Pechino ha autorizzato altre tre raffinerie a esportare biocarburanti cinesi per l'aviazione assegnando loro delle quote.

Il Governo di Pechino ha autorizzato altre tre raffinerie a esportare biocarburanti cinesi per l’aviazione, assegnando loro delle quote. La decisione potrebbe portare ad aumentare le esportazioni di carburanti sostenibili per aerei (SAF) verso l’Europa.
Più licenze all’esportazione di biocarburanti cinesi per l’aviazione
A riferirlo sarebbero alcune fonti commerciali citate da Reuters e un rapporto della società di consulenza JLC. Le imprese cinesi di biocarburanti stanno aumentando gli sforzi per la costruzione di nuovi impianti e sono interessate al continente europeo quale principale destinazione dei loro prodotti. Il Governo della Repubblica Popolare avrebbe disposto dunque nuovi permessi all’esportazione, assegnando a Shandong Sanju Bioenergy quasi 158mila tonnellate; a Shandong Haike Chemical 370mila tonnellate; EcoCeres, invece, avrebbe ricevuto il permesso per esportare tra le 260 e le 300mila tonnellate.
Alla luce delle nuove disposizioni, il totale delle quote di carburante alternativo per l’aviazione emesse finora da Pechino nel corso del 2025 arriva a 1,2 milioni di tonnellate. Questa cifra comprende anche le quote assegnate a Zhejiang Jiaao Enprotech ad aprile per il 2025, uno dei primi permessi concessi da Pechino all’industria nazionale dei carburanti per l’aviazione a basse emissioni di carbonio. Le aziende non sono tenute a sfruttare completamente i permessi assegnati dal Governo entro la fine del 2025 e non si sa se dovranno presentare nuovamente domanda per le quote all’esportazione relative al 2026.
Zhejiang Jiaao Enprotech è diventata così la prima azienda a ricevere una licenza nell’ambito del nuovo programma pilota cinese per l’esportazione di SAF. A maggio ha spedito 13.400 tonnellate (16,75 milioni di litri) all’estero. I produttori cinesi da tempo aspettavano queste misure.
Profonde trasformazioni nel settore dei biocarburanti cinesi
Il Governo USA stima che la capacità produttiva cinese di biocarburanti liquidi raggiungerà i 3-3,8 miliardi di litri nel 2025. Come conseguenza dei dazi antidumping sul biodiesel cinese decisi dall’UE, la RPC sta passando dalla produzione di biodiesel a quella di carburante sostenibile per l’aviazione.
Il consumo interno di biocarburanti in Cina è ancora abbastanza basso perché il Governo sta puntando sui veicoli elettrici rispetto ai biocarburanti liquidi per favorire la decarbonizzazione. Un’analisi di S&P Global spiega che per tale ragione i produttori cinesi starebbero rapidamente passando alla produzione di carburante sostenibile per l’aviazione. Il rapporto annuale dell’USDA (Dipartimento dell’Agricoltura degli USA) sui biocarburanti in Cina, pubblicato lo scorso 28 agosto, sottolinea come la politica commerciale, gli obiettivi globali di decarbonizzazione e la spinta all’elettrificazione in Cina stiano attualmente ridisegnando la mappa della geopolitica dei carburanti rinnovabili.
Si prevede che le esportazioni cinesi di biodiesel e diesel rinnovabile subiranno un forte calo nel 2025, raggiungendo circa 620 milioni di litri, i livelli più bassi degli ultimi quattro anni rispetto al picco di quasi 900 milioni di litri raggiunto nel 2023 e nel 2024. Intorno all’80% della produzione cinese di biodiesel confluiva nell’UE, ma quest’anno le esportazioni sono diminuite del 40%, attestandosi a soli 1,2 miliardi di litri. la conseguenza è stata una riduzione della produzione nazionale pari al 30%. Quasi un quarto degli oltre 40 produttori cinesi di biodiesel ha terminato le attività.
Come cambia il mercato globale dei carburanti alternativi per aerei
Alla fine del 2024 il Governo di Pechino ha abolito i rimborsi fiscali all’esportazione per l’olio da cucina esausto, proprio con l’obiettivo di favorire l’approvvigionamento interno. La Cina raccoglie più o meno 5,2 miliardi di litri di olio esausto all’anno, ma solo il 63% viene convertito in biocarburanti, una percentuale ben al di sotto dei livelli necessari a garantire la capacità pianificata per i SAF.
Il mercato europeo dei carburanti alternativi per l’aviazione
L’Unione Europea rappresenta il secondo mercato mondiale di carburante per l’aviazione ma le norme per l’utilizzo di alternative più ecologiche sono ancora troppo deboli. Il Regolamento ReFuelEU Aviation impone alle compagnie aeree di utilizzare almeno il 2% di carburante sostenibile per i voli in Europa a partire dal 2025, per poi salire al 6% entro il 2030 e al 70% entro il 2050. Inoltre, diverse compagnie aeree si sono impegnate a utilizzarne di più rispetto a quanto richiesto dalla legislazione UE, fissando obiettivi propri oppure offrendo ai passeggeri la possibilità di pagare di più per compensare il costo aggiuntivo del volo con SAF.
Tuttavia, tutto questo non ne starebbe facilitando l’adozione. La domanda non si sarebbe concretizzata, come spiega l’intervista di Politico al CEO di un’azienda finlandese che ha iniziato a investire nel settore. Realtà come questa vorrebbero che gli obblighi europei al 2030 fossero aumentati gradualmente, giacché l’unica spinta alla domanda proviene proprio delle percentuali richieste dall’UE. Infine, le limitazioni alle importazioni di olio da cucina esausto e altre materie prime dalla Cina all’Europa e le nuove licenze all’esportazione concesse da Pechino potrebbero ostacolare la produzione e e il commercio di SAF europei.













