La Casa delle vele, perchè la resilienza sa essere bella

Nei Caraibi sorge una casa simile ad una nave, dove i tetti sono vele per la raccolta dell’acqua, i pilastri sono alberi maestri e camini termici ed i pavimenti sono assi di legno di un molo abbandonato. E’ la Casa delle Vele.

The Sail House - Foto credit: Nicola Cornwell - per gentile concessione di v2com
The Sail House – Foto credit: Nicola Cornwell – per gentile concessione di v2com

Una nave sulla terra ferma

(Rinnovabili.it) – Nell’arcipelago delle Grenadine, precisamente a Bequia, nei Caraibi sorge la Sail House, la Casa delle Vele. Progettata dal celebre architetto David Hertz dello studio of Environmental Architecture, la casa è totalmente ispirata alla cultura nautica, con tensostrutture ispirate alle vele a fare da copertura, pareti e pavimenti in legno come il ponte di una nave e pilastri in acciaio inossidabile come alberi maestri.

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Ma per il progettista Hertz, l’estetica non è la sola cosa importante. Tutti gli elementi costruttivi della Casa delle vele concorrono a ridurre il fabbisogno idrico ed energetico, permettono alla ventilazione passiva di filtrare nella casa, schermano dai forti raggi solari caraibici, producono energia e, cosa non meno importante, provengono da percorsi di materiali di riciclo.

“La resilienza deve essere sia bella che tattica”

Sono le parole con cui il progettista della Sail House descrive il progetto, un mix perfetto tra bellezza e sostenibilità. Le membrane del tetto hanno una doppia funzione, generano un’ombra profonda quale riparo per il caldo equatoriale e permettono di raccogliere l’acqua piovana. Pioggia e condensa vengono convogliate negli alberi strutturali in acciaio, che a loro volta, la incanalano fino alle fondamenta in cemento trasformate in cisterne.

Questa ingegnosa soluzione non solo permette di avere a disposizione buona parte dell’acqua necessaria a coprire il fabbisogno idrico, ma crea anche un camino termico estremamente efficacie. L’acqua fresca scivola verso il basso spingendo l’aria calda accumulata nella struttura e nelle fondamenta a fuoriuscire dalle aperture delle “vele” sul tetto.

Pavimenti, ponti di collegamento tra le depandance, lamelle verticali per il controllo del sole e della ventilazione, nella Casa delle Vele, tutti gli elementi in legno sono stati recuperati da un vecchio molo abbandonato in Borneo. Splendide finiture interne naturali realizzate dagli artigiani locali arredano la casa, lasciando spazio a materiali tipici della cultura caraibica come i pannelli in guscio di cocco frammentato o le pareti in palma intrecciata. La Sail House produce tutta l’energia di cui ha bisogno grazie ai pannelli fotovoltaici.

La sostenibilità non è un optional, ma l’essenza della casa

The Sail House – Foto credit: Nicola Cornwell – per gentile concessione di v2com

Considerata la difficoltà di costruire nei Caraibi, l’intero edificio è prefabbricato e solo successivamente montato in loco. Anche la prefabbricazione è stata curata nei minimi dettagli puntando alla massima efficienza ed al minimo impatto di rifiuti. Tutti gli elementi portanti sono stati realizzati in Indonesia e studiati in modo tale da poter essere assemblati grazie ad un solo raccordo speciale che richiede un solo utensile comune. Le fondamenta a cisterna in cemento ancora la residenza al suolo e permette alle travi in acciaio di “sbalzare” verso l’alto impattando minimamente sulla giungla.

La splendida piscina e le due depandance rendono ancora più interessante la Casa delle Vele, il cui costo di costruzione è risultato essere inferiore ai 250 dollari al metro quadro. Sail House si è aggiudicata il premio Architizer A+Awards 2021 come miglior residenza privata.

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