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L’India considera le polizze parametriche per i danni degli eventi climatici estremi

le soluzioni parametriche sono considerate lo strumento migliore e più efficace per affrontare il caldo estremo e altri rischi climatici, in particolare nelle comunità vulnerabili.

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Immagine generata da IA

Il Governo indiano starebbe valutando di introdurre un programma nazionale di polizze parametriche per i danni climatici. Secondo l’agenzia di stampa Reuters, i colloqui con le aziende assicurative locali sarebbero appena iniziati. Lo schema servirebbe a semplificare il pagamento dei premi assicurativi dopo il verificarsi di eventi climatici estremi come ondate di calore o inondazioni, sempre più frequenti soprattutto nel Paese asiatico. L’assicurazione climatica parametrica o assicurazione basata su indici è lo strumento ideale per dare un immediato sollievo finanziario ai piccoli agricoltori, pescatori e venditori ambulanti colpiti da disastri.

Come funzionano le polizze parametriche?

Il programma nazionale indiano di assicurazioni dovrebbe prevedere una copertura assicurativa stabilita prima e decisa in base a determinati parametri, come avviene per tutte le polizze parametriche. Il pagamento del premio avverrebbe quindi in caso di sforamento di un limite deciso a priori per livello di precipitazioni, aumento di temperatura o velocità delle raffiche di vento. Grazie a questo sistema si riducono, e anche di molto, i tempi per ricevere il pagamento del premio e si evitano lunghe pratiche burocratiche.

Non solo, l’altro vantaggio è che godendo di criteri di base più trasparenti e chiari, le assicurazioni risultano quindi più accessibili. Lo schema poi si applica particolarmente bene alle conseguenze negative degli eventi climatici estremi.

Il programma indiano di assicurazioni parametriche per danni climatici

Se il progetto dovesse andare in porto, l’India sarebbe una delle prime maggiori economie del mondo a lanciare un programma del genere. Il Paese è anche uno dei più esposti ai rischi dei cambiamenti climatici e fino a questo momento il Governo di Nuova Delhi ha utilizzato i fondi destinati alle catastrofi a sostegno degli Stati colpiti da eventi climatici avversi.

Il programma di assicurazioni avrebbe invece il merito di aiutare il Governo federale a contenere i costi poiché sarebbero le compagnie assicurative ad assumersi i rischi maggiori. La portata nazionale consentirebbe infine di arrivare anche alle aree più remote dove le assicurazioni tradizionali non sempre sono possibili.

L’idea tuttavia è ancora alle prime fasi e non c’è nulla di concreto ma in India le autorità locali hanno già introdotto strumenti di questo tipo per coprire le perdite economiche dei lavoratori impegnati in attività all’esterno, come per esempio l’edilizia. I beneficiari infatti ricevono un pagamento in caso di ricovero in ospedale o quando le temperature sono particolarmente alte. Il Governo federale indiano starebbe adesso considerando diverse opzioni di finanziamento, come l’imposizione di piccole commissioni sulle bollette per finanziare i premi.

La valutazione del rischio climatico in India

L’India è sesta al mondo per vulnerabilità climatica, secondo i dati del Germanwatch Global Climate Risk Index 2025 sugli eventi estremi avvenuti tra il 1993 e il 2022. Nel periodo considerato, l’India ha subito più di 400 eventi avversi, 80mila perdite umane e perdite economiche per quasi 180 miliardi di dollari. Negli ultimi anni, il settore agricolo negli Stati di Punjab e l’Assam ha sofferto particolarmente a causa delle inondazioni. In Uttarakhand e Jammu e Kashmir, invece, le inondazioni hanno distrutto case, strade e ponti.

Il mercato delle assicurazioni parametriche

Il mercato delle assicurazioni parametriche è ancora piccolo paragonato a quello delle assicurazioni tradizionali. Il settore però è in espansione e dovrebbe raggiungere i 34,4 miliardi di dollari entro il 2033, secondo una stima citata anche dal World Economic Forum.

Nel 2023, lo stato delle Fiji è stato il primo tra le isole del Pacifico a istituire un programma nazionale di polizze parametriche per garantire una copertura assicurativa contro i cicloni. Il ricorso a strumenti finanziari per mitigare il rischio climatico potrebbe avere un ruolo di primo piano anche alla COP30 di novembre in Brasile, nel quadro dell’iniziativa finanziaria del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente. I cicloni tropicali sono particolarmente devastanti per alcune categorie di lavoratori. Il sistema delle Fiji prevede risarcimenti entro due settimane dall’evento catastrofico.

Applicazioni innovative delle polizze parametriche

Applicazioni innovative, come la tecnologia satellitare e l’intelligenza artificiale, alle assicurazioni parametriche possono contribuire a coprire i danni degli eventi climatici estremi anche dove prima non era possibile farlo o dove i danni riguardano aree molto vaste. Questi strumenti agevolano sicuramente le piccole municipalità perché spesso l’attesa dei pagamenti è lunghissima e lascia i Governi locali senza fondi.

I limiti delle assicurazioni parametriche per danni climatici

Le polizze parametriche hanno anche degli svantaggi. Considerato che la copertura assicurativa dipende da soglie o eventi scatenanti specifici, le perdite che si collocano appena sopra o appena sotto questi parametri potrebbero non essere considerate.

Ad esempio, una polizza che copre le perdite di raccolto dovute alla siccità potrebbe prevedere un indennizzo qualora le precipitazioni scendano al di sotto dei 50 mm. Un agricoltore che subisce però impatti significativi anche con 55 mm di pioggia potrebbe non riceverebbe alcun indennizzo. Un altro rischio potrebbe essere questo: visto l’aumento di eventi climatici estremi, la grande richiesta di risarcimenti potrebbe mettere a repentaglio la sostenibilità dei prodotti assicurativi parametrici.

Nonostante tutto questo, le soluzioni parametriche sembrano comunque lo strumento migliore e più efficace per affrontare il caldo estremo e altri rischi climatici, in particolare nelle comunità vulnerabili.

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About Author / Erminia Voccia

Giornalista professionista appassionata e attenta osservatrice delle dinamiche globali. Ha una laurea magistrale in Relazioni Internazionali e due master in giornalismo e giornalismo radiotelevisivo. Ha mosso i primi passi in tv realizzando servizi per i telegiornali nazionali. Ha lavorato da freelancer per diversi quotidiani on line e cartacei nazionali e riviste specializzate, scrivendo di temi legati all’ambiente, agli esteri, alla politica internazionale e alla geopolitica, con uno sguardo particolare verso l’Asia. Ha curato l'organizzazione eventi e la comunicazione per una casa editrice e ha partecipato alla redazione di saggi. Per Rinnovabili si interessa soprattutto di clima e politiche climatiche.