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Robotaxi, Londra è la prima città europea dove si potrà viaggiare senza tassista

Nel 2027 arriveranno sulle strade di Londra, i robotaxi di Waymo al termine della sperimenazione che sta iniziando e ha scelto la capitale inglese come prima città in Europa

Robotaxi, Londra è la prima città europea dove si potrà viaggiare senza tassista
Fonte immagine Waymo

Dobbiamo dire addio anche ai celeberrimi cabs di Londra? La capitale britannica sarà la prima città europea a testare i cosiddetti robotaxi, le auto a guida autonoma di Waymo, costola di Google. Dal 2026 potremmo vedere i nuovi taxi a Londra, dove già da tempo girano i cabs in versione elettrica. E chissà se la Waymo si adeguerà alla tradizione british.

Robotaxi a Londra, apripista in Europa

Ovviamente, la sperimentazione nella sua primissima fase sarà seguita da molto vicino, visto che a bordo ci saranno comunque gli autisti per testare i sistemi di bordo, ma soprattutto per motivi di sicurezza. L’obiettivo, infatti, è arrivare al 2027 con la licenza da parte concessa dal Transport for London, ma solo quando sarà operativo il nuovo Automated Vehicles Act, la norma che consente l’uso su strada di veicoli self-driving. Ed è proprio l’apertura tecnologica e normativa della Gran Bretagna ad aver spinto Waymo al test inglese. Dopo che i robotaxi sono già stati sperimentati in Asia e Stati Uniti, dove sono addirittura operativi in città come San Francisco, Los Angeles, Phoenix, Atlanta e Austin, è la volta dell’Europa.

Non è tutto facile, ma in Italia si corre

Nonostante gli entusiasmi, non mancano i problemi alla diffusione dei robotaxi. Non solo il quadro normativo che cambia da paese a paese, ma si pone anche uno scetticismo umano. Siamo tutti propensi a prendere un’auto guidata da un computer dotato di intelligenza artificiale? Forse non siamo ancora pronti, anche se l’Italia non resta indietro stavolta. Infatti, nel nostro Paese, 60 sindaci di altrettanti comuni hanno accettato di far parte di una rete municipale in cui si faranno le sperimentazioni, con plauso della von Der Leyen. A Torino, intanto, si testa un mini bus a guida autonoma che fa cinque fermate e si prenota con Wetaxi.

Gli Stati Uniti sono avanti

In America, la Waymo – attiva dal 2020 – ha costruito una flotta operativa di circa 2.500 robotaxi ed avrebbe trasportato con successo circa 10 milioni di passeggeri, con qualche incidente e malfunzionamento, del tutto fisiologici anche se fanno molta notizia. Il più mediatico è stato il caso di un uomo rimasto intrappolato nell’auto diretta in aeroporto, che ha iniziato a girare in torno dentro ad un parcheggio. Intanto l’azienda americana ha aperto il suo primo centro di ingegneria europeo aperto a Oxford, l’anno prima del Covid, mentre sta lanciando il servizio anche a Tokyo.

E nel resto del mondo?

Non solo America come dicevamo, perché i taxi di guida autonoma sono una realtà in diverse città cinesi, dove ci sono Baidu e Pony.ai, a Dubai negli Emirati Arabi dove quest’ultima azienda cinese ha stretto un accordo e dove è stato presentato anche la prima personal robocar al Gitex Global 2025.

Tra l’altro anche il colosso europeo Stellantis, proprio con Pny.ai ha annunciato una collaborazione strategica per sviluppare e testare auto autonome di Livello 4 dotate di sistemi “hands-off” ed “eyes-off”. I test inizieranno in Lussemburgo ed il primo prototipo per la sperimentazione sarà il Peugeot e-Traveller.

Cosa dicono i tassisti?

Di certo non sono i più entusiasti del servizio di Waymo, ed anzi c’è un certo diffuso scetticismo sui robotaxi a Londra. Steve McNamara, segretario generale della Licensed Taxi Drivers’ Association, interpellato dal giornale inglese Guardian ha definito il servizio “una giostra da luna park”, evidenziando i dubbi sull’affidabilità della tecnologia nelle strade londinesi. Ma il desiderio dei tassisti londinesi si scontra con la volontà del governo britannico che ha accolto con favore la novità, convinto che i veicoli autonomi non solo porteranno nuove opzioni di trasporto, ma anche posti di lavoro ed investimenti in innovazione tecnologica.

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About Author / Paolo Travisi

Paolo Travisi ha iniziato il suo percorso da giornalista nel 2004, come redattore del network televisivo 7Gold, una palestra professionale incredibile in cui è diventato giornalista professionista, realizzando servizi tv, dalla cronaca alla cultura, e collaborando a programmi e talk condotti da professionisti quali Aldo Biscardi, Alessandro Milan, David Parenzo. In parallelo all'esperienza televisiva, ha iniziato a scrivere per Il Messaggero web, all'epoca guidato da Davide Desario (attuale direttore di Adn Kronos) e poi a scrivere di scienza, tecnologia e cultura anche per l'edizione cartacea. La passione per la scrittura e la scienza, lo ha portato a collaborare con la “storica” rubrica TuttoScienze de La Stampa, con interviste a scienziati italiani ed internazionali. Dalla scienza alla sostenibilità, con la collaborazione con Green&Blue di Repubblica. Per Rinnovabili scrive quotidianamente e con grande entusiasmo di mobilità elettrica, realizza test drive delle auto e video per le pagine social.