ISPRA sviluppa ROCKS, un software che punta a rendere la bonifica ambientale più efficace e sostenibile per individuare siti contaminati.

di Alessandro Petrone
La bonifica ambientale entra in una nuova fase grazie a ROCKS, il primo software nazionale progettato dall’ISPRA per supportare le amministrazioni pubbliche nella gestione dei siti potenzialmente contaminati. Il programma, ideato da un team tutto al femminile, è stato sviluppato internamente all’Istituto e già testato con successo in sette Regioni e un ambito comunale. Il suo obiettivo è aiutare Regioni, Province e Comuni a stabilire con criteri oggettivi e scientifici quali aree richiedano interventi urgenti.
Il cuore del sistema è l’Indice di Rischio Relativo (IRR), che attribuisce a ogni sito un punteggio da 0 a 100 in base a 24 parametri. Diciannove sono di natura tecnica, come l’estensione del sito, la presenza di falde o la distanza dai centri abitati. I restanti cinque riguardano aspetti amministrativi, come lo stato procedurale o la presenza di finanziamenti. I siti con il punteggio più alto sono considerati più critici dal punto di vista sanitario e ambientale.
Bonifica ambientale e criteri di priorità
In Italia, la bonifica ambientale è regolata dal Testo Unico Ambientale, che impone l’elaborazione di Piani Regionali di Bonifica. Questi devono includere una lista di interventi prioritari definita secondo criteri ISPRA. ROCKS è la risposta concreta a questa esigenza: uno strumento gratuito, condiviso e adattabile, ma fondato su una base scientifica uniforme a livello nazionale. Una corretta pianificazione è fondamentale, anche perché molte aree risultano “orfane”, senza un responsabile identificabile, e spetta quindi al pubblico intervenire.
I costi delle bonifiche possono variare molto, da poche decine di migliaia di euro fino a cifre milionarie per i siti più complessi. Intervenire dove serve davvero è dunque essenziale. ROCKS consente di evitare sprechi, canalizzando le risorse verso i luoghi dove il rischio è più elevato. Inoltre, permette di valutare con maggiore trasparenza le richieste di finanziamento, aiutando a evitare discrezionalità.

Una nuova risorsa per la sostenibilità
Oltre alla funzione operativa, ROCKS rappresenta anche un’opportunità per il rilancio del territorio. Le aree bonificate diventano più attrattive per nuovi investimenti, contribuendo a rigenerare zone degradate e promuovere lo sviluppo locale. In quest’ottica, la bonifica ambientale non è solo un intervento tecnico, ma una leva per la sostenibilità sociale ed economica.
Durante la sperimentazione, ISPRA ha raccolto dati da Regioni, ARPA e Autorità di bacino per sviluppare mappe digitali integrate nel sistema. Queste mappature di prossimità aiutano a identificare i siti più vicini a pozzi e fonti idriche, informazioni fondamentali per valutare l’urgenza di un intervento. Le mappe sono accessibili anche tramite WebGIS, garantendo facilità d’uso per i tecnici locali.
Come funziona una bonifica ambientale
Il processo di bonifica ambientale prevede diverse fasi: si parte con l’individuazione delle matrici contaminate, si effettua un’analisi del rischio e si progetta l’intervento. I metodi possono includere rimozione, confinamento o trattamenti in situ. ROCKS interviene prima di tutto questo, aiutando a stabilire dove agire per primi. È quindi uno strumento di pianificazione, che precede l’azione sul campo, ma ne determina l’efficacia.
L’uso del software da parte delle amministrazioni locali è semplice e guidato. Grazie a una piattaforma “user friendly”, gli enti possono caricare i dati, ottenere un IRR e confrontare i risultati con altri siti. Il sistema include anche funzioni di reportistica, filtri personalizzabili e un’interfaccia che consente di lavorare su scala comunale, provinciale o regionale.
Per approfondimenti sul software ROCKS di ISPRA, cliccare qui.