Rinnovabili • Rinnovabili •

Treni storici convertiti a GNL e Bio GNL, il progetto di Fondazione Fs Italiane

Fondazione Fs Italiane, Snam e Hitachi Rail hanno presentato i risultati di un progetto di retrofit su due storiche automotrici ALN668 alimentate a gasolio

Immagine fornita da FS

Dal passato al futuro. Due treni storici diesel ALn668 di Fondazione FS Italiane sono state riconvertiti a metano liquido, GNL e bio GNL grazie all’intervento di Hitachi Rail. Ma la trasformazione è stata resa possibile, grazie ad un’ampia collaborazione, anche con Asnfisa e Snam, coinvolte per una serie di attività: studio di fattibilità, progettazione ed esecuzione dell’attività. Necessaria anche un’attività speciale di logistica, con la costruzione di un mezzo speciale dedicato al rifornimento delle due locomotrici.

Treni storici a GNL, genesi del progetto

Nel 2019 è stata siglata un’intesa tra il Gruppo FS Italiane, attraverso la Fondazione FS, con gli altri partner coinvolti per convertire parte dell’attuale flotta di treni storici, oggi usati per viaggi turistici da diesel a GNL e BioGNL, per renderli più sostenibili. L’obiettivo? Valorizzare la mobilità sostenibile e lenta.

Questo tipo di intervento permetterà alle due vetture di muoversi a BioGNL, senza alcuna altra modifica, e quindi di diminuire le emissioni di CO2 fino all’80% e di contribuire a un progetto più ampio ed ambizioso.

Gli interventi di riconversione delle prime due automotrici ALn668, eseguiti nelle Officine Manutenzione Ciclica di Trenitalia a Rimini, hanno trasformato l’alimentazione da gasolio a GNL, carburante che notoriamente riduce fortemente le emissioni inquinanti di ossidi di azoto, ossidi di zolfo e particolato.
Il GNL inquina meno perché è più efficiente e pulito nella combustione, ma non è una soluzione a emissioni zero, infatti, è considerato una fonte di transizione verso energie davvero pulite.

Il viaggio green nella “storia”

I due convogli sono partiti dalle Marche, da Ancona per poi immettersi sulla “Subappennina Italica”,
una zona geologica che si trova ai margini orientali e occidentali della catena degli Appennini. Si tratta di un’area di transizione tra le vere montagne appenniniche e le zone pianeggianti o collinari adiacenti, ma è anche una storica linea ferroviaria.

È un insieme di linee ferroviarie storiche che attraversavano l’Italia centrale nell’entroterra, a cavallo tra Appennino e Subappennino, da nord a sud, che evitavano la costa, passando invece tra colline e monti, nelle zone subappenniniche. Erano pensate per connettere l’Italia interna prima che si sviluppassero le grandi linee costiere. Ebbene le due automotrici saranno utilizzate da Fs Treni Turistici Italiani per percorrere le linee panoramiche che attraversano Abruzzo, Umbria e Marche, sulla linea: Sulmona – Carpinone e Fabriano – Pergola.

La storia delle due automotrici FS

Le ALn 668 sono un gruppo di automotrici costruite tra il 1956 e il 1983 e considerate come le automotrici diesel standard delle FSe, tanto che negli anni ’80, il 75% di tutte le automotrici era costituito proprio da questi rotabili. Nell’arco di poco meno di 30 anni di produzione, furono costruite ben 12 serie diverse, per un totale di quasi 800 esemplari.

Le automotrici riconvertite, parte della terza generazione, sono state prodotte in 40 esemplari nel biennio 1980-1981. Hanno un totale di 8 posti di prima classe e 60 di seconda. I due motori retrofittati a gas permettono una velocità massima di 130 km/h, con un’autonomia di circa 600 km. 

Il primo esemplare fu immatricolato nel 1956, ma solo due anni dopo, esordì il piano di ammodernamento delle Fs, con le ALn 668 protagoniste, in tempo per le Olimpiadi di Roma del 1960, durante le quali le automotrici trasportarono oltre 270mila viaggiatori. (P.T.)

About Author / La Redazione