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Se l’attestato APE scade va rifatto anche in caso di affitto tacito

Il MASE si esprime sugli adempimenti da rispettare nel caso di attestato APE scaduto e contratto di locazione rinnovato “tacitamente”

Se l’attestato APE scade va rifatto anche in caso di affitto tacito
Immagine creata con IA

Anche in caso di “rinnovo tacito” di un contratto di locazione abitativa, l’attestato APE scaduto deve essere obbligatoriamente aggiornato. A stabilirlo è il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che in una recente risposta all’interpello n. 30213/2025 ha chiarito l’ambito applicativo dell’articolo 6 del d.lgs. 192/2005. Il quesito è stato sottoposto al Ministero dalla Regione Liguria, indecisa sull’interpretazione della norma in caso di rinnovo tacito del contratto, ovvero quando il contratto procede senza che nessuna delle due parti dia disdetta. Come si legge nella risposta, anche questo tipo di contratto è a tutti gli effetti da considerarsi una nuova locazione e, di conseguenza, deve essere soggetta agli obblighi previsti dalla legge in materia di prestazione energetica. 

Si aggiunge alla tesi, anche la recente Direttiva “Case Green che ha riportato il valore essenziale dell’attestato APE per qualsiasi genere di transizione immobiliare.

Una norma “green” da rispettare anche nei rinnovi taciti

Il MASE ha richiamato le norme in tema di efficienza energetica, evidenziando che l’attestato APE, obbligatorio nei contratti di compravendita e locazione, non può essere considerato valido oltre i dieci anni, né “traghettato” automaticamente nei rinnovi taciti di contratto.

Anche l’affitto rinnovato in automatico costituisce una nuova locazione e, di conseguenza, deve rispettare tutte le regole previste per la trasparenza energetica. 

Perciò, trascorsi 10 anni, l’attestato APE scade anche se il rapporto contrattuale prosegue senza modifiche formali. Non solo: se si dovesse decidere di non rinnovare l’APE, sottolinea il  Ministero, eludendo così l’obbligo si favorirebbe un indebolimento degli strumenti di controllo e monitoraggio dei consumi energetici nel settore residenziale rischiando le relative sanzioni.

Il contesto normativo e il richiamo all’Europa

La risposta ministeriale si inserisce nel quadro più ampio delle politiche europee per l’efficienza energetica. In particolare, viene citata la nuova Direttiva EPBD IV sulla prestazione energetica degli edifici, cd. “Case Green”, che “esplicita chiaramente come l’attestato di prestazione energetica debba essere consegnato al locatario anche in occasione del rinnovo del contratto di locazione”, a prescindere che si tratti di rinnovo esplicito o tacito.

Implicazioni operative per proprietari e inquilini

Il chiarimento impatta direttamente sugli operatori del mercato immobiliare, sia pubblici che privati. Per i locatori, si traduce nell’obbligo di monitorare le scadenze dell’attestato APE e procedere al suo rinnovo in tempo utile, anche in assenza di una nuova sottoscrizione contrattuale. Per gli affittuari rappresenta una garanzia di ricevere informazioni aggiornate sull’efficienza energetica dell’immobile.

Inoltre, non è da trascurare il rischio di sanzionamento in caso di mancata produzione di un APE valido.

Scarica la risposta all’interpello del MASE

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.