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Legge rigenerazione urbana Lazio, bocciati 20 articoli su 21

Non passa il vaglio dell’Ufficio legislativo del Consiglio Regionale la proposta di Legge sulla rigenerazione urbana del Lazio che prevede una serie di semplificazioni e misure incentivanti giudicate però “incostituzionali”

Legge rigenerazione urbana Lazio, bocciati 20 articoli su 21
Immagine creata con IA

Non passa l’esame del Consiglio Regionale la proposta di legge sulla rigenerazione urbana del Lazio recante “Semplificazioni e misure incentivanti il governo del territorio”. La PL n. 171 presentata il 9 agosto 2024, giudicata in alcuni tratti addirittura “incostituzionale“, ha subito numerosi aggiustamenti e modifiche nel corso di quest’ultimo anno, non ultimi gli interventi sulle difformità edilizie, il cui regime è stato notevolmente ampliato per recepire gran parte delle misure del Salva Casa. 

Cosa prevede la Proposta di Legge n.171 del 2024 del Lazio

La proposta di Legge sulla rigenerazione urbana del Lazio n.171/2024 interviene con modifiche profonde sulla LR del 18 luglio 2017, n. 7 e si affianca al progetto di revisione delle NTA del Piano Regolatore di Roma. Entrambi i testi sono state più volte contestati dall’INU che ne ha denunciato l’eccessivo lassismo a favore di una deregulation urbana giudicata in contrapposizione con quello che dovrebbe essere il corretto governo del territorio.

Dopo essere stata licenziata dalla Commissione Urbanistica che ha inserito diversi nuovi emendamenti, la Proposta di legge urbanistica è approdata all’Aula del Consiglio Regionale  del Lazio, dove l’Assessore Giuseppe Schiboni, che ne ha ereditato le competenze dal precedente Pasquale Cicciarelli, ne ha illustrato nei dettagli i contenuti. 

Alcune delle novità che la proposta di Legge n.171 /2024 apporterebbe alla Legge Regionale Lazio sull’urbanistica sono:

  • l’aumento degli incentivi volumetrici per gli interventi di demo-ricostruzione che sale al 30%;
  • l’aumento delle tolleranze per le difformità non considerate variazioni essenziali fino al 15% del volume o della superficie lorda complessiva del fabbricato;
  • l’aggiunta di interventi di recupero di volumi preesistenti accessori o pertinenziali fino al 20% del volume o della superficie e fino ad un massimo di 100 mq;
  • l’incentivazione alla delocalizzazione di edifici collocati in aree strategiche, demaniali o tutelati con il riconoscimento di una volumetria o di superficie aggiuntive rispetto alle preesistenti nella misura massima del 40% e la possibilità di un cambio di destinazione d’uso funzionale
  • la semplificazione del mutamento di destinazione d’uso con interventi di ristrutturazione edilizia di edifici collocati in aree urbane degradate compresi cinema, teatri e centri culturali abbandonati, prevedendo un incremento di superficie; 
  • le modifiche alla norma sul recupero dei sottotetti esistenti (LR 13/2009) spostando al 31 marzo 2025 la data di realizzazione del sottotetto che è possibile recuperare rendendolo a destinazione d’uso residenziale, turistico, sanitario assistenziale; interventi possibili anche negli insediamenti urbani storici, ad eccezione degli edifici tutelati come beni storici o monumentali.

Le modifiche apportate dalla Proposta di Legge sulla rigenerazione urbana del Lazio (n.171/2024) spaziano attraverso una varietà molteplice di interventi.

I prossimi passi della legge sul governo del territorio

Secondo l’assessore Schiboni, “si tratta sicuramente di una manovra sulle discipline del governo del territorio e delle politiche dell’abitare che ha pochi precedenti quanto a organicità del disegno riformatorio, sistematicità degli interventi che incidono nel quadro normativo esistente, profondità delle ricadute”.

Di tutt’altro parere il Consigliere regionale del M5S Adriano Zuccalà che ha invece ribattezzato la PL n.171/2024 “la legge che vuole trasformare i cinema in supermercati e i sottotetti e le stalle in case è tutta da rifare. Noi abbiamo contrastato questa legge fin dal principio: un testo pericoloso che ha cercato di nascondere dietro parole come rigenerazione urbana e semplificazione una deregolamentazione selvaggia totalmente sbilanciata a favore degli interessi dei privati”.

Il testo tornerà in Consiglio regionale del Lazio la prossima settimana. I fautori del testo proveranno a giocarsi la partita degli emendamenti, ma la strada è tutta in salita.

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