Rinnovabili • bonus-edilizia Rinnovabili • bonus-edilizia

Incentivi edilizia: per Legambiente e Kyoto Club indispensabili per contrastare povertà energetica

Senza incentivi all'edilizia non si potranno raggiungere gli obiettivi di efficientamento. Per le due Associazioni Ambientaliste sussidi e cessione del credito sono l'unica soluzione per consentire di riqualificare anche alle famiglie più precarie.

incentivi edilizia
Foto di Alexander Stein da Pixabay

“E’ necessaria una rimodulazione degli incentivi all’edilizia per garantire un obiettivo minimo di efficienza del 50%”

(Rinnovabili.it) – Con il Governo al lavoro per trovare una quadra tra il problema degli incentivi in edilizia, dei crediti incagliati e del bilancio dello Stato, anche le Associazioni ambientaliste e gli attori della filiera si muovono per dare un supporto concreto e superare le difficoltà. E’ il caso di Legambiente e Kyoto Club che hanno unito le forze presentando il “Position Paper per la revisione degli incentivi e il rilancio del settore dell’edilizia”.

Necessaria una razionalizzazione degli incentivi

Pur dichiarando il proprio sostegno agli strumenti di accesso ai sussidi all’edilizia, le due associazioni sottolineano la necessità di intervenire urgentemente con una riforma strutturata del sistema incentivante dedicato alla riqualificazione energetica degli edifici. Per Kyoto Club e Legambiente serve una razionalizzazione degli incentivi per l’edilizia, definendo un orizzonte temporale a medio lungo termine che vada a beneficio di cittadini ed imprese.

È necessaria una rimodulazione degli schemi di incentivazione attualmente esistenti, individuando, anche a livello UE adeguati fondi e risorse finanziarie che ne garantiscano la sostenibilità economica”, sottolineano Giacomo Pellini, responsabile comunicazione e ufficio stampa di Kyoto Club e Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente Onlus. “Le misure proposte dovranno ridurre l’impatto sui conti pubblici, rispetto a quanto registrato con gli incentivi erogati nel periodo 2014-2021, attuando una più efficiente allocazione delle risorse su interventi davvero meritevoli del sostegno pubblico, con gli obiettivi nobili della decarbonizzazione, del risparmio energetico e del contrasto alla povertà energetica”.

Secondo le due Associazioni Ambientaliste lo strumento del Superbonus 110% ha rappresentato uno dei più fondamentali interventi nel settore edilizio: una misura capace di sostenere i livelli di investimento delle famiglie, soprattutto quelle con redditi più bassi, e di incidere profondamente sul processo di decarbonizzazione e di messa in sicurezza antisismica. “Lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura annunciato dal Governo a fine febbraio e la compressione del Superbonus sono azioni sbagliate ed inaccettabili: in questo modo viene affossato uno tra i provvedimenti essenziali per ridurre i consumi energetici, le emissioni climalteranti del settore edilizio, contrastare la povertà energetica e rilanciare gli investimenti del comparto in chiave green”, ha affermato Kyoto Club in occasione del progetto “Per la decarbonizzazione: efficienza energetica e riscaldamento degli edifici in Italia” portato avanti in partner con Legambiente in occasione della Milano Green Week.

Le sette azioni prioritarie

Avere accesso ad un qualunque tipo di sussidio, secondo le due associazioni, è indispensabile per assicurare il raggiungimento reale di un obiettivo minimo di efficientamento.

I prossimi passi da compiere saranno:

  1. Obiettivo minimo di efficienza energetica del 50% per aver accesso a qualunque tipo di incentivo.
  2. 2. Proporzionalità degli incentivi in base all’energia primaria fossile risparmiata e alla messa in sicurezza sismica; attraverso una differenziazione delle aliquote per la detrazione commisurate ai risparmi energetici conseguiti e alle classi sismiche raggiunte.
  3. Premio incrementale per le soluzioni che attuano l’elettrificazione dei consumi termici (anche con fotovoltaico), rafforzando gli indirizzi di autonomia energetica e permettendo una maggiore riduzione degli impatti ambientali.
  4. Esclusione delle caldaie a condensazione e di ogni tecnologia inquinante dalle misure di sostegno.
  5. Cessione del credito per i redditi medio bassi e per gli interventi di riqualificazione che consentano di raggiungere le classi energetiche superiori.
  6. Introduzione di un Fondo dedicato alle famiglie a medio e basso reddito per la copertura dei costi non coperti dal sistema incentivante.
  7. Sviluppo di una politica mirata di riqualificazione e rigenerazione urbana delle periferie, in collaborazione con le Amministrazioni comunali e i soggetti gestori del patrimonio edilizio pubblico.