DM Certificati Bianchi, perplessità sulla nuova bozza

L’industria meccanica italiana non nasconde la sua preoccupazione in merito nuovo testo dedicato ai TEE di prossima pubblicazione

DM Certificati Bianchi
Foto di PIRO4D da Pixabay

(Rinnocvabili.it) – Il nuovo DM Certificati Bianchi è fonte di preoccupazioni. Le indiscrezioni sulla bozza circolate in queste settimane continuano a suscitare diverse critiche da parte del settore dell’efficienza energetica. E ai primi dissensi espressi da AssoESCo si sono uniti oggi quelli di Italcogen, associazione dei costruttori e distributori in Italia di impianti di cogenerazione. Il problema principale del nuovo DM Certificati Bianchi sembra essere sempre lo stesso: diminuzione dei fondi e degli obiettivi di efficienza energetica.

Il provvedimento in questione nasce con due precisi obiettivi: definire i nuovi obblighi quantitativi nazionali di risparmio energetico; introdurre aggiornamenti e semplificazioni al meccanismo dei TEE (titoli di efficienza energetica). Secondo l’ultima bozza visionata da Public Policy il testo riporta una riduzione dei consumi di energia primaria espressa in numero di TEE in ambito elettrico pari a 0,45 milioni nel 2021, 0,72 milioni nel 2022, 0,97 milioni nel 2023 e 0,98 milioni nel 2024.

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Ad oggi l’ARERA ha già consegnato il suo parere al ministro della Transizione Ecologica e lo schema del decreto è stato alla Conferenza unificata Stato-Regioni. Ma le associazioni fanno sentire la loro voce, sottolineando i punti deboli della testo. «L’attuale bozza – afferma Marco Golinelli, presidente Italcogen – ridimensiona drasticamente gli obiettivi di risparmi energetici da conseguirsi con i Certificati Bianchi e rappresenta una minaccia per la filiera nazionale di produttori di componenti e impianti e per i relativi posti di lavoro, eccellenze nella manifattura e nell’export verso paesi europei ed internazionali. Con l’attuale formulazione si riducono drasticamente futuri investimenti in efficienza energetica del settore industriale, minandone la competitività».

Per l’associazione, infatti, non si riscontrano nel DM Certificati i commi finalizzati al “potenziamento” di tale strumento, rilevando anzi una controtendenza. “Il mercato complessivo dei Certificati Bianchi, delineato dalla bozza di DM, rischia di ridursi drasticamente da un volume di circa due miliardi a valori dell’ordine di 150/200 milioni €, dimensione che lo condannerebbe alla definitiva scomparsa, con un impatto significativo sulla filiera industriale nazionale”.

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