Cresce la piattaforma italiana per l’economia circolare

La piattaforma italiana per l’economia circolare (ICESP) è uno strumento lanciato ormai 5 anni fa, omologo nazionale dell’European Circular Economy Stakeholder Platform (ECESP). Nel corso del primo quinquennio l’ICESP ha raccolto 800 esperti, 290 organizzazioni e istituzioni e ha elaborato più di 200 buone pratiche

Economia circolare imprese italiane
Foto di Robert Bye su Unsplash

(Rinnovabili.it) – Cresce la Piattaforma italiana degli attori per l’economia circolare, lanciata da ENEA cinque anni fa per recepire l’iniziativa europea European Circular Economy Stakeholder Platform (ECESP). Lo strumento, nato per supportare il percorso dell’Italia verso la transizione ecologica, ha già elaborato più di 200 buone pratiche per la trasformazione in senso circolare delle filiere industriali e delle città. In questi cinque anni di attività, la piattaforma ha raggiunto la partecipazione di più di 800 esperti prevenienti da circa 290 organizzazioni, imprese e istituzioni che nei giorni scorsi si sono riuniti a Roma, nella sede di Unioncamere, nell’ambito della V Conferenza Annuale della Piattaforma ICESP

La V Conferenza annuale della piattaforma italiana per l’economia circolare 

L’evento è stato teatro di un confronto tra i principali attori della circular economy nel nostro paese. Il Presidente di ENEA Gilberto Dialuce ha sfruttato l’occasione per sottolineare il ruolo fondamentale della piattaforma per trasferire tecnologie utili alla transizione ecologica tra stakeholder e sviluppare – insieme a ENEA – nuovi modelli integrati di business. 

La piattaforma ICESP è presieduta dal Direttore del Dipartimento ENEA di Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali Roberto Morabito, che nel corso della Conferenza ha concentrato il proprio intervento sull’utilizzo della Piattaforma per verificare le priorità e le proposte emerse nel corso della consultazione pubblica sulla Strategia Nazionale per l’Economia Circolare (SNEC) e sull’idea che il riciclo di materia prime sia alla base dello sviluppo di settori strategici come quello tecnologico e della mobilità elettrica, rispetto ai quali l’Europa paga ancora una dipendenza troppo elevata dall’estero. Il tema è già noto agli addetti ai lavori e nel corso degli ultimi anni sono stati ideati una serie di strumenti come la piattaforma del fosforo e il tavolo tecnico nazionale sulle materie prime critiche, ma i vari interventi nel corso dell’incontro hanno invece rilanciato su ecoprogettazione, urban mining e simbosi industriale come priorità. Proprio per quanto riguarda la simbiosi industriale, ENEA ha un percorso aperto che riunisce circa 40 partner nella rete SUN.  

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Giuseppe Tripoli, Segretario Generale di Unioncamere, ha ribadito la necessità di investimenti in tecnologie green, già punto di forza del sistema produttivo nazionale vista la strutturale carenza di materie prime. Anche Silvia Grandi, della Direzione generale Economia Circolare del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), è tornata sul punto, affermando che in questo senso la piattaforma italiana per l’economia circolare può essere un riferimento dei decisori politici per mettere in pratica i principi espressi. 

La Conferenza ha inoltre visto la partecipazione di Gabriella Weibel della Commissione Europea, Benedetta Dell’Anno del MASE, Giacomo Vigna del Ministero Imprese e Made in Italy (MIMIT) e del mondo delle imprese, che rappresentano il 62% degli iscritti alla piattaforma e che, nel corso dell’evento, hanno sottolineato che orientare le proprie attività produttive all’economia circolare sia anche conveniente perché facilita l’accesso al credito per le aziende. 

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