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Ambiente: scarico acque reflue urbane, sì a disposizioni urgenti

L’atto è stato illustrato dalla presidente della commissione Ambiente Lucia De Robertis

Riciclo acque reflue
Image by kphansi from Pixabay

La proposta di legge è stata approvata a maggioranza con 20 voti favorevoli e 13 contrari

Sì a maggioranza  con 20 voti favorevoli e 13 contrari alla proposta di legge che detta disposizioni urgenti per il rispetto degli obblighi derivanti dall’appartenenza alla Comunità europea e la disciplina delle fasi di autorizzazioni provvisoria allo scarico di acque reflue urbane nei corpi idrici superficiali.

L’atto è stato illustrato dalla presidente della commissione Ambiente Lucia De Robertis che ha spiegato “un significativo numero di interventi sono già stati realizzati o in corso di ultimazione entro la fine dell’anno corrente”.  Il testo si è reso necessario per arrivare al “completamento di opere, già programmate ma che per motivi tecnici anche legati all’emergenza pandemica non completati”, “nell’interesse primario della Regione di garantire l’osservanza dei parametri depurativi fissati dalla disciplina dell’Unione europea” e quindi “scongiurando situazioni di emergenza di tipo sanitario e di igiene pubblica che deriverebbero dalla chiusura degli scarichi interessati”. La proposta consente la prosecuzione con rilascio – ai sensi dell’articolo 124, comma 6 del d.lgs 152/2006– della prevista autorizzazione provvisoria per il tempo tecnico strettamente necessario alla realizzazione degli interventi”.
 
“Quest’atto – aggiunge De Robertis – introduce elementi rafforzativi delle procedure acceleratorie per il completamento dei lavori” e che “sono volte a garantire l’osservanza dei parametri depurativi fissati dalla disciplina dell’Unione europea”. Si tratta, come spiegato di una “deroga al Paer” (Piano ambientale ed energetico regionale) per “adempiere a regolamenti comunitari” e “scongiurare procedure di infrazione”. Il testo consente anche alla Regione di attivare poteri sostitutivi “più diretti ed incisivi”.
 
Voto contrario è stato annunciato da Elisa Montemagni (Lega): “Nel 2016 era già stata portata in aula una proposta simile, questa è una forma di deroga che si dà per la creazione di questi impianti, ma non arrivare mai alla creazione di questi impianti significa creare inquinamento”. Montemagni ha ricordato che in Toscana “abbiamo le tariffe più alte d’Italia, ma nonostante questo siamo indietro per i lavori soprattutto in tema di depurazione”. “Si chiede una nuova deroga – conclude Montemagni – ma non so se questa Regione fa solleciti ai gestori e se oggi, come nel 2016, siamo a trattare di nuovo questo tema abbiamo un problema. Queste opere dovevano essere già funzionanti, non possiamo continuare a rimandare, diventa un problema per il territorio e per i cittadini”. 
 
Voto contrario alla deroga al Piano è stato annunciato anche dal vicepresidente della commissione Ambiente Alessandro Capecchi: “Si tratta della riproposizione, con alcune modifiche, di un provvedimento già emergenziale nel 2016, attraverso il quale la Regione aveva concesso una deroga all’autorizzazione agli scarichi.” Capecchi critica la modalità di procedura “Non ci sono i tempi per modificare il Paer, quindi si procede con urgenza. Non vorrei però, considerato che tutte le opere di interesse pubblico sono urgenti, che si procedesse con altre leggi speciali per superare e bypassare un Piano a servizio di tutti, cittadini, aziende e istituzioni, e che contiene il quadro completo degli interventi strategici, inserito peraltro in un processo di comunicazione e partecipazione ben preciso”. Capecchi fa notare che “in alcuni casi ci sono stati intoppi di carattere amministrativo e burocratico” e poi “l’immancabile motivazione del Covid che ha rallentato l’esecuzione dei lavori”, e conclude: “In realtà la percentuale di copertura di questi interventi è un po’ sotto al 50per cento”.