Accumuli, time shifting e riforma del dispacciamento: sono le soluzioni indicate dall’Irex Annual Report 2025 per superare le nuove sfide della rete elettrica italiana.

di Alessandro Petrone
La congestione della rete elettrica è destinata a diventare una delle principali criticità del sistema energetico nazionale, man mano che la quota di rinnovabili non programmabili continua a crescere. È quanto emerge dall’IREX Annual Report 2025, presentato la settimana scorsa presso la sede del GSE a Roma, su iniziativa di Althesys. Il documento specifica che, senza adeguati strumenti di flessibilità, l’infrastruttura elettrica rischia di non reggere le sollecitazioni di un sistema sempre più decarbonizzato e decentralizzato.
Congestione della rete elettrica e rinnovabili non programmabili
Il rapporto evidenzia come la rapida espansione di fotovoltaico ed eolico abbia generato un aumento delle ore a prezzi negativi e fenomeni di curtailment, ovvero il taglio dell’energia prodotta in eccesso rispetto alla capacità di assorbimento della rete. Questo è uno degli indicatori più evidenti della congestione rete elettrica. In particolare, nel 2024, il 67% dell’energia immessa sul mercato elettrico italiano è stata offerta a prezzo nullo o negativo, con punte del 96% in Sardegna.
Accumuli e time shifting contro la congestione della rete elettrica
Per evitare che la crescita delle rinnovabili comprometta la stabilità della rete, la risposta chiave è la flessibilità. L’Irex Report individua nel MACSE (Meccanismo di Approvvigionamento a Capacità per il Sistema Elettrico) lo strumento centrale per incentivare l’accumulo di energia su larga scala, tramite batteri, pompaggi idroelettrici e altre tecnologie innovative.
Il MACSE, la cui attivazione è prevista per settembre 2025, consentirà il cosiddetto time shifting: accumulare l’energia prodotta in eccesso nei momenti di basso consumo per restituirla nei picchi di domanda, riducendo così il rischio di congestione della rete elettrica.
Un sistema elettrico più intelligente e resiliente
Oltre agli accumuli, anche la riforma del dispacciamento gioca un ruolo fondamentale. Con il nuovo Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico (TIDE), attivo dal gennaio 2025, vengono introdotte regole più dinamiche, nuovi prodotti di mercato e la gestione delle unità di produzione aggregate (UVA). Questo approccio “virtuale” permette di ottimizzare le risorse distribuite e agire in modo più flessibile, limitando gli effetti della congestione rete elettrica locale.
Curtailment e costi della flessibilità
Il rapporto analizza inoltre la correlazione tra costi degli accumuli e benefici derivanti dall’energia salvata dal taglio. Al 2030, con 76-96 GWh di nuova capacità di accumulo, il costo annuale del MACSE sarà equilibrato rispetto al valore dell’energia altrimenti perduta. Dopo il 2030, il sistema dovrà garantire una gestione più evoluta per mantenere il bilancio favorevole, ma resta evidente che investire in flessibilità conviene. Anche per evitare che la congestione della rete elettrica trasformi la transizione energetica in un percorso a ostacoli.
In parallelo, il PNIEC rilancia il nucleare con l’obiettivo di installare 8 GW entro il 2050, tramite reattori di nuova generazione SMR e AMR. Si tratta di uno scenario volto a rafforzare l’adeguatezza di lungo termine del sistema elettrico, ma che pone interrogativi significativi in termini di integrazione con le rinnovabili, sostenibilità economica e capacità di adattamento ai fabbisogni di flessibilità.
Obiettivi al 2030: congestione della rete elettrica sotto controllo
Sempre secondo il PNIEC e le proiezioni contenute nell’Irex Annual Report, l’Italia avrà bisogno di almeno 121 GWh di accumuli entro il 2035. Gli strumenti messi in campo oggi – accumuli utility scale, riforme regolatorie e nuove modalità di mercato – sono il primo passo per costruire un sistema elettrico resiliente. Contenere la congestione rete elettrica sarà cruciale per garantire l’integrazione efficace delle fonti rinnovabili e il raggiungimento degli obiettivi climatici europei.
Per una sintesi dei risultati dell’Irex Annual Report 2025, si rimanda al sito di Althesys.