Verso un modello più circolare e sostenibile per la filiera tessile: torna in consultazione sulla bozza di decreto per il regime EPR, fino al 5 maggio

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha ufficialmente avviato la consultazione pubblica sullo schema di decreto che introduce il regime di responsabilità estesa del produttore (EPR) per la filiera del tessile. C’è tempo fino al 5 maggio per presentare le osservazioni sulla bozza del provvedimento.
Che cos’è l’EPR e perché è centrale per l’economia circolare
La responsabilità estesa del produttore è un principio cardine dell’economia circolare, secondo il quale i produttori sono tenuti a farsi carico della gestione del fine vita dei prodotti immessi sul mercato, sia in termini operativi che finanziari. Questo approccio incentiva scelte più consapevoli fin dalla fase di progettazione e contribuisce alla riduzione dell’impatto ambientale lungo l’intero ciclo di vita del prodotto.
Nel caso della filiera tessile, il sistema EPR messo a punto dal MASE mira a:
- promuovere l’eco-design, spingendo le imprese verso l’uso di materiali sostenibili e facilmente riciclabili;
- ridurre la produzione di rifiuti tessili e incentivare il riutilizzo e il riciclo;
- responsabilizzare i produttori, rendendoli protagonisti attivi della gestione post-consumo;
- contribuire al raggiungimento degli obiettivi UE in materia di circolarità, in linea con la Strategia nazionale per l’economia circolare e con il Regolamento UE sui rifiuti tessili (il cui iter legislativo è ancora in corso).
“Vogliamo responsabilizzare i produttori affinché adottino strategie di eco-design e materiali più sostenibili, riducendo l’impatto ambientale della filiera e incentivando il riuso e il riciclo”, spiega la viceministra Vannia Gava. “Il nostro obiettivo è creare un sistema più efficiente e virtuoso, in linea con le sfide ambientali”.
Filiera tessile, cosa contiene lo schema di decreto sull’EPR
Lo schema di decreto delinea l’architettura normativa del nuovo regime EPR. Introducendo obblighi specifici per i produttori e identifica le modalità operative per l’attuazione del nuovo sistema.
Tra gli elementi più rilevanti per operatori del settore, tecnici ambientali e stakeholder della filiera, si segnalano:
- definizione di produttore: include chiunque immetta sul mercato nazionale prodotti tessili, calzature e accessori, anche se tramite vendite a distanza dall’estero.
- obbligo di adesione a un sistema EPR: i produttori dovranno iscriversi a un sistema individuale o collettivo, a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo all’entrata in vigore del decreto.
- obiettivi di raccolta e trattamento: saranno definiti obiettivi minimi di raccolta differenziata, riuso e riciclo, monitorati annualmente.
- eco-modulazione dei contributi: i contributi ambientali saranno modulati in base alla sostenibilità del prodotto (ad esempio, materiali utilizzati, facilità di disassemblaggio, contenuto di riciclato).
- tracciabilità e trasparenza: obbligo di fornire informazioni sui flussi di rifiuti gestiti, con reportistica annuale a carico dei soggetti responsabili.
- supporto agli enti locali: i sistemi EPR dovranno contribuire ai costi sostenuti dai Comuni per la raccolta e gestione dei rifiuti tessili.
Come partecipare alla consultazione pubblica
La consultazione pubblica è aperta a tutti i soggetti interessati – imprese, enti locali, associazioni, cittadini – che potranno inviare osservazioni e proposte sul testo del decreto.
I contributi potranno essere trasmessi entro il 5 maggio compilando la griglia per le osservazioni predisposta dal MASE (scarica il documento) e inviandola all’indirizzo di posta elettronica certificata ECB@pec.mase.gov.it. L’oggetto della PEC deve riportare: “Consultazione pubblica EPR tessile”.