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Il patto delle più grandi utility: aumentare di 2,5 volte la capacità rinnovabile

I membri della Utilities for Net Zero Alliance hanno annunciato un piano d'azione per aumentare la velocità degli investimenti nelle FER e lo sviluppo della rete

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Foto di Luo Lei su Unsplash

 Obiettivo: raggiungere 749 GW di capacità rinnovabile installata in 6 anni

Racchiude grandi nomi come EDF Renewables, E.ON, EDP, Enel, Engie, Hitachi Energy, Iberdrola. E si è data obiettivi degni di nota come guidare lo sviluppo di reti pronte per l’energia rinnovabile, promuovere soluzioni di energia pulita e portare avanti gli sforzi di elettrificazione. Parliamo della Utilities for Net Zero Alliance (UNZA), l’alleanza istituita durante la COP 28 sul clima per riunire le principali società di servizi pubblici e elettriche a livello mondiale. In questi giorni l’UNZA ha presentato la sua tabella di marcia mettendo nero su bianco il proprio impegno per il 2030. E definendo le principali sfide per il futuro a breve termine.

La mission principale? Portare la capacità rinnovabile complessiva, somma dei rispettivi portafogli, dagli attuali 295 GW a 749 GW entro la fine del decennio. Parallelamente l’Alleanza aumenterà gli investimenti nella rete elettrica dagli attuali 368 miliardi di euro totali cumulati a quota 720 miliardi.

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La roadmap e il contestuale piano d’azione sono stati presentati nel corso della 14a Assemblea dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), attualmente alla guida dell’UNZA. Ed è proprio l’Agenzia a riportare che i CEO dell’Alleanza, in una dichiarazione congiunta, abbiano esortato la comunità politica e normativa a coinvolgere l’industria per affrontare i colli di bottiglia e sbloccare i flussi di capitale.

“Lo spostamento verso un sistema energetico basato sulle fonti rinnovabili sta accelerando e con l’adozione dell’obiettivo globale di triplicare la capacità di energia rinnovabile entro il 2030 in occasione della COP28, questa tendenza dovrebbe intensificarsi”, ha commentato Francesco La Camera,  Direttore Generale dell’IRENA. Il World Energy Transition Outlook dimostra che questo obiettivo sarà raggiunto solo con la modernizzazione delle infrastrutture progettate per l’era dei combustibili fossili verso sistemi più interconnessi e flessibili che supportino le energie rinnovabili.

Il Piano dell’Utilities for Net Zero Alliance

Al di là dell’aumento della capacità rinnovabile, il piano in questione si concentra su tre aree critiche chiave:

  • Riduzione dei rischi nelle catene di fornitura. Il documento depositato prevede di annunciare un segnale collettivo di domanda a medio termine per incoraggiare l’espansione della capacità tra gli OEM come un piano di investimenti per le infrastrutture di rete fino al 2030 che servirà come base ai produttori di apparecchiature per aumentare la produzione a sostegno dello sviluppo infrastrutturale. Esplorando le opportunità per aumentare la certezza e la trasparenza per i fornitori al fine di consentire un approccio più strategico agli appalti e contribuire a innescare investimenti nella creazione di catene di fornitura e competenze.
  • Facilitare il supporto politico e normativo. L’attenzione si concentra principalmente sulla risoluzione dei colli di bottiglia, quali gli ostacoli patrimoniali e normativi. evidenziando al contempo le esperienze di successo nello snellimento e nell’accelerazione dei processi di autorizzazione.
  • Mobilitare capitali. Uno degli obiettivi che l’Alleanza perseguirà sarà di evidenziare le migliori pratiche e le sfide incontrate dalla fase di finanziamento affrontando i problemi emersi con i governi e le principali parti interessate. Inoltre verrà valutato lo stato attuale delle infrastrutture della rete elettrica e sviluppata un’analisi strategica sulle lacune di investimento con raccomandazioni per promuovere investimenti volti a migliorare l’affidabilità, la resilienza e la disponibilità della rete, concentrandosi sulla gestione degli MDB.

L’annuncio di un piano d’azione per le infrastrutture di rete da parte della Utilities for Net Zero Alliance – ha spiegato La Camera rappresenta un passo significativo verso” l’obiettivo di triplicare la capacità rinnovabile “affrontando questa esigenza urgente, dimostrando il ruolo centrale che i servizi di pubblica utilità possono svolgere nella trasformazione dei nostri sistemi energetici e nel raggiungimento degli obiettivi di zero emissioni nette”.

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