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Il robot-pesce acchiappa microplastiche

Uno studio cinese pubblicato sulla rivista Nano Letters ha messo a punto un robot a forma di pesce in grado di catturare microplastiche.

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via depositphotos.com

La soluzione alle microplastiche in mare arriva dall’imitazione della madreperla

(Rinnovabili.it) – Uno studio cinese pubblicato sulla rivista Nano Letters ha messo a punto un robot a forma di pesce in grado di catturare microplastiche. La contaminazione derivata da queste particelle è ormai confermata dalla comunità scientifica: non sappiamo bene che tipo di conseguenze essa possa comportare ma siamo certi del fatto che siano ampiamente diffuse su tutto il Pianeta. Per questo, scienziati in tutto il mondo hanno elaborato diverse soluzioni per monitorare e catturare i frammenti di polimeri plastici di dimensioni inferiori a 5 mm. Tra queste, un team cinese ha appena presentato un nuovo prototipo: un robot a forma di pesce che riesce a muoversi nell’acqua come se nuotasse e assorbire microplastiche.

Il robot-pesce acchiappa microplastiche

Gli scienziati che hanno messo a punto il robot stavano lavorando a soluzioni per migliorare gli attuali robot morbidi utilizzati per la decontaminazione delle acque. Si tratta di macchine in genere realizzate con idrogel ed elastomeri, sostanze che si rivelano inadatte negli ambienti marini: nel cercare sostanze alternative il team ha avuto l’intuizione di utilizzare la madreperla, il materiale che molti molluschi – tra cui le vongole – secernono per il loro guscio interno.

La ricerca è riuscita a imitare perfettamente il gradiente microscopico della madreperla creando nanofogli di molecole che, come la sostanza naturale, hanno interni idrofobi ed esterni idrofili e grafene solfonato; a questi sono poi state aggiunte diverse concentrazioni di miscele di lattice poliuretanico. I fogli sono stati accumulati in diversi strati, fino a creare un gradiente che imita perfettamente la madreperla. Quest’ultimo è stato poi trasformato in un piccolo robot a forma di pesce. La macchina misura appena 15 mm, è flessibile e resistente e ha una luce infrarossa nella coda che, accendendosi e spegnendosi, la fa muovere spingendo il pesce-robot in avanti,  come se nuotasse. La velocità che è in grado di raggiungere è anche maggiore di quella degli altri robot simili, arrivando a percorrere la lunghezza del proprio corpo per 2,67 volte in un secondo.  L’efficienza della macchina è tale che è in grado di rigenerarsi se danneggiata.

Nel corso del suo spostamento il robot è in grado di assorbire e trasportare microplastiche e, secondo il team che ha lavorato al progetto, potrebbe essere un prezioso strumento per  contrastare la contaminazione degli oceani legata a queste particelle.