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Il Consiglio regionale approva la legge sulla Blue economy

Il provvedimento approvato oggi interessa la ‘blue economy’ nella sua accezione più ampia, intesa come valorizzazione di tutte quelle risorse ed attività che dipendono dal mare, dai laghi e dai fiumi presenti sul territorio del Lazio

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credits: Evgeni Tcherkasski da Pixabay

L’ok è arrivato all’unanimità

Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Marco Vincenzi, oggi ha approvato all’unanimità dei presenti (30 votanti) la proposta di legge regionale n. 224, “Disposizioni per la promozione della formazione, occupazione e sviluppo nei settori della blue economy”, illustrata nella seduta del 2 febbraio scorso da uno dei proponenti, Daniele Ognibene (Leu). Gli altri proponenti sono Enrico Maria Forte (Pd) e Gino De Paolis (Lista civica Zingaretti), ma il testo è stato sottoscritto anche da molti altri consiglieri. La Giunta, con due emendamenti del vicepresidente Daniele Leodori, ha stanziato 1,6 milioni di euro nel biennio 2022-23 per interventi che riguardano gli investimenti innovativi delle imprese, la creazione di nuove imprese giovanili e femminili e la realizzazione di un coordinamento delle Università del Lazio per garantire la formazione di professionalità di alto livello nell’ambito della blue Economy. Approvati anche 12 emendamenti a firma Ognibene-De Paolis, tre del gruppo della Lega e quattro dell’assessore regionale allo Sviluppo economico, Paolo Orneli. Tra questi ultimi, l’Aula ha votato anche quello che ha recepito due ordini del giorno approvati ieri, durante la seduta straordinaria dedicata alla crisi del settore della pesca, finalizzati alla promozione del consumo di pesce pescato lungo le coste della Regione Lazio nelle mense scolastiche e all’introduzione di meccanismi premiali o bonus per le imprese ittiche che raccolgono e riportano a terra plastica ed altri materiali inquinanti.

Il provvedimento approvato oggi interessa la ‘blue economy’ nella sua accezione più ampia, intesa come valorizzazione di tutte quelle risorse ed attività che dipendono dal mare, dai laghi e dai fiumi presenti sul territorio del Lazio. In tal senso, la proposta di legge interviene su quattro ambiti. In primo luogo, introduce misure di formazione con la finalità di creare professionalità nei settori di incidenza della blue economy, come le attività turistico-ricettive, quelle estrattive, il trasporto, la pesca, la biotecnologia marina e la nautica. In secondo luogo, la legge introduce misure di coordinamento in tema di blue economy tra istituzioni pubbliche e private e operatori economici presenti sul territorio, al fine di individuare le soluzioni migliori per uno sviluppo economico e sociale del territorio e per aumentarne la competitività e l’efficienza ambientale ed energetica. In terzo luogo, la legge introduce misure di programmazione al fine di individuare le risorse da destinare per gli interventi nell’ambito della blue economy, anche in termini integrativi rispetto al fondo “Blu invest” varato dalla commissione europea e dal fondo europeo per gli investimenti. Le disposizioni prevedono un programma triennale in termini di programmazione generale ed un piano annuale quale programma operativo. Infine, quarto e ultimo ambito di intervento, la legge introduce misure di promozione e supporto alla ricerca e alla innovazione, al fine di sostenere, da un lato, l’imprenditoria giovanile nel settore della blue economy e, dall’altro, lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi sul territorio.

La proposta di legge si compone di 12 articoli. Il primo indica le finalità del provvedimento, ossia la promozione del sistema regionale di formazione professionale nell’ambito della blue economy, mentre l’articolo due elenca gli obiettivi di sviluppo socio-economico e di tutela ambientale. L’articolo 3 disciplina l’attivazione dei corsi di formazione nelle aree più rilevanti per il settore della blue economy: trasporto, filiera ittica, cantieristica, estrazioni marine, nautica, turismo. L’articolo quattro prevede un sistema a rete tra Regione e operatori privati della blue economy che ha come obiettivo principale l’individuazione del fabbisogno professionale del settore, la promozione e la diffusione dei corsi di formazione. L’articolo 5 individua una serie di interventi a sostegno del tessuto imprenditoriale presente sul territorio regionale mediante progetti di ricerca e sviluppo, incentivi per le Pmi innovative nonché progetti di sensibilizzazione culturale a tutela dell’ambiente e dell’ecosistema marino. L’articolo 6 subordina gli interventi all’adozione di un programma triennale, nel quale sono indicati gli indirizzi generali e gli obiettivi da perseguire nel successivo triennio, mentre l’articolo 7 indica le modalità di approvazione, adozione e verifica del programma regionale sulla blue economy. L’articolo 8 istituisce il Piano annuale sulla blue economy, nel quale sono indicati gli interventi, i soggetti beneficiari, le risorse nonché i tempi e le modalità per la realizzazione delle misure nell’anno di riferimento. Gli articoli 9, 10, 11 e 12 prevedono rispettivamente le disposizioni finali, quelle transitorie e quelle finanziarie nonché l’entrata in vigore del provvedimento.

Subito dopo, il Consiglio regionale ha anche approvato 14 ordini del giorno collegati alla proposta di legge regionale n. 224 sulla blue economy. Quattro atti hanno come primo firmatario il consigliere Emiliano Minnucci (Pd), due dei quali sottoscritti anche da Giancarlo Righini (FdI); altri dieci ordini del giorno sono stati invece presentati dai consiglieri di Forza Italia Giuseppe Simeone, Fabio Capolei ed Enrico Cavallari.