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Eolico offshore in Europa, le proposte dell’industria per rilanciarlo

L’industria europea dell’eolico offshore lancia una proposta strutturata per rilanciare la crescita del settore e garantire sicurezza energetica, competitività industriale e decarbonizzazione. Al centro: gare coordinate e de-risking degli investimenti

Mercato eolico offshore 2024
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Gare coordinate, CfD bidirezionali, PPA, de-risking degli investimenti. Da qui deve ripartire l’Europa per accelerare lo sviluppo dell’eolico offshore, finora penalizzato rispetto ad altre tecnologie rinnovabili. Il rischio? Mancare gli obiettivi UE e fare i conti con cancellazioni o ritardi sul 20% della pipeline di progetti esistente.

È il cuore della proposta “New Offshore Wind Deal” per l’Europa, presentata oggi dall’industria eolica per rilanciare l’eolico offshore in modo coordinato, sicuro e competitivo. Documento che atterra a Bruxelles mentre crescono le incertezze sugli investimenti e il rischio di stagnazione del comparto.

Eolico offshore, le sfide per il settore

Negli ultimi 10 anni, l’eolico offshore ha visto una crescita accelerata e una drastica riduzione dei costi. Ma oggi il settore è a un bivio. Si intrecciano diverse sfide: inflazione dei costi, aumento del costo del capitale, incertezza sull’elettrificazione e schemi di gara ad alto rischio. Tutti fattori che stanno erodendo la redditività dei progetti, abbassando la fiducia degli investitori e rallentando gli investimenti necessari per la scalabilità.

Secondo analisi di settore, spiega il documento, più del 20% dei progetti europei attualmente in pipeline potrebbe subire ritardi o cancellazioni. Un colpo durissimo per l’industria eolica e per la strategia europea di transizione energetica.

Le raccomandazioni dell’industria eolica

Per invertire questa tendenza, l’industria dell’energia dal vento chiede alla Commissione UE e ai Ventisette di rilanciare il settore con un piano articolato. Due i pilastri principali.

100 GW di energia offshore con aste CfD (Contracts for Difference). La proposta ai governi europei è di mettere all’asta almeno 100 GW di capacità offshore nel periodo 2031-2040, attraverso meccanismi CfD bidirezionali o strumenti analoghi. Le condizioni dovrebbero includere:

  • prezzi indicizzati e contratti fissi;
  • aste ottimizzate per ridurre il rischio e aumentare la bancabilità dei progetti;
  • impegno politico stabile e a lungo termine.

Pianificazione coerente e prevedibile. L’attuazione dei 100 GW dovrebbe essere distribuita in modo uniforme: 10 GW all’anno tra il 2031 e il 2040, in un’ottica di:

  • coordinamento transfrontaliero;
  • maggiore prevedibilità per la filiera;
  • flessibilità nelle date di commissioning per massimizzare gli investimenti industriali.

Accanto a queste misure, il piano suggerisce di ampliare ulteriormente la capacità installata attraverso Power Purchase Agreements (PPA), e affiancare alle gare delle misure attive per favorire un’elettrificazione dell’economia più rapida, lo sviluppo della rete elettrica e la competitività delle industrie energivore.

Dal canto suo, l’industria eolica mette sul tavolo l’impegno a mobilitare più capitali e a ridurre del 30% il costo dell’energia prodotta (LCOE) entro il 2040 attraverso più accesso a capitali a basso costo, standardizzazione ed efficienze industriali su CAPEX e OPEX.

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