Accordo governo-sindacati, phase out del carbone polacco solo nel 2049

Dopo lunghi e difficili negoziati, l’esecutivo e i sindacati trovano l’intesa finale per chiudere le miniere di carbone del paese. Adesso inizia il dialogo con l’UE, che deve approvare il piano

Phase out del carbone: la Polonia lo fissa ufficialmente al 2049
via depositphotos.com

Firmato a Katowice il patto sul phase out del carbone

(Rinnovabili.it) – Il braccio di ferro è durato mesi ma adesso governo e sindacati scrivono la parola fine sull’odissea del phase out del carbone. La Polonia dirà ufficialmente addio alla fonte fossile più inquinante nel 2049. L’accordo ha portato il settore minerario sulle barricate e messo in forte difficoltà Varsavia. Una prima intesa sembrava raggiunta già lo scorso settembre. Ma il diavolo si annida nei dettagli e quelli del testo originale non soddisfacevano tutte le parti.

Il nuovo piano per il phase out del carbone prevede una generosa elargizione di sussidi per il settore. Punto estremamente delicato che ha già fatto alzare più di un sopracciglio a Bruxelles. Non solo perché si accorda malissimo con il Green Deal e con gli obiettivi comunitari sul clima appena aggiornati dall’Unione Europea. ma anche perché i sussidi alle industrie morenti come quella del carbone polacco potrebbero violare le regole UE.

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Il carbone di Varsavia sta diventando sempre meno competitivo. Da un lato patisce la corsa delle rinnovabili, che stanno mettendo il combustibile fossile fuori mercato. Dall’altro lato ci sono altri fornitori di carbone che offrono prezzi ancora più bassi di quelli polacchi. Così si viene a creare la situazione paradossale per cui il phase out del carbone prevede sussidi per un’industria, quella polacca, che estrae carbone che resta in parte inutilizzato, visto che gli viene preferito quello che arriva dalla Russia perché più economico.

Sullo sfondo la transizione energetica della Polonia, paese che come molti nell’Europa orientale ha ancora un’economia fortemente legata al combustibile fossile. Nello specifico, Varsavia ricava dal carbone tra il 70 e l’80% della propria energia elettrica e il settore garantisce circa 80mila posti di lavoro diretti.

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I rappresentanti del governo e dei sindacati hanno siglato l’accordo a Katowice, una città nel cuore delle miniere di carbone della Slesia, nel sud del paese. Adesso entra nel vivo la discussione con Bruxelles. La Commissione deve approvare il piano, o crolla tutto. In tempi brevi: il termine ultimo è previsto per la fine di maggio.

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