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Fotovoltaico verticale galleggiante, il 1° impianto al mondo

L'azienda SINN Power inaugura in Germania il primo impianto fotovoltaico galleggiante con pannelli solari verticale: 1,87 MW di potenza e una copertura di appena il 4,65% della superficie idrica

Fotovoltaico verticale galleggiante, il 1° impianto al mondo
Vista panoramica dell’impianto fotovoltaico verticale galleggiante. Credits: SINN Power GmbH

In Germania la prima centrale solare galleggiante verticale

Se a terra le siepi fotovoltaiche hanno già dato prova delle loro prestazioni, sull’acqua la verticalizzazione dei pannelli solari appare ancora nelle sue fasi iniziali. Il primo impianto in assoluto di fotovoltaico verticale galleggiante è stato, infatti, inaugurato solo qualche giorno fa in Germania su una cava di ghiaia ormai sommersa. Parliamo di SKipp Float, un sistema flottante, mobile e flessibile brevettato dall’azienda tedesca SINN Power.

Fotovoltaico galleggiante verticale, i dati dell’impianto

La nuova centrale di SINN Power sorge presso la cava di ghiaia Jais, nel distretto di Starnberg (Baviera). I lavori hanno preso il via a novembre 2024 con una cerimonia a cui ha preso parte anche il Ministro di Stato per l’Economia, lo Sviluppo Regionale e l’Energia della Baviera.

Oggi l’innovativo impianto fotovoltaico galleggiante con i suoi 2.600 moduli offre una potenza di picco di 1,87 MW, coprendo appena il 4,65% della superficie del bacino.

Il sistema si basa su moduli bifacciali montati verticalmente, installati con orientamento est-ovest e separati da corridoi d’acqua aperti larghi almeno quattro metri. L’impianto non è ancorato al fondale ma possiede una sottostruttura a chiglia, profonda fino a 1,60 metri, che fissa i pannelli alla rete di cavi, consentendo un movimento controllato sotto la pressione del vento. Il design permette così di ridurre al minimo le sollecitazioni meccaniche, garantendo la stabilità in caso di fluttuazioni del livello dell’acqua.

I vantaggi dei moduli fotovoltaici verticali

Perché impiegare pannelli solari verticali in una configurazione – quella galleggiante – di per sé già sfidante? La risposta in parte è la stessa alla base di tutte le installazioni fotovoltaiche perpendicolari al suolo.

Impianti e studi di settore hanno dimostrato in questi anni che la configurazione verticale offre alcuni sensibili vantaggi rispetto ai design tradizionali.

A cominciare da un miglior allineamento con i modelli della domanda energetica. Sebbene la resa sia generalmente minore rispetto a quella dei moduli inclinati orizzontalmente, la produzione più elevata durante la mattina e il pomeriggio permette di venire incontro alle nuove ore di punta del fabbisogno elettrico. Sono stati dimostrati notevoli benefici stagionali: questi sistemi riescono infatti ad aumentare la produzione invernale rispetto alle installazioni tradizionali.

Non solo. La struttura è perfetta per l’impiego di moduli solari bifacciali, una perfetta strategia per aumentare la produzione elettrica. Una recente ricerca ha rivelato che gli impianti fotovoltaici verticali bifacciali superano significativamente quelli monofacciali a montaggio verticale e quelli inclinati convenzionali. Nel dettaglio, è stato registrato un aumento dell’output giornaliero, rispettivamente del 7,12-10,12% e del 26,91-22,88% nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio.

Ovviamente il vantaggio più immediato di questa configurazione consiste nella possibilità di “risparmiare spazio“: che si tratti di pannelli solari verticali installati a terra, su un tetto o su un bacino idrico, la densità di potenza può essere scalata molto più facilmente.

Quanto produce il fotovoltaico verticale galleggiante?

La sua produzione elettrica, stimata a quella latitudine in circa 2 GWh l’anno, è destinata tutta all’autoconsumo. L’azienda mineraria attualmente attiva sul posto sta già impiegando l’energia generata per alleggerire la sua bolletta.

Sta funzionando? Apparentemente sì. Secondo quanto riportato da SINN Power: “l’affidabilità tecnica è stata già confermata nelle prime settimane di funzionamento: l’impianto reagisce come previsto ai carichi del vento e alle variazioni del livello dell’acqua. L’impianto di ghiaia è stato in grado di ridurre il suo consumo di energia dalla rete di quasi il 60% durante questo periodo”.

Ma il sistema presta attenzione anche alla sostenibilità ambientale. Le prime osservazioni mostrano che l’impianto “sta creando nuovi habitat: uccelli acquatici nidificanti sono stati avvistati sui galleggianti del sistema di cavi e banchi di pesci si radunano nella zona dei pesi di contenimento […]. Le boe di misurazione, installate prima dell’inizio dei lavori, mostrano che la qualità dell’acqua è tendenzialmente migliorata dopo la messa in servizio. Questo sviluppo indica che il sistema non sta danneggiando l’ecosistema, ma può persino esercitare un effetto stabilizzante a livello locale”.

Le prossime fasi

Come già sottolineato, la centrale copre meno del 5% della superficie del bacino, rimanendo quindi ben al di sotto del limite del 15% stabilito dalla Legge federale tedesca sulle risorse idriche (WHG). L’azienda ha già in programma una seconda fase di ampliamento, grazie a cui verranno installati altri 1,7 MW e che porterà la copertura sotto il 10%.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori seguendo l'evoluzione dei primi sistemi incentivanti italiani e internazionali e intervistando i pionieri del settore, da Bertrand Piccard a Michael Gratzel. Nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili, le rassegne regionali e le newsletter tecniche. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa della copertura quotidiana delle novità normative sulle fonti rinnovabili, delle politiche energetiche nazionali, europee ed asiatiche, e dei grandi temi connessi all'innovazione e al mercato. Segue da vicino i brevetti e le ricerche scientifiche sulle tecnologie, con un focus su sistemi di accumulo, fotovoltaico, eolico e geotermia. Ha pubblicato articoli legati all'hi-tech e alle rinnovabili su Repubblica.it. Dal 2025 è Vice Direttrice della testata.