Rinnovabili • pollica

Pollica, il Sud sostenibile esiste e genera valore

A Pollica, patria della Dieta Mediterranea, è ancora vivo il ricordo di Ancel Keys, che qui ne elaborò i principi. In questo Comune virtuoso del Cilento la differenziata è all’85%. Rinnovabili, efficienza energetica, ambiente, salvaguardia del territorio, sostenibilità sono i principi che guidano il sindaco Stefano Pisani e la sua amministrazione. Perché si è capito che la buona economia preserva l’ambiente e la qualità della vita

pollica
via depositphotos.com

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – A Pollica le scelte dell’amministrazione guidata dal sindaco Stefano Pisani – che è anche coordinatore regionale dell’ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani – seguono principi semplici e chiari. La protezione del territorio sta diventando una ricchezza: ambientalismo non vuol dire no e basta, ma avere una visione del futuro e il senso del limite. La sostenibilità impone delle scelte che daranno frutti non solo nell’immediato, ma anche negli anni a venire: dare speranze ed elaborare progetti concreti per i giovani è il modo migliore per contrastare lo spopolamento del territorio, pur senza rinunciare ad accogliere quella preziosa risorsa economica che è il turismo.

Pisani porta avanti la politica illuminata di Angelo Vassallo* – di cui è stato vicesindaco – per rendere l’area sempre più sostenibile.

Quale eredità morale ha lasciato Angelo Vassallo?

Penso sia soprattutto un modo di vedere le cose. Credo che sia sbagliato parlare di eredità quando si parla di Angelo. Lui ha definito quelli che riteneva gli elementi chiave per salvaguardare e allo stesso tempo usare e sviluppare il territorio. Aveva una visione precisa di quello che dovesse essere il futuro del Cilento, non soltanto di Pollica. Per qualcuno questo può rappresentare un’eredità, per noi rappresenta una continuità. L’eredità mi pare qualcosa di molto statico, un patrimonio che hai e non sai bene come usare. Invece a me piace molto di più raccontare la visione dinamica che Angelo ha sempre avuto del territorio, così come mi piace raccontare che non c’era solo la grande visione, ma anche l’attenzione alle piccole cose, come l’aver anticipato addirittura l’ordinanza del Comune di Parigi secondo la quale non si buttano in terra i mozziconi di sigaretta. Lui amava osservare gli elementi, in questo caso i tombini delle acque che scolavano male perché erano pieni di mozziconi.

Non rilasciare nuovi permessi per costruire ma incentivare il recupero dei vecchi edifici e del terreno che li circonda significa amare il territorio e puntare a valorizzarlo promuovendo uno sviluppo armonioso e rispettoso dell’ambiente.

L’approccio che abbiamo maturato con Angelo è molto particolare, abbiamo capito che l’ambientalismo non è fatto di no e basta. L’uso delle risorse naturali non è bloccare tutto ma trovare un punto di equilibrio. La domanda da farsi è “quale valore sono disponibile a cedere per ottenere un vantaggio?”.

Se Pollica ha perso il 50 % della superficie coltivata, cosa succede al paesaggio? Si trasforma, si acuisce il dissesto idrogeologico. Non costruisco e preservo il paesaggio con cementificazione zero. I nostri antenati ci hanno insegnato una cosa diversa: l’uso delle cose con il senso del limite. Abbiamo applicato questo principio di sostenibilità all’interno del nuovo piano urbanistico, appena approvato. Siamo partiti da una considerazione banale: a cosa ambiscono le persone che vengono a Pollica? A farsi una casa per le vacanze. Allora costruisco, creo valore immobiliare e i miei ragazzi si impiegano nel settore edilizio, ma lo potranno fare per un tempo limitato.

Invece convinco le persone a farsi una casa per le vacanze recuperando un vecchio rudere che già esiste, perché era un luogo già presidiato dall’uomo per coltivare, per produrre sostentamento o per evitare che il terreno subisse delle modificazioni dovute ad esempio allo scorrere delle acque. Questo concetto diventa uno strumento di tutela del paesaggio. Vuoi comprare una casa qui? Ti concedo un valore, ovvero una bella casa per le vacanze, e tu mi restituisci un valore, ovvero rimetti in coltura il terreno. Non sei un agricoltore ma un professionista che viene da un’altra città? Sei il benvenuto, sei nostro ospite, ma cosa puoi fare in concreto? Cedere il terreno a un canone di locazione agevolata ai giovani del nostro territorio, o comunque a chi lo vuole coltivare. Il senso è quello di ripristinare un equilibrio sostenibile.

Si è pensato a proposte abitative per i giovani che vogliono rimanere a Pollica?

I parametri degli studi sul nostro territorio ci dicono che la popolazione di Pollica potrà arrivare al massimo a tremila persone, quindi si possono costruire altri settantadue nuovi alloggi. Il valore turistico di Pollica è cresciuto tantissimo, le abitazioni da ristrutturare si vendono anche a diecimila euro al metro quadro.

I miei ragazzi vanno via e comprano la casa nel Comune a fianco dove le case si vendono a 1400 euro al metro quadro, dove non è stata fatta una politica di preservazione del territorio. Ma allora muoio per la mia politica di preservazione, muoio di tutela dell’ambiente? Perché questo è il senso. La nostra proposta è quindi di costruire se mi restituisci degli alloggi da mettere in vendita a favore dei miei giovani a un prezzo accessibile per loro o per chi vorrà venire ad abitare qui, non per i turisti. Sono due concetti diversi che impongono di tenere insieme una serie di esigenze.

Qualcuno mi ha detto che c’è bisogno di qualificare l’offerta turistica e quindi di costruire alberghi. Potremmo fare gli alberghi ma devono avere un senso, devono essere adeguati, non devono essere tanti e soprattutto dotati di servizi per la destagionalizzazione: questo territorio si spegne il 30 settembre e si riaccende il 31 maggio. Non ha senso, anche se viviamo bene lo stesso, grazie alla diversificazione del reddito turistico da quello agricolo.

Nel tempo abbiamo avuto molta fortuna e sono venuti turisti di alto livello, disposti a spendere; un giorno le cose potrebbero cambiare e dobbiamo farci trovare pronti e realizzare servizi e infrastrutture adeguate.

Stefano Pisani

Negli anni è cambiato il piano regolatore?

Angelo fece il suo piano regolatore nel 2005, oggi adottiamo quello nuovo. Nel 2021 ci siamo resi conto di aver tagliato molta della volumetria che Angelo pensava si potesse realizzare allora per lo sviluppo del territorio. La dimensione quantitativa annulla il principale valore economico di questo territorio, ovvero la cultura, la tradizione, la sostenibilità. Ad agosto chiudiamo l’accesso ad Acciaroli, la principale frazione del Comune di Pollica, dalle 22,00 alle 3,00 del mattino perché siamo subissati dai turisti che arrivano dai Comuni dei dintorni perché qui è più bello. Una bandierina turistica che dobbiamo preservare.

Il principio che ci guida è il senso del limite, che viene da una serie di considerazioni e dal lavoro che abbiamo fatto insieme con Angelo. Un lavoro che non è fatto di grandi proclami ma di piccole azioni quotidiane. Ad esempio garantire agli anziani di non fare 45 minuti di macchina se hanno bisogno di andare in ospedale realizzando un presidio medico sul territorio (che stiamo cercando di fare). Finalmente si è capito che la sanità non è fatta solo di ospedalizzazioni, ma soprattutto di territorio. Queste sono le ricette del futuro per evitare lo spopolamento, ricette vecchie per fare in modo che ci siano insediamenti di persone più compatibili con l’equilibrio dei territori.

Non possiamo più pensare che le metropoli possano continuare a crescere in dimensione e quantità di abitanti in termini di servizi mentre un altro pezzo del territorio viene abbandonato a se stesso o viene non utilizzato. In queste considerazioni ci sono economia, iniziativa, produttività, nuovo reddito.

Oltre all’elemento etico, che per me è imprescindibile, l’altra leva che ritengo utile per far evolvere i processi è il concetto di valore economico, perché non possiamo prescindere dal fatto che l’equilibrio della nostra vita è fatta anche di economia. Prima c’era l’agricoltura di sussistenza, ora dobbiamo trovare l’equilibrio di sussistenza.

L’ambiente è un contesto in cui ci muoviamo, spesso lo sentiamo come una risorsa da usare e a cui non restituire niente, invece noi abbiamo un concetto diverso: usiamo l’ambiente e contemporaneamente lo facciamo rigenerare. Uso l’ambiente con il fabbricato agricolo che diventa casa per le vacanze, ma uso l’utente turistico per rigenerare le risorse della terra.

State facendo molti cambiamenti sul territorio. Spesso il cambiamento è visto con diffidenza. La cittadinanza vi segue?

Anche qui i cambiamenti non sono sempre accettati di buon grado. Sono convinto che il valore e le energie maggiori non vengono determinate da un cambiamento graduale, che produce un valore ridotto. Il vero salto di qualità avviene quando c’è una discontinuità netta, quando imprimi maggiore velocità, cambi completamente approccio e si produce una energia notevolmente superiore.

C’è un percorso lineare dettato dal cambiamento lento, costante. La mia impressione è che il nostro elemento di riferimento sia il tempo a disposizione per cambiare la modalità di fare le cose, ed è un tempo molto ridotto. Non possiamo pensare di garantire questo cambiamento in un lasso di tempo lungo, dobbiamo intervenire con cambiamenti radicali, a volte anche poco compresi ma nei quali crediamo fermamente. A qualcuno queste scelte possono non piacere, vorrà dire che la prossima volta non mi voterà. È il bello di vivere in un paese democratico: ognuno porta avanti le sue idee come meglio crede.

Il rispetto della legalità accelera il cambiamento?

Ritengo che sia il momento di dettare forti cambiamenti sull’agire locale, sullo spirito di comunità, sul valore culturale da far evolvere nei giovani. Posso non essere compreso, ma non mi fermo. I processi non vanno assecondati, ma guidati nella giusta direzione anche se tutti noi commettiamo degli errori. Pollica, come tutte le piccole comunità locali, non riesce a intercettare subito tutti i cambiamenti ma poi se ne appropria forse meglio di altri, così come è stato con Angelo.

Puntare sul rispetto della legalità è un modo per creare quella discontinuità che porta al cambiamento, producendo maggior valore in un tempo più ridotto. Ci sono due modi per accelerare i processi: imporli per legge o con un incentivo, a meno che non si abbia a disposizione un tempo lungo per aspettare che le persone si convincano della bontà e della necessità di un cambiamento. Ma il Pianeta ci sta dicendo che il tempo a disposizione è breve.

L’alleanza con il Comune di Marina di Camerota guarda a un turismo più sostenibile e a rendere il territorio fruibile tutto l’anno. Concentrare il turismo nel solo mese d’agosto significa avere a che fare con un’orda quasi distruttiva. Invece la valorizzazione del territorio deve comprendere tanti altri aspetti, che vanno oltre questo mare pazzesco. Ci sono siti archeologici, parchi naturali, il museo del mare… tante cose che insieme costituiscono un valore. Cosa vi ha guidato nella realizzazione di questo progetto comune?

L’alleanza tra Comuni diventerà un processo strutturato istituzionalmente. Con Camerota abbiamo avviato un’iniziativa specifica, ma Pollica condurrà un progetto di sviluppo strategico di tutta l’area costiera che va da Montecorice a Sapri. Il motivo per cui lo facciamo insieme è abbastanza banale: non abbiamo i numeri come piccola comunità per competere in tanti campi, a partire da quello turistico, e soprattutto non riusciamo a valorizzare adeguatamente le risorse che abbiamo a disposizione rispetto alle opportunità di sviluppo del territorio.

Il turismo estivo ci garantisce la sussistenza ma ci costringe ad abbandonare per un mese il nostro essere. Se voglio destagionalizzare devo pensare a una persona che viene in vacanza a Pollica una settimana a marzo o ad aprile, che vuole fare delle attività, conoscere il territorio, muoversi. La collaborazione fra territori diventa fondamentale e questo può avvenire quando si crea una nuova cittadinanza fatta di persone che non percepiscono i confini territoriali come limiti ma come grandi opportunità.

Stiamo globalizzando il Cilento, nel senso che stiamo costruendo una nuova unità operativa di base fatta da più comuni che dialogano avendo comunione di intenti, lo stesso problema di risorse, di accessibilità, di promozione sul mercato.

Sarebbe miope non lavorare in questa direzione. La sensibilità c’è, dobbiamo lavorare affinché a questa sensibilità si aggiunga una classe dirigente capace di sfruttare queste opportunità. Per questo nascono collaborazioni e partenariati, come quello con Sara Roversi e Future Food Institute, e altri che lavorano sulla parte immateriale di quello che è lo sviluppo culturale del nostro progetto.

Possiamo avere delle bellissime idee, ma se non diamo loro le gambe non andranno da nessuna parte. Tornando ad Angelo, l’eredità più grande e più bella che ci ha lasciato è quella delle idee. Noi abbiamo il dovere di farle camminare.


*Angelo Vassallo è stato sindaco di Pollica per tre mandati, dal 1995 al 2010, si è distinto per l’ambientalismo illuminato e per la valorizzazione del territorio. Numerosi gli interventi per migliorare la fruibilità dei luoghi e riqualificare opere di valore storico, come il Castello dei principi Capano a Pollica, messo a disposizione della cittadinanza. Non solo attenzione ai turisti, quindi, ma anche alle persone che in questi luoghi possono continuare a vivere bene. Fu Vassallo, inoltre, a proporre di includere la Dieta Mediterranea tra i patrimoni immateriali dell’umanità dell’Unesco.
Rieletto per il quarto mandato, il 5 settembre 2010 è stato ucciso in un attentato.
About Author / La Redazione

Rinnovabili • Giornata mondiale della terra

Giornata mondiale della terra: cos’è e quando si festeggia?

Giornata della Terra: l'evento che ogni anno mobilita un miliardo di persone per la salvaguardia del Pianeta Terra. - Earth Day

Giornata (mondiale) della Terra

Giornata mondiale della terra
Giornata Mondiale della Terra

La Giornata Mondiale della Terra è una manifestazione internazionale per la sostenibilità ambientale e la salvaguardia del nostro pianeta.

Conosciuta nel mondo come Earth Day, la Giornata della Terra di aprile, è levento green che riesce a coinvolgere il maggior numero di persone in tutto il pianeta. Si calcola infatti che ogni anno, nel periodo dell’equinozio di primavera, si mobilitino circa un miliardo di persone.

Storia della Giornata Mondiale della Terra

L’Istituzione della Giornata mondiale della Terra si deve a John McConnell, un attivista per la pace che si era interessato anche all’ecologia: credeva che gli esseri umani abbiano l’obbligo di occuparsi della terra e condividere le risorse in maniera equa. Nell’ottobre del 1969, durante la Conferenza dell’UNESCO a San Francisco, McConnell propose una giornata per celebrare la vita e la bellezza della Terra e per promuovere la pace. Per lui la celebrazione della vita sulla Terra significava anche mettere in guardia tutti gli uomini sulla necessità di preservare e rinnovare gli equilibri ecologici minacciati, dai quali dipende tutta la vita sul pianeta.

La proposta ottenne un forte sostegno e fu seguita dal festeggiamento del “Giorno della Terra” della città di San Francisco: la prima celebrazione della Giornata della Terra fu il 21 marzo 1970. La proclamazione della Giorno della Terra ufficializzava, con un elenco di principi e responsabilità precise, un impegno a prendersi cura del Pianeta. Questo documento venne firmato da 36 leader mondiali, tra cui il Segretario generale delle Nazioni Unite U Thant, Margaret Mead, John Gardner e altri (L’ultima firma di Mikhail Gorbachev è stata aggiunta nel 2000).

Un mese dopo, il 22 aprile 1970, la definitivaGiornata della Terra – Earth Day” veniva costituita dal senatore degli Stati Uniti Gaylord Nelson, come evento di carattere prettamente ecologista. Questa Giornata della Terra era però pensata come una manifestazione prettamente statunitense, fu Denis Hayes (il primo coordinatore dell’Earth Day) a rendere la manifestazione una realtà internazionale: dopo aver “contagiato” le città americane, Hayes fondò l’Earth Day Network arrivando a coinvolgere più di 180 nazioni.

giornata mondiale della terra 2023
Villaggio per la Terra 2023 a Roma

La proclamazione della Giornata della Terra si inseriva in un contesto storico dove si era appena presa coscienza dei rischi dello sviluppo industriale legato al petrolio: nel 1969 a Santa Barbara, California, una fuoriuscita di greggio aveva ucciso decine di migliaia di uccelli, delfini e leoni marini. L’opinione pubblica ne fu scossa e gli attivisti iniziarono a ritenere necessaria una regolamentazione ambientale per prevenire questi disastri.

earth day giornata terra
Nel 2020 si è celebrato il 50° anniversario della Giornata Mondiale della Terra – Earth Day

Giornata Mondiale della Terra: le prime celebrazioni

Le prime celebrazioni del Giorno della Terra si svolsero in duemila college e università , circa diecimila scuole primarie e secondarie e centinaia di comunità negli Stati Uniti. Anche se l’evento ebbe una portata nazionale si dovette aspettare il 1990 per vedere un altro Earth Day significativo.

Nel 1990 la Giornata della Terra mobilitò 200 milioni di persone in 141 paesi ponendo l’attenzione sulle questioni ambientali nel palcoscenico mondiale. Le attività del giorno della Terra nel 1990 diedero un impulso enorme alla cultura del riciclo in tutto il mondo e contribuirono ad aprire la strada per il Summit della Terra organizzato dalle Nazioni Unite nel 1992 a Rio de Janeiro.

Per trasformare la Giornata della Terra in un evento annuale, piuttosto che uno che si verificava ogni 10 anni, Nelson e Bruce Anderson, organizzatori principali dell’ Earth Day New Hampshire nel 1990, hanno costituito Earth Day USA. Questo comitato ha coordinato le successive celebrazioni del Giorno della Terra fino al 1995, incluso il lancio di EarthDay.org. Dopo il 25 °anniversario del 1995, l’organizzazione passò all’attuale Earth Day Network.

Nel 2000 la Giornata mondiale della Terra combinò lo spirito originale dei primi Earth Day con l’internazionalismo dell’evento del ’90. Il 2000 fu il primo anno in cui venne usato Internet come strumento principale di organizzazione: questo si rivelò prezioso a livello nazionale e internazionale. Kelly Evans direttore esecutivo, arruolò più di 5.000 gruppi ambientali al di fuori degli Stati Uniti, raggiungendo centinaia di milioni di persone con un record di 183 paesi. Leonardo DiCaprio fu l’ospite ufficiale dell’evento, e in circa 400.000 parteciparono all’evento principale non ostante la pioggia fredda di quel giorno.

Alcuni scatti dal Villaggio per la Terra 2018 (Earth Day – Giornata della Terra a Roma)

La Giornata Mondiale della Terra Oggi: Una Festa Globale

Grazie al crescente interesse per la manifestazione, oggi la Giornata mondiale della Terra è diventata la Settimana mondiale della Terra: nei giorni vicini al 22 aprile, numerose comunità festeggiano per un’intera settimana con attività incentrate sulle tematiche ambientali più attuali. Gli eventi vengono utilizzati per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche della sostenibilità, e dagli attivisti, per fare analisi degli scenari odierni e proporre soluzioni concrete. Nel 2017, durante la Settimana della Terra e in aperto contrasto con le nuove “politiche negazioniste” di Trump,  si è svolta in decine di città, la Marcia per la Scienza, seguita dalla mobilitazione popolare del clima (29 aprile 2017).

Nell’ambito dell’Earth Day Network, “Earth Day Italia” è considerato uno dei migliori comitati organizzativi, tanto che nel 2015 l’organizzazione italiana è divenuta sede europea del network internazionale. L’edizione del 2016 ha rappresentato un momento di straordinaria importanza per Earth Day Italia, grazie al succedersi di eventi importanti fra cui l’eccezionale visita a sorpresa di Papa Francesco e il collegamento in live streaming con il Ministro Galletti da New York, in occasione della storica firma del primo accordo universale sul cambiamento climatico (COP21).

Villaggio per la Terra – Roma 2017

Ogni anno a Roma, nella bella cornice di Villa Borghese, prende vita il Villaggio per la Terra: una settimana di eventi per tutte le età, che culminano con una serie di imperdibili concerti.

Nel 2017 tra la Terrazza del Pincio e il Galoppatoio di Villa Borghese, Earth Day Italia ha organizzato 5 giorni in cui si sono alternati eventi sportivi, concerti, esposizioni, mostre, convegni, spettacoli, laboratori, attività didattiche, giochi per bambini e ottimo cibo.

Tra i tanti eventi che hanno caratterizzato il Villaggio per la Terra 2017, il principale è stato il Concerto per la Terra. La serata gratuita, che ha preso il nome di “Over the Wall, Mecenati della Bellezza”, è stata presentata da Fabrizio Frizzi ed ha visto la partecipazione degli Zero Assoluto, Noemi, Sergio Sylvestre, Soul System, Ron e La Scelta.

Nel Galoppatoio di Villa Borghese il Villaggio dello Sport ha offerto a tanti la possibilità di praticare decine di discipline sportive differenti, di sperimentare simulatori sportivi virtuali, di assistere alle dimostrazioni di grandi campioni e di lanciarsi in gare, tornei e contest sempre divertenti e all’insegna della sostenibilità. In questo contesto il Coni, il Comitato Paralimpico e decine tra federazioni, associazioni e società sportive, club e campioni hanno offerto un importante contributo in difesa dei valori più autentici dello sport e dell’ambiente.

A caratterizzare maggiormente le attività per i giovani studenti romani è stato il premio “Io Ci Tengo” (#IoCiTengo). Nato per portare l’attenzione delle scolaresche sulle tematiche ambientali, il premio ha cercato di catalizzare progetti, lavori artistici e reportage che raccontassero in maniera innovativa e rivoluzionaria come trasformare il deserto di cemento delle nostre città in una foresta. Fu proprio Papa Francesco, con una partecipazione a sorpresa durante l’edizione 2016, a lanciare il messaggio “Voi trasformate deserti in foreste”. Le scuole hanno partecipato in tanti modi: foto, disegni, articoli, storie e video; con fantasia e immaginazione hanno conquistato l’attestato di Testimone della Terra 2017, mentre i vincitori sono stati nominati Ambasciatrici della Terra 2017.

Inoltre, durante il Villaggio per la Terra, sono state dedicate delle intere giornate sia alla mobilità sostenibile che ai libri, riconoscendo alla mobilità green e alla cultura ruoli fondamentali nel cambiamento verso una cultura della sostenibilità.

Villaggio per la Terra – Roma 2018

La Giornata Mondiale della Terra delle Nazioni Unite è stata celebrata anche nel 2018 con una grande partecipazione che ha portato a Villa Borghese oltre 150.000 persone. Questa 48ª edizione ha visto un Earth Day ricchissimo di iniziative ed venti. Cinque giornate (dal 20 al 25 aprile) dedicate alla tutela del Pianeta con un focus sui 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite con altrettante piazze multimediali dedicate agli obiettivi che hanno ospitato talk, laboratori e mostre.

Le attività per i giovani erano inquadrate dal Villaggio per lo Sport, dal Villaggio per Bambini e dal Villaggio per ragazzi.

Il Villaggio per lo Sport ha offerto tantissimi giochi gratuiti e assistiti, ma anche dimostrazioni e tornei. Il Villaggio per Bambini ha ospitato molte attività didattiche che hanno divertito i piccoli, dal grande Parco della Biodiversità dei Forestali, alla Pompieropoli dei Vigili del Fuoco, dagli esperimenti su vulcani e terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica, al Planetario dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

Il Villaggio dei Ragazzi, dedicato ai più grandicelli e alla scuola è stato protagonista del Festival dell’Educazione alla Sostenibilità e degli Stati Generali dell’Ambiente dei Giovani. A completare i programma per gli adolescenti tanti workshop, iniziative e la staffetta planetaria per la pace #RUN4UNITY.

Durante tutte e cinque i giorni i bambini si sono potuti cimentare con l’Orienteering, il canottaggio simulato, pallavolo, cavalcata sui pony, scherma, ping pong, e-bike, pallamano, tennis, calcio, tiro a segno con la fionda, tiro con l’arco e una alta parete da arrampicata.

Giornata della Terra 2019, proteggiamo la nostre specie

Protect our species – Proteggi le nostre specie”. Questo il tema della Giornata della Terra 2019. Oggi gli scienziati parlano senza troppe remore di una sesta estinzione di massa, di un “annichilimento biologico” della fauna selvatica. E a differenza delle precedenti cinque estinzioni di massa, causate da catastrofi e disastri naturali, questo sarebbe il primo evento provocato dall’uomo. La distruzione e lo sfruttamento degli habitat unitamente agli effetti del cambiamento climatico stanno, infatti, guidando la perdita di metà della popolazione mondiale di animali selvatici.

Tutti gli esseri viventi hanno un valore intrinseco e ognuno gioca un ruolo unico nella complessa rete della vita – scrive Eart Day Network – Dobbiamo lavorare insieme per proteggere le specie minacciate e in via di estinzione: api,  barriere coralline, elefanti, giraffe, insetti, balene e altro ancora. La buona notizia è che il tasso di scomparsa può ancora essere rallentato e molte delle nostre specie in declino possono recuperare ma solo a patto di lavorare assieme per costruire un movimento globale di consumatori, elettori, educatori, leader religiosi e scienziati che pretendano un’azione immediata”.

L’appuntamento 2020 con la Giornata Mondiale della Terra diventa una maratona online

Nel 2020 la manifestazione ha celebrato il suo 50esimo anniversario in corrispondenza delle prime chiusure nazionali per arginare la pandemia di COVID-19. Ma la crisi del coronavirus non ha intaccato lo spirito della manifestazione che, in risposta ai lockdown e alle cancellazioni degli eventi in pubblico, si è trasformata in una gigantesca maratona virtuale. Una staffetta digitale che, per 24 ore, ha attraversato il globo raccogliendo azioni grandi e piccole, testimonianze e impegni a favore del Pianeta. “Il coronavirus può costringerci a mantenere le distanze, non ci costringerà a mantenere bassa la voce”, hanno spiegato gli organizzatori dell’Earth Day 2020. “L’unica cosa che cambierà il mondo è chiedere tutti assieme un nuovo modo di procedere. Potremmo essere separati, ma grazie al potere dei media digitali, siamo anche più connessi di prima”. Tema dell’edizione, l’azione per il clima. La pandemia virale ha sottolineato ancora una volta l’importanza di continuare a impegnarsi per contrastare i cambiamenti climatici. D’altra parte il riscaldamento globale è stato segnalato tra le concause della diffusione del Sars-Cov2, assieme all’intenso sfruttamento ambientale e alla distruzione della biodiversità e degli habitat naturali. Gli scienziati hanno avvertito che abbiamo poco più di un decennio per dimezzare le emissioni ed evitare gli impatti più devastanti su fornitura alimentare, sicurezza nazionale, salute globale, condizioni meteo e altro ancora. Tra le azioni da mettere in campo, la Giornata ha promosso la partecipazione all’Earth Challenge 2020, progetto dedicato alla creazione della più grande comunità di Citizen Science (Scienza dei cittadini). Grazie ad un app, disponibile in 11 lingue, è possibile divenire delle sentinelle ambientali, raccogliendo dati che saranno integrati in un’unica piattaforma su qualità dell’aria, l’inquinamento da plastica, qualità idrica, sicurezza alimentare e impatto sul clima locale.

Nel 2021 la maratona per la Giornata Mondiale della Terra era online con una lunga diretta multimediale.

Nel 2021 la Giornata Mondiale della Terra (Earth Day) è stata una maratona multimediale con 13 ore di diretta televisiva. La diretta televisiva è iniziata alle 7:30 del 22 aprile per proseguire fino alle 20:30: dagli studi televisivi di Via Asiago RaiPlay si è collegata con tanti programmi RAI durante tutta la giornata.

In diretta e on demand anche sulla piattaforma www.onepeopleoneplanet.it , numerosi sono stati i contributi, dalla galassia di partner, associazioni, istituzioni, testimonial, esponenti del mondo della scienza, della cultura, dell’arte, dello spettacolo e dello sport.

Nel 2022 la Giornata mondiale della Terra sarà una maratona caratterizzata dal Concerto per la Terra di Earth Day Italia, con la direzione artistica del Maestro Giovanni Allevi 

villaggio per la terraAllevi, compositore di fama internazionale, è stato nominato Ambassador dello Earth Day European Network durante la COP26 di Glasgow. Il concerto sarà uno spettacolo che il Maestro vuole dedicare alle nuove generazioni in vista della prossima Conferenza sul Clima dell’ONU. L’evento vuole mettere in collegamento tanti artisti provenienti da tante parti del mondo: un’unione artistica in grado di superare ogni confine e diversità, la “Voce della Terra”.

Come ogni anno Rinnovabili.it sarà media partner e trasmetterà parte della diretta sul sito e sui canali social. Segui la diretta visitando il sito OnePeopleOnePlanet

Segui gli hashtag ufficiali #OnePeopleOnePlanet #EarthDay2022 #OPOP22 #IoCiTengo

Earth Day Italia 2023: una staffetta di voci per il Pianeta

In occasione della Giornata Mondiale della Terra 2023, torna con la sua quarta edizione la Maratona Multimediale #OnePeopleOnePlanet (#OPOP) di Earth Day Italia. Una staffetta live che dalla Nuvola di Fuksas porterà in diretta su Rai Play dalle 8 di mattina talk show, collegamenti internazionali, testimonianze artistiche, scientifiche e istituzionali. Per culminare alle 21.00 nell’atteso Concerto per La Terra, con grandi cantanti del calibro di Leo Gassmann, Ermal Meta e Tommaso Paradiso.

Ma prima di arrivare alla maratona del 22 aprile, il Galoppatoio di Villa Borghese aprirà le porte il Villaggio per la Terra: 17 piazze multimediali guidate da giovani universitari di diversi atenei che dal 21 al 25 aprile approfondiranno 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Nel palco principale allestito sulla Terrazza del Pincio, invece, si daranno il cambio quotidianamente Talk Show e performance di street artist di fama internazionale che realizzeranno delle opere sul tema ambientale.

 “Le celebrazioni italiane della Giornata della Terra  – spiega Pierluigi Sassi, Presidente di Earth Day Italia – hanno caratteristiche uniche perché nascono da una storia unica. Storia d’incontro e di dialogo con centinaia di organizzazioni, che negli anni, insieme al Movimento dei Focolari, abbiamo imparato ad accogliere e valorizzare. Crediamo che il nostro vero lavoro sia proprio questo: creare ponti tra persone, tra organizzazioni, tra Paesi, che hanno davvero tanto da dire e da dare ma che a volte solo nel nostro evento trovano l’occasione giusta per iniziare a lavorare insieme”.

Giornata Mondiale della Terra 2024, Pianeta vs Plastica

“Pianeta contro Plastica”, questo il tema che contraddistingue la 54ma edizione della manifestazione. La Giornata Mondiale della Terra 2024 non poteva che affrontare uno dei problemi più sentiti a livello globale quando si parla di tutela amabientale. Riflettori puntati dunque sull’inquinamento dei rifiuti plastici, con l’obiettivo di sollecitare un’azione che riduca l’usa e getta, metta al bando il fast-fashion e investa in tecnologie e materiali alternativi ai polimeri di origine fossile. Chiedendo un riduzione del 60% della produzione di plastica entro il 2024.

In Italia il conto alla rovescia verso l’Earth Day 2024 sarà scandito quest’anno da due eventi:

  • il Villaggio per la Terra a Villa Borghese e sulla suggestiva Terrazza del Pincioa Roma: 600 eventi gratuiti e aperti a tutti, tra laboratori ludici e didattici, lezioni, incontri e dibattiti sui temi della sostenibilità ambientale, sociale e dell’innovazione, presentazioni di libri, proiezioni, giochi, dimostrazioni e pratiche sportive, spettacoli, esibizioni musicali e artistiche, e altri eventi culturali.
  • il Festival dell’Innovability presso la Casa del Cinema a Roma, pensato per celebrare anche la Giornata mondiale della Creatività e dell’Innovazione che le Nazioni Unite.

Entrambi si apriranno il 18 aprile per proseguire fino a domenica 21 per culminare il 22 aprile nella ormai consueta #OnePeopleOnePlanet, la maratona multimediale di 16 ore, dall’auditorium della Nuvola di Fuksas.

Giornata mondiale della terra 2021

Giornata mondiale della terra 2020

Giornata mondiale della terra 2019

Visita il sito di Earth Day Italia

Visita il sito del Villaggio per la Terra 2018

Visita la pagina dedicata al Villaggio per la Terra 2017

Visita la pagina dedicata alla Marcia per la Scienza 2017

Visita il sito di Earth Day Network

Leggi il nostro articolo sul Earth Day 2017

About Author / La Redazione

Rinnovabili • Batterie al sodio allo stato solido

Batterie al sodio allo stato solido, verso la produzione di massa

Grazie ad un nuovo processo sintetico è stato creato un elettrolita di solfuro solido dotato della più alta conduttività per gli ioni di sodio più alta mai registrata. Circa 10 volte superiore a quella richiesta per l'uso pratico

Batterie al sodio allo stato solido
via Depositphotos

Batterie al Sodio allo Stato Solido più facili da Produrre

La batterie allo stato solido incarnano a tutti gli effetti il nuovo mega trend dell’accumulo elettrochimico. E mentre diverse aziende automobilistiche tentano di applicare questa tecnologia agli ioni di litio, c’è chi sta percorrendo strade parallele. É il caso di alcuni ingegneri dell’Università Metropolitana di Osaka, in Giappone. Qui i professori Osaka Atsushi Sakuda e Akitoshi Hayash hanno guidato un gruppo di ricerca nella realizzazione di batterie al sodio allo stato solido attraverso un innovativo processo di sintesi.

Batterie a Ioni Sodio, nuova Frontiera dell’Accumulo

Le batterie al sodio (conosciute erroneamente anche come batterie al sale) hanno conquistato negli ultimi anni parecchia attenzione da parte del mondo scientifico e industriale. L’abbondanza e la facilità di reperimento di questo metallo alcalino ne fanno un concorrente di primo livello dei confronti del litio. Inoltre l’impegno costante sul fronte delle prestazioni sta portando al superamento di alcuni svantaggi intrinseci, come la minore capacità. L’ultimo traguardo raggiunto in questo campo appartiene ad una ricerca cinese che ha realizzato un unità senza anodo con una densità di energia superiore ai 200 Wh/kg.

Integrare questa tecnologia con l’impiego di elettroliti solidi potrebbe teoricamente dare un’ulteriore boost alla densità energetica e migliorare i cicli di carica-scarica (nota dolente per le tradizionali batterie agli ioni di sodio). Quale elettrolita impiegare in questo caso? Quelli di solfuro rappresentano una scelta interessante grazie alla loro elevata conduttività ionica e lavorabilità. Peccato che la sintesi degli elettroliti solforati non sia così semplice e controllabile. Il che si traduce in un’elevata barriera per la produzione commerciale delle batterie al sodio allo stato solido.

Un Flusso di Polisolfuro reattivo

É qui che si inserisce il lavoro del team di Sakuda a Hayash. Gli ingegneri hanno messo a punto un processo sintetico che impiega sali fusi di polisolfuro reattivo per sviluppare elettroliti solidi solforati. Nel dettaglio utilizzando il flusso di polisolfuro Na2Sx come reagente stechiometrico, i ricercatori hanno sintetizzato due elettroliti di solfuri di sodio dalle caratteristiche distintive, uno dotato della conduttività degli ioni di sodio più alta al mondo (circa 10 volte superiore a quella richiesta per l’uso pratico) e uno vetroso con elevata resistenza alla riduzione.

Questo processo è utile per la produzione di quasi tutti i materiali solforati contenenti sodio, compresi elettroliti solidi e materiali attivi per elettrodi“, ha affermato il professor Sakuda. “Inoltre, rispetto ai metodi convenzionali, rende più semplice ottenere composti che mostrano prestazioni più elevate, quindi crediamo che diventerà una metodologia mainstream per il futuro sviluppo di materiali per batterie al sodio completamente allo stato solido“.  I risultati sono stati pubblicati su Energy Storage Materials and Inorganic Chemistry .

Rinnovabili •
About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa quotidianamente delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.


Rinnovabili • fotovoltaico materiale quantistico

Fotovoltaico, ecco il materiale quantistico con un’efficienza del 190%

Un gruppo di scienziati della Lehigh University ha sviluppato un materiale dotato di una efficienza quantistica esterna di 90 punti percentuali sopra quella delle celle solari tradizionali

fotovoltaico materiale quantistico
via Depositphotos

Nuovo materiale quantistico con un assorbimento solare medio dell’80%

Atomi di rame inseriti tra strati bidimensionali di seleniuro di germanio e solfuro di stagno. Questa la ricetta messa a punto dai fisici Srihari Kastuar e Chinedu Ekuma nei laboratori della Lehigh University, negli Stati Uniti, per dare una svecchiata alla prestazioni delle celle solari. Il duo di ricercatori ha così creato un nuovo materiale quantistico dalle interessanti proprietà fotovoltaiche. Impiegato come strato attivo in una cella prototipo, infatti, il nuovo materiale ha mostrato un assorbimento solare medio dell’80%, un alto tasso di generazione di portatori fotoeccitati e un’efficienza quantistica esterna (EQE) record del 190%. Secondo gli scienziati il risultato raggiunto supera di gran lunga il limite teorico di efficienza di Shockley-Queisser per i materiali a base di silicio e spinge il campo dei materiali quantistici per il fotovoltaico a nuovi livelli. 

leggi anche Fotovoltaico in perovskite, i punti quantici raggiungono un’efficienza record

L’efficienza quantistica esterna

Tocca fare una precisazione. L’efficienza quantistica esterna non va confusa con l’efficienza di conversione, il dato più celebre quando si parla di prestazioni solari. L’EQE rappresenta il rapporto tra il numero di elettroni che danno luogo a una corrente in un circuito esterno e il numero di fotoni incidenti ad una precisa lunghezza d’onda

Nelle celle solari tradizionali, l’EQE massimo è del 100%, tuttavia negli ultimi anni alcuni materiali e configurazioni avanzate hanno dimostrato la capacità di generare e raccogliere più di un elettrone da ogni fotone ad alta energia incidente, per un efficienza quantistica esterna superiore al 100%. Il risultato di Kastua e Ekuma, però, rappresenta un unicum nel settore.

Celle solari a banda intermedia

Per il loro lavoro due fisici sono partiti da un campo particolare della ricerca fotovoltaica. Parliamo delle celle solari a banda intermedia (IBSC – Intermediate Band Solar Cells), una tecnologia emergente che ha il potenziale per rivoluzionare la produzione di energia pulita. In questi sistemi la radiazione solare può eccitare i portatori dalla banda di valenza a quella di conduzione, oltre che direttamente, anche in maniera graduale. Come?  “Passando” per l’appunto attraverso stati di una banda intermedia, livelli energetici specifici posizionati all’interno della struttura elettronica di un materiale creato ad hoc. “Ciò consente a un singolo fotone di provocare generazioni multiple di eccitoni attraverso un processo di assorbimento in due fasi“, scrivono i due ricercatori sulla rivista Science Advances.

Nel nuovo materiale quantistico creato dagli scienziati della Lehigh University questi stati hanno livelli di energia all’interno dei gap di sottobanda ideali. Una volta testato all’interno di una cella fotovoltaica prototipale il materiale ha mostrato di poter migliorare l’assorbimento e la generazione di portatori nella gamma dello spettro dal vicino infrarosso alla luce visibile. 

La rivoluzione dei materiali quantistici

Il duo ha sviluppato il nuovo materiale sfruttando i “gap di van der Waals”, spazi atomicamente piccoli tra materiali bidimensionali stratificati. Questi spazi possono confinare molecole o ioni e gli scienziati dei materiali li usano comunemente per inserire, o “intercalare”, altri elementi per ottimizzare le proprietà dei materiali. Per la precisione hanno inserito atomi di rame tra strati di seleniuro di germanio e solfuro di stagno. “Rappresenta un candidato promettente per lo sviluppo di celle solari ad alta efficienza di prossima generazione – ha sottolineato Ekuma – che svolgeranno un ruolo cruciale nell’affrontare il fabbisogno energetico globale“.

Rinnovabili •
About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa quotidianamente delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.