Uccisi migliaia di uccelli, pesci e tartarughe. Coralli distrutti dalla bonifica. Ecco i danni ambientali provocati dal petrolio uscito dalla Deep Water Horizon

Sono stati analizzati più di 3 mila campioni, raccolti in 534 punti durante 12 immersioni sottomarine, che hanno permesso di mappare un’area di circa 3 mila chilometri quadrati in cui il 2-16% del greggio si sarebbe depositato. In questa zona, soprattutto a sud ovest del pozzo di Macondo – in fase di trivellazione quando è avvenuto il disastro – si sono create ampie macchie spesse circa mezzo centimetro.
«I depositi vengono da Macondo – ha dichiarato Valentine – Il petrolio era sospeso nell’oceano, ma poi si è depositato sul fondo, senza più affiorare in superficie. Abbiamo trovato minuscole gocce di petrolio intrappolate a profondità di circa mille metri, spinte dalle correnti, che si sono poi aggregate e precipitate trecento metri più in basso».
Anche i coralli sul fondale hanno subito gravissimi danni da quella fuoriuscita. E le operazioni di bonifica hanno fatto anche peggio. Condotte in totale spregio dell’ecosistema, hanno raso al suolo i luoghi di riproduzione della fauna.
Resta ancora da mappare un’area estremamente vasta, dove si è depositato a macchia di leopardo l’80 per cento del petrolio. Serviranno studi più approfonditi per arrivare a far delle stime di impatto sull’ecosistema. E quindi molto altro tempo.









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