Con un collegamento diretto alla rete dell’idrogeno, lo stabilimento BMW di Lipsia compie un passo decisivo verso la neutralità climatica e ridefinisce il futuro della mobilità sostenibile nell’industria automobilistica

Un momento storico? Forse non è esagerato definirlo in questo modo, quello che sta accadendo allo stabilimento BMW Group di Lipsia, in Germania, dove è stato sviluppato il primo impianto automobilistico al mondo a ricevere idrogeno tramite gasdotto.
Si tratta di una nuova condotta di collegamento, lunga circa due chilometri, che sarà realizzata da uno dei partner del progetto, MITNETZ GAS e comprenderà un sistema di misurazione e regolazione della pressione del gas. Una volta completata, consentirà di collegare lo stabilimento alla rete centrale dell’idrogeno, entro la metà del 2027. Per l’importante gruppo automobilistico tedesco si tratta di una svolta epocale nella strategia di decarbonizzazione industriale, ed un legame sempre più stretto con la ricerca sulle potenzialità dell’idrogeno.
Bmw idrogeno, approvvigionamento più pulito e sicuro
Con la nuova infrastruttura di BMW a Lipsia, infatti, lo stabilimento non avrà più bisogno del trasporto di idrogeno su gomma, eliminando le consegne di bombole tramite camion. Questo comporterà una riduzione significativa delle emissioni di CO₂ e un miglioramento della sicurezza logistica.
“Grazie all’approvvigionamento tramite pipeline, potremo utilizzare l’idrogeno in modi completamente nuovi, soprattutto per i nostri processi a più alto consumo energetico come i forni di essiccazione nella verniciatura”, ha dichiarato Petra Peterhänsel, Direttrice dello stabilimento BMW Group di Lipsia. L’idrogeno diventerà sempre più una fonte energetica strategica per i processi produttivi più energivori, in linea con gli obiettivi europei di neutralità climatica entro il 2050.
BMW e l’innovazione continua ad idrogeno
In realtà BMW e l’idrogeno hanno una lunga storia insieme. La casa tedesca, infatti, è una delle poche realtà dell’automotive a credere nell’idrogeno come forma di propellente alternativo e sta investendo nello sviluppo di piattaforme industriali, ad esempio per la nuova X5. Inoltre, nel 2022, BMW aveva già introdotto il primo bruciatore flessibile al mondo per combustibili a idrogeno nel settore automobilistico, integrato nel reparto verniciatura. Oggi lo stabilimento conta undici bruciatori bivalenti, capaci di funzionare sia a gas naturale sia a idrogeno, offrendo flessibilità operativa e un notevole abbattimento delle emissioni.
Ma la rivoluzione non si ferma qui: fin dal 2013, Lipsia utilizza carrelli elevatori e trattori da traino alimentati a celle a combustibile. Attualmente, la fabbrica gestisce oltre 230 veicoli intralogistici a idrogeno, riforniti in nove stazioni interne, rendendo questa la più grande flotta europea nel suo genere.
La rete dell’idrogeno tedesca
Il progetto di rete centrale dell’idrogeno — promosso dal governo tedesco — prevede circa 9.000 chilometri di condotte dedicate, operative progressivamente entro il 2032. Questa infrastruttura collegherà i principali poli industriali e produttivi della Germania, creando un ecosistema energetico interregionale.
L’iniziativa rientra nella strategia europea per l’H₂-ready economy, in cui mobilità, industria e produzione energetica convergono verso modelli basati su idrogeno verde, ottenuto da fonti rinnovabili.
BMW a Lipsia, il laboratorio della mobilità sostenibile
Con questo nuovo traguardo, BMW conferma il proprio ruolo pionieristico nella transizione energetica. Lo stabilimento di Lipsia, già noto per la produzione di veicoli elettrici come la BMW i3 e la Mini Countryman elettrica, diventa ora anche un hub di riferimento per l’uso industriale dell’idrogeno.
Questa evoluzione rafforza la visione del gruppo di una catena del valore a zero emissioni, dove innovazione, efficienza e sostenibilità convergono in un unico obiettivo: rendere la mobilità del futuro realmente a impatto zero.












