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Filtri per l’acqua potabile a partire dagli scarti alimentari

Filtri per l’acqua potabile a partire dagli scarti alimentari. Due studentesse del Pratt Institute sviluppano l’innovazione che potrebbe farci superare i filtri in plastica.

StrÜm, i filtri per l’acqua potabile sostenibili

La lotta alla plastica passa anche dalle soluzioni alternative all’acqua in bottiglia, come ad esempio i filtri per l’acqua potabile. Si tratta spesso di brocche e caraffe che hanno incorporati setacci in carbone attivo, contenuti in apposite cartucce “usa e getta”. La soluzione è certamente un avanzamento rispetto all’acquisto di bottiglie e bottigliette per il consumo giornaliero, ma ha una serie di limiti dal punto di vista della sostenibilità ambientale. Ogni anno infatti finiscono in discarica circa 100 milioni di cartucce in polipropilene, che non hanno alcuna funzione se non quella di contenere il carbone attivo. Una soluzione più ecologia arriva oggi dalle designer Charlotte Böhning e Mary Lempres, studentesse del Pratt Institute.

Böhning e Lempres hanno sviluppato dei filtri per l’acqua potabile completamente a impatto zero, a partire da scarti alimentari. StrÜm, la loro gamma in quattro pezzi, è costituita da quattro bastoncini filtranti che possono essere inseriti direttamente in caraffe, brocche, bottiglie o bicchieri. Questi elementi non hanno bisogno di contenitori, per cui eliminano a monte l’utilizzo di plastica. Non si tratta tuttavia dell’unico vantaggio ambientale. Essendo costituiti da scarti alimentari, infatti, si degradano in meno di un mese senza aver alcun impatto negativo sull’ambiente.

Il biochar

La chiave del processo è il biochar. Si tratta di un particolare carbone, prodotto dalla pirolisi delle biomasse e utilizzato spesso in agricoltura.

Le due studentesse hanno scoperto che, combinato con propoli e altre sostanze naturali, può essere modellato per assumere qualunque forma. Il materiale ha lo stesso effetto del carbone attivo, ed è prodotto a partire dai resti alimentari reperibili ovunque nel quotidiano. Bucce di banana, ossa di pecora, rifiuti da aziende agricole o ristoranti, aggregati e cotti in un particolare forno a ossigeno 0, possono divenire una valida alternativa ai filtri per acqua potabile.

I filtri realizzati con biochar risultano più efficaci anche dei filtri tradizionalmente in commercio perché sono in grado di catturare più sostanze. 

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