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Povertà energetica, Banco dell’Energia: 1 italiano su 5 a rischio

Povertà energetica, i nuovi dati Ipsos accendono l’allarme: crescono le difficoltà economiche, ma aumentano anche consapevolezza e progettualità sul territorio

La povertà energetica in Italia è tornata al centro del dibattito pubblico con la settima plenaria del Manifesto “Insieme per contrastare la povertà energetica”, promossa da Banco dell’Energia. A Palazzo Wedekind, a Roma, sono stati presentati il Bilancio Sociale 2024 e la nuova ricerca Ipsos, che evidenzia un quadro preoccupante per famiglie e territori.

8 italiani su 10 sono preoccupati per il caro-energia

Secondo Ipsos, l’80% degli italiani teme l’aumento dei costi energetici. Il 60% fa fatica a risparmiare e uno su cinque vive una condizione diretta di povertà energetica. Il 55% si dichiara insoddisfatto della propria situazione economica, mentre il 22% è preoccupato di non riuscire a pagare le utenze nei prossimi mesi.

Il 77% ritiene che le tensioni internazionali influenzino i costi dell’energia, e il 66% denuncia l’effetto delle speculazioni di mercato. In questo contesto cresce la consapevolezza: il 30% afferma di conoscere bene il fenomeno e i suoi effetti sulla vita quotidiana.

Povertà energetica. I dati Banco dell’Energia: oltre 9mila persone aiutate nel 2024

Nel 2024 Banco dell’Energia ha sostenuto oltre 9mila persone, con 4,3 milioni di euro raccolti e impiegati. I progetti attivi hanno riguardato il pagamento delle bollette, la sostituzione di elettrodomestici obsoleti, l’efficientamento energetico e la formazione al risparmio.

Le attività hanno coinvolto 9 Regioni, 54 Comuni e 62 partner di progetto. I TED (Tutor per l’Energia Domestica) formati sono stati 51. Nel corso dell’anno, sono state pagate 8.905 utenze e sostituiti 675 elettrodomestici. Attivate anche 8 comunità energetiche solidali e 33 incontri formativi con 3.593 ore erogate.

Una rete per l’inclusione

La missione del Banco dell’Energia va oltre la funzione operativa: promuove inclusione sociale e buone prassi – ha dichiarato la Ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone in un videomessaggio diffuso durante la Plenaria –. È utile affiancare al sostegno diretto l’azione educativa che la Fondazione porta avanti, così come la promozione delle comunità energetiche. Il risparmio energetico è oggi un obiettivo sociale ed economico fondamentale”.

Cosa fanno le imprese per contrastare la povertà energetica?

La povertà energetica riguarda il 10,6% della popolazione europea – ha ricordato Roberto Tasca, Presidente di A2A e del Banco dell’Energia –. In dieci anni abbiamo investito oltre 13 milioni di euro, sviluppato 150 progetti e aiutato 17mila persone. Ora vogliamo esportare questo modello in Europa”.

Anche Eni Plenitude si dichiara in prima linea. “Abbiamo sostenuto migliaia di famiglie – ha detto l’AD Stefano Goberti –. Ora puntiamo su interventi strutturali come elettrodomestici efficienti e comunità energetiche solidali. È il nostro impegno come società benefit contro la povertà energetica e per l’inclusione”.

Nicola Monti, AD di Edison, ha sottolineato il passaggio da interventi temporanei a soluzioni strutturali: “Abbiamo creato quattro comunità energetiche, installando fotovoltaico in enti del Terzo Settore. Serve un’azione di sistema per contrastare davvero la povertà energetica”.

Comunità energetiche e futuro: un modello da diffondere

Nonostante siano ancora poco conosciute, le comunità energetiche rinnovabili sono viste positivamente: il 63% degli italiani le considera strumenti utili per il risparmio e il 49% per il contrasto alla povertà energetica. Quasi il 60% vorrebbe farne parte.

Secondo Ipsos, la difficoltà di accesso e gli investimenti iniziali restano le principali barriere. Per superarle, è fondamentale il ruolo di amministrazioni locali e istituzioni centrali nella formazione e nell’accompagnamento dei cittadini.

Il Manifesto e la rete

Il Manifesto promosso da Banco dell’Energia conta oggi 100 firmatari. Imprese, enti del Terzo Settore, fondazioni e stakeholder si impegnano a sostenere interventi concreti su tutto il territorio. L’obiettivo è unire transizione ecologica e giustizia sociale, per non lasciare indietro le fasce più fragili.

Come ha concluso Tasca: “Il Banco ha costruito una rete che progetta e realizza. È questo il nostro modello: fare sistema per una transizione davvero inclusiva”.

A questo link è possibile approfondire il Manifesto.

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About Author / Alessandro Petrone

Giornalista da oltre 20 anni, nel corso della sua carriera si è occupato di politica, economia, attualità e costume. Si è avvicinato al mondo dell’energia lavorando come ufficio stampa per multinazionali del settore e, da allora, si occupa assiduamente di temi legati alla transizione energetica, soprattutto nel settore automotive, e alle energie rinnovabili. E’ appassionato di tecnologia, informatica, fotografia e cucina con un passato da attivista LGBTQIA+.