviluppo. Uno degli esempi win-to-win è rappresentato dal programma di ristrutturazione edilizia per l’efficienza energetica tedesco: ha mobilitato 100 miliardi di investimenti, ma sta riducendo le bollette energetiche, evitando emissioni e creando 300.000 posti di lavoro diretti all’anno.
“La sostenibilità ambientale non mina il lavoro, come talvolta viene affermato – ha aggiunto Somavia. – Al contrario, se adeguatamente gestita, può portare a maggiore e migliore occupazione, alla riduzione della povertà e dell’inclusione sociale”.