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Gli scarti della potatura degli ulivi diventano pannelli per l’edilizia

Gli scarti della potatura degli ulivi trovano una seconda vita e diventano pannelli per l’edilizia ecologici e sostenibili. Dall’intuizione di una studentessa di Architettura è nata una sperimentazione dai risultati decisamente incoraggianti

Image by Dimitris Vetsikas from Pixabay

Gli scarti come risorsa? È l’economia circolare

Utilizzare gli scarti della potatura degli ulivi per fabbricare pannelli per l’edilizia ecologici e sostenibili. Questa è l’idea al centro della tesi di laurea di una studentessa di Architettura del Politecnico di Torino, Rossella Cottone.

Valorizzazione dei sottoprodotti agricoli del territorio siciliano. Le prestazioni termiche, igroscopiche e acustiche di materiali e componenti per l’edilizia sostenibile derivanti dalle potature dell’albero d’ulivo è il titolo della tesi di laurea magistrale in Architettura per il progetto sostenibile.

Evitate le emissioni di CO2

La felice intuizione che ha dato il via allo studio è nata dall’osservazione delle attività oleicole in Sicilia.

Gli scarti della potatura degli alberi di ulivo, nella maggior parte dei casi, vengono bruciate e in questo modo vanno a produrre emissioni di CO2 in atmosfera.

L’obiettivo della tesi di Cottone è stato quello di capire quali fossero le potenzialità del cippato da potature di ulivo e se potesse trovare applicazione in ambito edilizio. La ricerca ha quindi verificato le prestazioni termiche, igroscopiche, acustiche ed estetiche di questo materiale.

Nei primi esperimenti si è usato un legante naturale composto da acqua e farina; successivamente sono stati sperimentati mix di altre sostanze.

I risultati delle valutazioni – sia con funzione termica che fonoassorbente – sono stati particolarmente incoraggianti.

La seconda vita degli scarti della potatura

La ricerca di Cottone apre quindi una nuova possibile strada non solo allo smaltimento sostenibile degli scarti delle lavorazioni agricole ma anche a un uso circolare di questi materiali che possono trovare una seconda vita nel settore dell’edilizia.

Anzi, dalle prove effettuate si può affermare che le prestazioni acustiche dei pannelli con gli scarti delle potature sono competitive con i prodotti convenzionali.

Una particolarità di questa sperimentazione è che si utilizzano foglie e rami, senza separarli e quindi risparmiando un ulteriore passaggio di lavorazione. Ne deriva un materiale poroso, che ovviamente subisce anche un trattamento ignifugo, con prestazioni simili a quelle delle fibre di poliestere.

I pannelli sono pensati per gli ambienti interni; questo fatto ne prolunga la durabilità, in quanto non sono esposti agli agenti climatici esterni (umidità, variazioni di temperatura, vento).

Pertanto, i pannelli con gli scarti della potatura degli ulivi hanno una robustezza sovrapponibile a quella degli arredi in legno.

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About Author / Isabella Ceccarini

Lavora da più di trent’anni nel campo editoriale e giornalistico. Di formazione umanistica, è curiosa delle novità e affascinata dalla contaminazione tra saperi diversi. Non ama i confini mentali e geografici, è un’europeista sostenitrice dell’Italia, convinta che le sue grandi qualità – bellezza, arte, cultura, creatività – che il mondo ci invidia dovrebbero essere più apprezzate per primi dagli italiani. Promuove e sviluppa iniziative di comunicazione della scienza, di formazione giornalistica professionale e di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità, ricerca, innovazione e formazione, nuove tecnologie, economia circolare. Organizza e modera tavole rotonde per mettere a confronto opinioni diverse.