Traffico illecito di rifiuti, cosa fa l’Italia per bloccare l’export

Il Ministero della Transizione Ecologica e l’Agenzia delle Dogane e dei monopoli collaboreranno per garantire un più efficace controllo della movimentazione transfrontaliera di rifiuti

traffico illecito di rifiuti

Nuove intese per contrastare il traffico illecito di rifiuti plastici e tessili

(Rinnovabili.it) – Il traffico illecito di rifiuti dall’Italia verso l’estero ha sfidato anche i lockdown della pandemia. Lo mostrano i dati sui sequestri presentati in Parlamento lo scorso giugno dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM). Le attività di controllo sono passate infatti dai circa 2milioni di chili intercettati nel 2019 ad oltre 7 milioni nel 2020. Per lo più si tratta di plastica e RAEE (rifiuti elettrici ed elettronici), rinvenuti rispettivamente nel 61,28% e 13,16% dei sequestri.

Le regioni più attive, sotto il profilo dei traffici, si confermano Calabria e Campania seguite dalla Liguria, ma le rotte dei rifiuti continuano a cambiare sia i punti di partenza che di destinazione. Carta e cartone da macero hanno abbandonato la Cina per dirigersi principalmente verso Indonesia ed India. Cascami e avanzi di gomma vengono esportati quasi esclusivamente in Turchia. I materiali ferrosi raggiungono India e Pakistan, mentre i RAEE finiscono soprattutto nei Paesi africani. Segnalata invece una pluralità di destinazioni per la plastica.

Leggi anche Tariffa rifiuti: parte il nuovo MTR-2 per valorizzare recupero e riciclo

Per garantire un più efficace controllo della movimentazione transfrontaliera di rifiuti l’Agenzia ha firmato ieri un nuovo accordo con il Ministero della Transizione Ecologica. L’intesa mira, attraverso un apposito tavolo di coordinamento, a garantire a prevenire il traffico illecito di rifiuti, in particolar modo quelli plastici e tessili, sviluppando attività di intelligence e di analisi dei rischi per orientare al meglio i controlli doganali

Come? Attraverso lo scambio di tutte le informazioni utili, incluse quelle contenute nelle rispettive banche dati. L’intesa favorirà anche la formazione e l’informazione del personale e di promuovere iniziative legislative mediante la presentazione congiunta di proposte normative in ambito nazionale e/o comunitario. E promuoverà iniziative legislative mediante la presentazione di proposte normative in ambito nazionale e/o comunitario.

leggi anche Operazione “Onda Blu” contro gli illeciti ambientali

Articolo precedenteIl ruolo degli elettrolizzatori nel mercato del Demand Response
Articolo successivoEcco quanto corre il riscaldamento globale in Italia, paese per paese

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!