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Materie prime critiche, la Cina tiene al guinzaglio industria dell’auto

Pechino respinge molte domande di aziende di componentistica europea che chiedono terre rare

Materie prime critiche, la Cina tiene al guinzaglio industria dell'auto
Fonte immagine Pixabay

La Cina sta chiudendo i rubinetti alle esportazioni di terre rare, materie prime critiche essenziali in molti settori industriali. Sia per l’America che per l’Europa. Senza questi minerali, la produzione dell’industria automotive rischia di fermarsi e di andare ancora più in crisi, di quanto non sia da mesi. Anzi ci sono linee produttive già ferme nel Vecchio Continente, secondo la denuncia di Clepa, associazione europea dei fornitori del settore automotive. Insomma la tensione sta salendo. Pechino usa le sue armi con i dazi di Trump e mette paura al vecchio continente, mostrando ancora una volta, quanto il rapporto di dipendenza sia alto. Oltre questo, c’è la guerra in Ucraina, paese ricco di queste materie prime critiche, di cui vuole impadronirsi Putin.

Costruttori tedeschi in affanno

Alcune importanti aziende auto della Germania hanno segnalato che la situazione è già critica ed è destinata a peggiorare senza una soluzione rapida. Secondo Bmw alcuni dei suoi fornitori sono stati colpiti dalle limitazioni, mentre Volkswagen e Mercedes-Benz Group, hanno dichiarato di non aver riscontrato alcuna carenza. I

ntanto l’Associazione tedesca dell’industria automobilistica lamenta che “le restrizioni cinesi alle esportazioni di terre rare rappresentano una seria sfida per la sicurezza degli approvvigionamenti, e non solo per le catene di fornitura automobilistica. Sebbene siano state concesse alcune licenze, al momento non sono sufficienti per garantire una produzione regolare”, ha dichiarato alla Cnbc la presidente Hildegard Müller.

Difficile ottenere le licenze

Una mossa, quella cinese, che colpisce non solo i produttori di automobili, ma anche quelli aerospaziali, le aziende che producono semiconduttori. Insomma il braccio di ferro tra Washington e Pechino è molto teso. Ed infatti, oggi è prevista una telefonata tra Trump e il presidente cinese Xi Jinping, forse un incontro nei prossimi giorni.

Secondo Clepa sono migliaia le richieste di licenza di esportazioni presentate dalle aziende di componentistica alle autorità cinesi dall’inizio di aprile, ma solo il 25% circa è stato approvato. Si, perché Pechino ha alzato l’asticella e chiede maggiori garanzie da chi fa richiesta di terre rare, mentre la Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina ha avviato negoziati per mitigare gli effetti delle restrizioni. “Con una catena di fornitura globale profondamente intrecciata, le restrizioni alle esportazioni della Cina stanno già bloccando la produzione nel settore dei fornitori europei”, ha dichiarato in un comunicato il segretario generale del Clepa, Benjamin Krieger.

Anche i vicini di casa, le giapponesi Suzuki e Nissan hanno evidenziato criticità imminenti nella produzione di alcuni veicoli. La Cina tiene il mondo economico in pugno, mentre le sue auto elettriche fanno breccia nel vecchio continente.

L’Europa cerca materie prime

Intanto, la Commissione europea ha presentato un pacchetto di 13 progetti strategici in giro per il mondo nel delicato campo delle materie prime. L’iniziativa va ad aggiungersi ai 47 progetti tutti comunitari presentati in marzo. I 13 progetti riguardano la grafite in Ucraina, il nickel e il rame in Norvegia, il cobalto in Canada, il litio in Serbia, il manganese in Sudafrica, il tungsteno nel Regno Unito. Oltre ai Paesi già citati, gli accordi riguardano anche il Kazakhstan, il Brasile e il Madagascar, così come i territori extra-comunitari della Groenlandia e della Nuova Caledonia

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About Author / Paolo Travisi

Ancora prima che giornalista, curioso per natura. Ha iniziato a scrivere per mestiere nel 2004, dapprima in tv, poi su giornali nazionali e web. Appassionato di scienza e tecnologia (ma non solo), ama scoprire nuovi argomenti di cui poter scrivere ed imparare. In questa avventura per Rinnovabili si occupa in particolare di economia circolare e mobilità sostenibile, e realizza i contenuti video per i social.