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Prodotti più circolari, riparabili e trasparenti: nuovo piano UE 2025-2030 per l’ecodesign

Il piano individua le categorie di prodotti su cui l’UE intende introdurre – nei prossimi 5 anni – nuovi requisiti di sostenibilità, durabilità, riparabilità e trasparenza

Economia circolare: UE, nuovo piano 2030 per ecodesign e energy labelling
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Passaporto digitale per più prodotti, un punteggio di riparabilità, nuovi requisiti di ecodesign. Sono alcuni dei passi con cui Bruxelles vuole rafforzare l’economia circolare europea. La Commissione UE ha annunciato il piano d’azione 2025-2030 nell’ambito del Regolamento per la progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili (ESPR) e del Regolamento sull’etichettatura energetica (energy labelling).

Il piano individua le categorie di prodotti su cui l’UE intende introdurre – nei prossimi 5 anni – nuovi requisiti di sostenibilità, durabilità, riparabilità e trasparenza. Obiettivo? Rafforzare il mercato unico, sostenere la competitività industriale e accelerare la transizione verso l’economia circolare.

“Con questa iniziativa trasformiamo in realtà l’economia circolare”, sottolinea la commissaria all’Ambiente, Jessika Roswall. “Offriamo certezza giuridica, stimoliamo l’innovazione e promuoviamo investimenti lungo le filiere chiave per la decarbonizzazione e la competitività dell’UE”​.

Economia circolare, l’UE verso più prodotti sostenibili e meno rifiuti

Tra le categorie prioritarie figurano prodotti ad alto impatto come acciaio, alluminio, tessili (soprattutto l’abbigliamento), mobili, pneumatici e materassi. Per questi settori verranno sviluppati requisiti obbligatori di ecodesign relativi a:

  • performance (durabilità, contenuto minimo di materiale riciclato, disponibilità di pezzi di ricambio), e
  • informazione (impronta ambientale e carbonica).

In molti casi tramite l’introduzione del passaporto digitale del prodotto o aggiornamenti dell’etichetta energetica EPREL​.

Saranno poi introdotte misure trasversali sulla riparabilità e sulla riciclabilità delle apparecchiature elettriche ed elettroniche. Con l’obiettivo di estendere la vita utile dei prodotti e ridurre la produzione di rifiuti. Fra queste, spicca il lancio di un repairability score, cioè un punteggio che misurerà quanto un prodotto è facile da riparare.

Un’attenzione particolare sarà riservata alle PMI, per le quali sono previste misure di supporto dedicate​.

Complessivamente, i prodotti soggetti a nuovi requisiti rappresentano circa 1.000 miliardi di euro di vendite annue nell’UE e una quota significativa degli impatti ambientali legati al consumo europeo: circa il 31% delle emissioni legate al cambiamento climatico e il 34% dell’uso di risorse fossili​.

“Prodotti più efficienti fanno risparmiare i consumatori e portano vantaggi all’economia. Finora abbiamo già ottenuto 120 miliardi di euro di risparmi grazie a queste politiche. E continueremo su questa strada”​, chiosa Dan Jørgensen, commissario all’energia e all’edilizia abitativa.

Il quadro normativo: ESPR ed Energy Labelling Regulation

Il nuovo piano si inserisce nell’attuazione dell’ESPR, approvato nel 2024, che estende il campo di applicazione della normativa sull’ecodesign oltre i soli prodotti energetici. In sinergia con il Regolamento sull’Etichettatura Energetica (ELFR), l’ESPR costituisce il pilastro normativo per garantire che tutti i prodotti immessi sul mercato europeo – indipendentemente dalla loro origine – rispettino criteri ambientali rigorosi.

“Questo piano darà benefici concreti ai cittadini europei, stimolerà l’occupazione, proteggerà il pianeta e rafforzerà il nostro mercato interno”, ha dichiarato Stéphane Séjourné, vicepresidente esecutivo per la strategia industriale. “Le regole varranno per tutti i prodotti immessi sul mercato europeo, da qualunque paese provengano”​.

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