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Obama: niente petrolio nel Rifugio artico

Il presidente americano va allo scontro con il nuovo Congresso repubblicano. Vuole vietare l’estrazione di petrolio nel Rifugio artico in Alaska

Obama niente petrolio nel Rifugio artico

 

(Rinnovabili.it) – Il presidente americano, Barack Obama, chiederà al Congresso di estendere la protezione del Rifugio artico in Alaska ad 8 milioni di ettari (oggi ne conta 5 milioni). Qui le trivellazioni per il petrolio e il gas stuzzicano l’appetito delle compagnie perché una zona costiera da 560 mila ettari è ricca di idrocarburi.

La proposta, presentata dal Ministero dell’Interno proprio ieri, ha incontrato la critica immediata dei repubblicani e probabilmente dovrà affrontare una dura battaglia in Congresso, dove i conservatori controllano entrambe le camere dopo le elezioni di midterm.

La wilderness designation è la copertura legislativa che il Congresso si appresta a discutere. Si tratta del più alto livello di protezione federale, in base al quale la perforazione per estrarre petrolio e gas è vietata.

 

La mossa è stata fa parte dell’ultimo capitolo della guerra sull’energia tra Obama, i repubblicani. Questi ultimi hanno cominciato il nuovo anno, forti di una maggioranza nel Congresso, con un disegno di legge per l’approvazione dell’oleodotto Keystone XL, che dovrebbe contribuire a trasportare il petrolio da sabbie bituminose del Canada alle raffinerie sulla costa del Golfo degli Stati Uniti. Il tema è controverso, e già verso fine 2014 una votazione non è andata a buon fine per un solo voto. Oggi i repubblicani ci riprovano, e Obama ha dichiarato che in caso venisse approvato il progetto, lui eserciterà il potere di veto.

Il presidente sta utilizzando il tema dell’ambiente per dare un ritocco alla sua immagine, dopo aver deluso l’elettorato democratico. Stavolta punta sull’estensione del rifugio artico, una striscia di terra incastrata fra le vette del Brooks Range e il Mar Glaciale Artico. Un luogo fondamentale per la sopravvivenza degli orsi polari e per le mandrie di caribù che arrivano dal Porcupine river.

 

La US Geological Survey stima che la pianura costiera custodisce 10,3 miliardi di barili di petrolio recuperabili. Ecco perché la senatrice Lisa Murkowski dell’Alaska, presidente repubblicano del Comitato energia e risorse naturali del Senato, ha bollato la proposta dell’amministrazione Obama come «un attacco politico all’Alaska». Guarda caso, venerdì scorso Murkowski ha presentato un progetto di legge che mira a dare il via libera alla produzione di petrolio nell’Arctic National Wildlife Refuge.