Introdotto un innovativo sistema per la gestione delle grandi derivazioni idroelettriche in Umbria grazie al nuovo Accordo di programma per lo sviluppo economico e per il risanamento ambientale del sito produttivo di Acciai Speciali Terni

Gli energivori umbri potrebbero usare l’energia idroelettrica reginale a prezzi ridotti
Partire dal nuovo polo siderurgico che nascerà nel sito di Acciai Speciali Terni (AST) per realizzare un innovativo modello energetico destinato agli energivori umbri. E’ quanto sta prendendo corpo con il nuovo Accordo di programma firmato ieri dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy con la Regione Umbria, il comune di Terni e AST. L’obiettivo è fondamentale: avviare un progetto integrato per il risanamento ambientale e la riconversione industriale del sito produttivo ternano.
L’accordo di programma ha tra gli obiettivi principali anche quello di sostenere la neutralità climatica e la riduzione delle emissioni inquinanti, in linea con gli obiettivi europei e nazionali. Ecco perché parte degli 1.132 milioni di euro di investimenti previsti, dovrebbero supportare l’efficientamento energetico degli impianti, l’uso di combustibili sostenibili come l’idrogeno verde (tramite l’integrazione di elettrolizzatori) e ovviamente la produzione di acciaio elettrico e magnetico a bassa impronta di carbonio.
I costi energetici
L’accordo in questione è valido e potrà andare avanti solo con, in primo luogo, l’approvazione dei Contratti di Sviluppo. E in secondo luogo con la riduzione del costo dell’energia, requisito essenziale per la produzione competitiva di acciaio inossidabile e magnetico
E’ proprio a partire da questa specifica che l’articolo 7 che stabilisce l’impegno della Regione Umbria si impegna a valutare forme di gestione mista pubblico-privata per le concessioni idroelettriche.
“Per quanto riguarda l’energia – ha commentato l’assessore Regionale all’Ambiente e all’Energia Thomas De Luca – l’accordo introduce un sistema innovativo per la gestione delle grandi derivazioni idroelettriche in Umbria. Questa gestione prevede una collaborazione tra pubblico e privato […] favorendo la decarbonizzazione dei processi produttivi”.
Energia ceduta al costo di produzione maggiorato di una fee commerciale
Inoltre, conformemente al quadro normativo vigente nazionale e comunitario, si dichiara disponibile a riservare il 30% della capacità produttiva idroelettrica agli energivori umbri. A patto che le aziende garantiscano di mantenere livelli occupazionali e obiettivi ambientali coerenti.
“L’energia sarà ceduta al costo di produzione maggiorato di una fee commerciale in linea con quella applicata dal mercato. Le parti valuteranno inoltre la possibilità di attivare sistemi di produzione e consumo semplificati (SSPC) e Ast si dichiara disponibile a co-investire per aumentare la capacità dei bacini idroelettrici regionali”, si legge nel testo nel testo della delibera regionale.
“Le parti dichiarano la loro disponibilità a verificare la possibilità di attivare, d’intesa con ARERA, forme di c.d. “SSPC” di cui all’articolo 6, comma 9, del Decreto-Legge 30 dicembre 2016, n. 244 ed AST dichiara la disponibilità a co-investire con la Regione allo scopo di incrementare la capacità produttiva dei bacini idroelettrici regionali. La Regione si impegna, inoltre, a valorizzare gli investimenti effettuati attraverso la corrispondente tariffazione in linea con le normali operazioni di mercato, per tutto il periodo di tempo necessario ad ammortizzare gli investimenti fatti, compatibilmente con il quadro normativo vigente nazionale e comunitario e con la sostenibilità economica del sistema”.
“In merito alla c.d. Centrale di Pentima la Regione Umbria dichiara la propria disponibilità a coniugare le derivazioni d’acqua con le opere idrauliche di proprietà di AAST prevedendo che in virtù di tale derivazione, l’energia sia ceduta alla stessa al costo di produzione maggiorato di una una fee in linea con il mercato. AAST si impegna ad individuare un nuovo percorso per la realizzazione di una nuova opera di presa ed a realizzarla in sostituzione di quella esistente al fine di ripristinarne le funzionalità originarie”.