TRa Milano e Roma gli investimenti immobiliari e la rigenerazione urbana muoveranno oltre 30 miliardi di risorse. Ma è la capitale ad attirare i maggiori flussi finanziari (22 mls) che si concentreranno nei prossimi 25 anni
La capitale italiana batte Milano negli investimenti a lungo termine per rigenerazione urbana, nuove infrastrutture e accessibilità
Tra Giubileo e Piano Nazionale di Ripresa e resilienza (PNRR), Roma attiverà investimenti immobiliari e di rigenerazione urbana pari ad oltre 22 miliardi di euro per i prossimi 25 anni. Rimane invece dietro Milano che si fermerà a circa 9 miliardi di euro.
Ma la domanda che tutti ci poniamo è: riuscirà Roma a trasformarsi anche nella Capitale della rigenerazione e della riqualificazione urbana?
Dal PNRR circa 1,7 miliardi tra il 2023 e il 2026
A snocciolare questi dati previsionali sulle possibilità offerte da Roma in tema di investimenti immobiliari e rigenerazione urbana è Oliver Mantinger, managing director di Drees & Sommer Italia, società internazionale di consulenza e del project & management construction per il real estate, presente in Italia da oltre 25 anni. Non a caso, il manager intervistato dall’agenzia AGEEI ha deciso di aprire una nuova sede proprio nella capitale.
Con il PNRR Roma porterà a casa un investimento di 1,7 miliardi tra il 2023 e il 2026. Mentre dal Giubileo arriveranno altri 4,8 miliardi di risorse con ricadute anche occupazionali.
Dal Giubileo ben 4,8 miliardi di euro
L’obiettivo che si pone la Capitale è quello di realizzare una serie di interventi di riqualificazione, modernizzazione e ammodernamento della città. Oltre ad intervenire sul patrimonio culturale e sulle infrastrutture.
Il Piano Giubileo è finanziato da risorse nazionali, regionali, ma anche da fondi PNRR. Con la Missione 1, Componente 3, Investimento 4.3 del PNRR – Investimento Roma Caput Mundi, la città incassa 500 milioni di euro per la realizzazione di 335 progetti. Ma complessivamente saranno oltre 660 le opere da concludere entro il 2025.
Sei le linee di intervento:
- Riqualificazione e valorizzazione (121 interventi per 717 mln. di euro) dei luoghi giubilari e dei beni culturali e dello spazio pubblico della città .
- Accessibilità e mobilità (44 interventi per 545,7 mln. di euro), per favorire la mobilità a servizio dei luoghi giubiliari e dell’intera città, con un’attenzione particolare alle aree periferiche, in modo da garantire una maggiore fruibilità dei principali snodi urbani da parte dei pellegrini, visitatori e cittadini.
- Accoglienza e partecipazione (70 interventi per 222,8 mln. di euro), dedicata all’aumento delle strutture per l’accoglienza dei pellegrini e dei cittadini e all’organizzazione di grandi eventi legati all’anno santo .
- Ambiente e territorio (24 interventi per 60 mln. di euro), volta alla riqualificazione e attivazione di interventi di cura del territorio, con particolare attenzione alle vie d’acqua e alle vie verdi della città.
- Programma Accoglienza (66 interventi per 215,5 mln. di euro), che prevede l’ammodernamento delle ferrovie Roma-Lido e Roma-Viterbo, il rafforzamento del sistema di pronto soccorso e interventi di cybersecurity.
- Caput Mundi (335 interventi per 500 mln. di euro), destinato a riqualificare e restaurare il patrimonio culturale e urbano e dei complessi di alto valore storico-architettonico della città di Roma.
Roma: investimenti immobiliari per gestire l’accoglienza di migliaia di persone
Come sottolinea Nicola Pacini, Project Director di Drees & Sommer Italia, “Roma non ha molte strutture industriali da riconvertire come Milano”. La città meneghina è stata protagonista negli ultimi anni di grandi interventi di rigenerazione urbana che hanno trasformato ex siti industriali in poli attrattori di Business e commercio.
La capitale però “ha molti più luoghi e strutture da riqualificare” pari a 4.250.000 mq, rispetto a Milano con 1.610.000 mq.
Nei prossimi anni molti sviluppatori immobiliari volgeranno lo sguardo a Roma alla ricerca di nuove sedi prima e di nuove proposte commerciali poi.
Nel frattempo Roma dovrà riuscire a completare i lavori previsti dal Giubileo. Ad un centinaio di giorni dall’inizio della celebrazione sono stati aperti il 99,9% dei cantieri, la domanda ovviamente è se riusciremo anche a chiuderli.