Le Comunità Energetiche Rinnovabili attualmente attive in Italia sono 212, con 326 impianti rinnovabili collegati, una potenza installata complessiva di 18 MW e 1.956 utenze connesse. I dati GSE al 6 marzo 2025

Il quadro aggiornato delle CER in Italia restituisce un’immagine in chiaroscuro. Da un lato, un’accelerazione importante nelle richieste di attivazione e un crescente interesse da parte di enti pubblici, cittadini e imprese. Dall’altro, ritardi normativi, complessità burocratiche e obiettivi ancora lontani. Secondo i dati diffusi dal GSE al 6 marzo 2025, le Comunità Energetiche Rinnovabili attualmente attive in Italia sono 212, con 326 impianti rinnovabili collegati, una potenza installata complessiva di 18 MW e 1.956 utenze connesse.
CER in Italia: siamo all’1% del target PNRR
Una cifra ancora modesta se confrontata con l’obiettivo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che fissa al 30 giugno 2026 il traguardo di 1.730 MW di potenza installata attraverso configurazioni di autoconsumo collettivo o comunità energetiche. A oggi, il paese è fermo a poco più dell’1% del target, come evidenzia Lino Bonsignore di Italia Solare: “I tempi sono strettissimi. Occorre snellire le procedure” e “ammettere al contributo anche gli impianti installati nei Comuni con più di 5 mila abitanti, spostando a 30mila la soglia limite”.
Eppure, il fermento non manca. Al 31 marzo 2025, il GSE ha ricevuto quasi 4.000 domande per nuove CER, che corrispondono a una potenza complessiva di circa 390 MW. Il dato è incoraggiante (circa il 23% dell’obiettivo PNRR), ma rappresenta solo una tappa iniziale di un percorso complesso e ancora ostacolato da incertezze e ritardi.
Mezzogiorno e Campania: un potenziale ancora da esprimere
Guardando alla distribuzione territoriale, il Mezzogiorno ospita il 30% delle CER attive: 62 comunità, con 84 impianti per 5,9 MW di potenza installata e 494 utenze. In Campania, in particolare, sono 15 le comunità operative, con 17 impianti per 1,4 MW e 63 utenze. Numeri ancora marginali, ma che la Regione intende far crescere, anche attraverso iniziative come il bando “Borghi Salute e Benessere” promosso dalla giunta De Luca, volto a promuovere le CER come strumento contro la povertà energetica e lo spreco.
Il tema sarà centrale nella sesta edizione del Green Med Expo & Symposium, in programma a Napoli dal 28 al 30 maggio 2025. Incontri con ministeri, enti locali e associazioni come Italia Solare serviranno a discutere strategie per accelerare lo sviluppo delle CER, anche grazie ai 2,2 miliardi di euro stanziati dal PNRR.
Un quadro normativo ancora giovane
Molte delle difficoltà incontrate finora derivano dalla mancanza di una cornice normativa chiara e stabile. Solo con il Decreto CACER entrato in vigore il 24 gennaio 2024 si è dato avvio alla fase definitiva, mentre i portali GSE per l’accesso agli incentivi sono operativi soltanto dal 9 aprile dello stesso anno. Questo ha fatto sì che la gran parte dei progetti avviati finora sia nata sotto la normativa transitoria, spesso penalizzante in termini di incentivi e chiarezza procedurale.
Secondo l’Electricity Market Report 2024 del Politecnico di Milano (Energy&Strategy), a maggio 2024 risultavano 168 iniziative tra CER e autoconsumo collettivo, con una crescita dell’89% rispetto al 2023. Tuttavia, solo 46 di queste erano effettivamente attive, mentre le altre 122 erano ancora in fase progettuale.
Le richieste del settore: semplificazione e inclusività
Per non perdere l’occasione storica rappresentata dal PNRR, gli operatori chiedono modifiche urgenti: estensione delle agevolazioni anche ai comuni con più di 5.000 abitanti, inclusione di consorzi, enti di bonifica e autoconsumatori individuali a distanza, e soprattutto che il termine del 30 giugno 2026 si riferisca alla fine lavori certificata, e non all’entrata in esercizio degli impianti.