ANAC interviene sul DL Infrastrutture con osservazioni critiche e proposte su Ponte sullo Stretto, Giochi Milano-Cortina e Codice dei Contratti Pubblici. Focus su costi, controlli e semplificazioni

Presidente ANAC, Busìa in Audizione: “Opportuno fornire un contributo propositivo, segnalando possibili criticità”
Spaziano dai Giochi Olimpici invernali al Ponte sullo Stretto, soffermandosi anche sul Codice dei Contratti Pubblici, le osservazioni di ANAC sul DL infrastrutture, riportate dal Presidente Giuseppe Busìa davanti alle Commissioni Ambiente e Trasporti di Montecitorio.
Un intervento che ha permesso di tracciare le potenzialità, ma anche le criticità che il testo potrebbe avere sulla gestione delle opere pubbliche strategiche.
Le criticità del progetto del Ponte sullo Stretto
Il Presidente Busìa ha prima di tutto espresso le considerazioni di ANAC sul tema costi e della mancanza di un progetto unitario in merito al collegamento stabile tra Calabria e Sicilia, ovvero il Ponte sullo Stretto.
La prima perplessità va proprio a colpire la scelta di un’approvazione per fasi e non unitaria del progetto esecutivo. Una decisione che va a discapito di quella che potrebbe invece essere una gestione digitale del progetto, attraverso l’utilizzo del BIM, garantendo certezza di costi e nell’esecuzione.
“L’articolo 1 del decreto legge Infrastrutture stabilisce che il valore a cui fare riferimento sul quale calcolare il 50% aggiuntivo non è quello originario della gara, ma quello successivo e molto più alto, indicato nel Documento di economia e finanza 2012”, sottolinea il Presidente ANAC. Il problema di costi, che potrebbero crescere anche dopo la gara, si lega quindi alla mancanza ad oggi di un progetto esecutivo “che aiuti ad individuare puntualmente gli oneri economici”.
“Sarebbe fondamentale predisporre il progetto esecutivo in modo unitario e usando la modellistica digitale. Sappiamo che spesso i costi crescono anche dopo l’approvazione del progetto esecutivo, ma evidentemente, se non si ha neanche questo, l’incertezza sul quadro finanziario è molto superiore”.
A queste preoccupazioni si aggiunge poi il tema dei controlli Antimafia. L’Autorità suggerisce di estenderle anche agli affidamenti inferiori ai 150.000 euro, inglobando quindi i controlli sui subappalti dei lavori per l’opera.
Le considerazioni di ANAC sul DL Infrastrutture sono state tradotte in interventi emendativi utili a modificare al meglio il testo.
Olimpiadi Milano-Cortina: i rilievi e le proposte di ANAC
“Con riferimento ai Giochi Milano-Cortina, si prevede la nomina a commissario dell’ad della Società Milano-Cortina. Ma siccome la società ha un ruolo operativo per i contratti sarebbe utile che il commissario fosse un soggetto terzo rispetto a chi svolge le gare. Suggerirei quindi di seguire lo schema tipico, perché altrimenti controllore e controllato potrebbero in parte sovrapporsi”, prosegue Busia passando al tema Olimpici Invernali.
L’ANAC ha perciò proposto:
- la predisposizione di una relazione trimestrale sugli interventi svolti da inviare al Comitato organizzatore e alla Società, che provvede alla pubblicazione sul proprio sito istituzionale;
- la sostituzione del Collegio consultivo tecnico con una verifica pubblica da parte dell’Avvocatura dello Stato o del Consiglio di Stato, con l’obiettivo di prevenire contenziosi, anche alla luce dell’inadeguatezza dell’attuale sistema, che prevede compensi potenzialmente fino a 25 milioni di euro;
- un maggiore qualificazione delle stazioni appaltanti.
Codice dei Contratti pubblici, sotto osservazione
Nella sua audizione l’ANAC non tralascia la possibilità di sfruttare il DL Infrastrutture per intervenire con modifiche puntuali al Codice dei Contratti Pubblici (Dlgs n.36/2023), elaborato per semplificare gli Appalti, ma che al contrario si è ben presto trasformato in un dedalo di modifiche a posteriori. Tra le proposte emendative presentate, l’Autorità propone la sostituzione del riferimento all’“amministratore di fatto” con quello al “titolare effettivo” (art. 94, comma 3, lettera h), in linea con la normativa vigente in materia di antiriciclaggio.
Suggerisce inoltre l’abrogazione del comma 2 dell’articolo 16, relativo al conflitto di interessi, in quanto la formulazione attuale appare eccessivamente restrittiva rispetto al precedente articolo 42 del d.lgs. 50/2016, riducendone l’ambito applicativo. ANAC, infine, ha sottolineato il valore della vigilanza collaborativa, non solo come strumento di prevenzione, ma anche come mezzo per accelerare le procedure e ridurre il contenzioso. In quest’ottica, si propone di estenderne l’applicazione su base ordinaria, includendo anche la fase esecutiva del contratto, come previsto dall’articolo 222, comma 3, lettera h), del Codice dei Contratti Pubblici.
Scarica il testo dell’Audizione di ANAC