Ance ha realizzato un utile dossier che offre un valido supporto per conoscere quali Regioni hanno adeguato la propria modulistica salva casa alle indicazioni fornite in conferenza unificata

Il 23 maggio 2025 è scattato l’obbligo per i Comuni di adeguamento della propria modulistica unificata
Il 23 maggio è scattato l’obbligo per i Comuni di adeguamento alla modulistica Salva Casa, mentre per le Regioni la scadenza era fissata al 6 maggio.
Ad oggi tuttavia sono nove gli Enti Locali che si sono messi in regole, dando indicazioni precise a cittadini ed imprese, sulla modalità ed i titoli edilizi da utilizzare per procedere con la sanatoria definita dalla Legge n.105/2024, conversione del DL n. 69/2024.
Come spesso accade in queste circostanze, le notizie arrivano separate le une dalle altre rendendo difficile agli interessati rintracciare i moduli in pdf effettivamente necessari per le pratiche edilizie.
Ancora una volta viene in soccorso ANCE, l’Associazione dei costruttori che ha messo a disposizione un Dossier contenente le ultime novità introdotte dalle singole Regioni in tema di modulistica Salva Casa e adeguamento della Legislazione regionale.
Le modifiche introdotte ai titoli edilizi
Le Regioni che fino ad oggi hanno recepito o già proceduto ad adeguare i moduli unificati e standardizzati in edilizia sono Basilicata, Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Toscana, Umbria e Sicilia. Si aggiunge all’elenco anche il Piemonte, la cui modulistica non compare però nel report dell’Associazione.
Per ciascun titolo edilizio modificato (permesso di costruire, SCIA, SCIA alternativa e CILA), il dossier fornisce le indicazioni precise apportate dopo il via libera in conferenza unificata, sulla qualificazione dell’intervento, sulla relazione tecnica di asseverazione e sulla documentazione da fornire.
Per avere accesso ai PDF dei moduli regionali salva casa pubblicati fino ad oggi consulta ala nostra Guida alla sanatoria.
La modulistica unificata si applica alle Regioni a Statuto speciale?
L’aspetto forse più interessante inserito nel Dossier Ance riguarda alcune domande utili a comprendere i prossimi passi che dovranno effettuare Regioni e Comuni per adeguarsi alle disposizioni.
Il primo quesito aiuta a chiarire se la nuova modulistica debba essere applicata anche alle Regioni a Statuto speciale. Come sottolinea l’ANCE, l’accordo siglato in Conferenza Unificata ha coinvolto anche questi enti, prevedendo, con riferimento alla modulistica standardizzata che “Le disposizioni sono applicabili nelle Regioni a Statuto speciale e nelle Province autonome di Trento e Bolzano, compatibilmente con le norme dei rispettivi Statuti e delle relative norme di attuazione”.
Si ritiene, quindi, che la modulistica nazionale sia applicabile anche alle Regioni a Statuto speciale, purché nel rispetto delle specificità previste dai relativi Statuti e dalle norme di attuazione.
Cosa possono modificare le Regioni?
La modulistica unificata così come strutturata nella sua prima versione 2017, è composta da alcune sezioni “variabili”, indicate con asterisco nel documento approvato post conferenza. Solo queste sezioni e le parti espressamente previste possono essere oggetto di modifica o integrazione da parte delle Regioni in considerazione delle eventuali specificità normative regionali.
Cosa possono modificare i Comuni?
La sanatoria salva casa è stata studiata appositamente per evitare la discrezionalità dei Comuni di prevedere obblighi non richiesti.
Pertanto, i Comuni sono tenuti ad adeguarsi ai modelli nazionali sulla base delle eventuali integrazioni previste a livello regionale.
Cosa succede se la Regione o il Comune non si adegua?
L’Accordo siglato prevede che “il Governo, le regioni e gli enti locali, in attuazione del principio di leale collaborazione, concludono, in sede di Conferenza unificata, accordi o intese per adottare, tenendo conto delle specifiche normative regionali, una modulistica unificata e standardizzata su tutto il territorio nazionale per la presentazione alle pubbliche amministrazioni regionali e agli enti locali di istanze, dichiarazioni e segnalazioni con riferimento all’edilizia e all’avvio di attività produttive. Le pubbliche amministrazioni regionali e locali utilizzano i moduli unificati e standardizzati nei termini fissati con i suddetti accordi o intese; i cittadini e le imprese li possono comunque utilizzare decorsi trenta giorni dai medesimi termini”.
In altre parole, se le Regioni o il Comune non si adegua nei termini previsti, i cittadini e le imprese avranno la possibilità di utilizzare la modulistica approvata in conferenza unificata decorsi 30 giorni dalla firma (23 giugno 2025).